Poesie: Volume unico |
Kitabın içinden
34 sonuçtan 1-5 arası sonuçlar
Sayfa 52
... patrie cose Oblivion dalle perverse menti Non isgombrano i fati , e la matura Clade non torce dalle abbiette genti Il ciel fatto cortese Alla patria infelice , o buon garzone , Sopravviver ti Dal rimembrar delle passate imprese .
... patrie cose Oblivion dalle perverse menti Non isgombrano i fati , e la matura Clade non torce dalle abbiette genti Il ciel fatto cortese Alla patria infelice , o buon garzone , Sopravviver ti Dal rimembrar delle passate imprese .
Sayfa 53
Alla patria infelice , o buon garzone , Sopravviver ti doglia . Chiaro per lei stato saresti allora Che del serto fulgea di ch ' ella è spoglia , Nostra colpa e fatal . Passò stagione : Chè nullo di tal madre oggi s ' onora : Ma per te ...
Alla patria infelice , o buon garzone , Sopravviver ti doglia . Chiaro per lei stato saresti allora Che del serto fulgea di ch ' ella è spoglia , Nostra colpa e fatal . Passò stagione : Chè nullo di tal madre oggi s ' onora : Ma per te ...
Sayfa 55
... Se la funesta delle patrie cose Oblivion dalle perverse menti Non isgombrano i fati , e la matura Clade non torce dalle abbiette genti Il ciel fatto cortese 50plavaria infelice , o buon garzone , Ver ti doglia Dal rimembrar delle ...
... Se la funesta delle patrie cose Oblivion dalle perverse menti Non isgombrano i fati , e la matura Clade non torce dalle abbiette genti Il ciel fatto cortese 50plavaria infelice , o buon garzone , Ver ti doglia Dal rimembrar delle ...
Sayfa 55
50plavaria infelice , o buon garzone , Ver ti doglia . w ulllaro per lei stato saresti allora Che del serto fulgea di ch ' ella è spoglia , Nostra colpa e fatal . Passò stagione : Chè nullo di tal madre oggi s ' onora : Ma per te stesso ...
50plavaria infelice , o buon garzone , Ver ti doglia . w ulllaro per lei stato saresti allora Che del serto fulgea di ch ' ella è spoglia , Nostra colpa e fatal . Passò stagione : Chè nullo di tal madre oggi s ' onora : Ma per te stesso ...
Sayfa 121
E qual mortale ignaro Di sventura esser può , se a lui già scorsa Quella vaga stagion , se il suo buon tempo , Se giovanezza , ahi giovanezza , è spenta ? 0 Nerina ! e di te forse non odo Questi luoghi parlar ? caduta forse Dal mio ...
E qual mortale ignaro Di sventura esser può , se a lui già scorsa Quella vaga stagion , se il suo buon tempo , Se giovanezza , ahi giovanezza , è spenta ? 0 Nerina ! e di te forse non odo Questi luoghi parlar ? caduta forse Dal mio ...
Kullanıcılar ne diyor? - Eleştiri yazın
Her zamanki yerlerde hiçbir eleştiri bulamadık.
Sık kullanılan terimler ve kelime öbekleri
affanni alcun allor amor anco antiche anzi assai avea bella bocca buon campo canto capo caro casa cercando certo ch'io Chè ciel collo compagne conte corso credo Creta cura d'ogni danno dato desio dice diletto dolce dolor donna duro eran eterno fato felice figli fior forma forte fosse fuggir gente giorno Giove gran granchi grido guardo guerra intanto intorno l'altro labbro Lascia loco luce luna lungo maggior mali mano mente mezzo mira misero mondo monte mortal morte muto natura nome novo Numi occhi Pari parlar passo patria pensier petto piangendo piè poco popol porto presso presto pria proprio punto quei ragion regno resta ritorno saria sede segno sento Sicule Muse sogno sorte sospira spesso stelle suol suon terra topi torna tratto tristo trova umana valle vano vede veder Venere vento vero verso vide virtù vista viva volge volo volto
Popüler pasajlar
Sayfa 85 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L'ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti.
Sayfa 41 - Oh misero Torquato! il dolce canto Non valse a consolarti oa sciorre il gelo Onde l'alma t'avean, ch'era sì calda, Cinta l'odio e l'immondo Livor privato e de' tiranni. Amore, Amor, di nostra vita ultimo inganno, T'abbandonava. Ombra reale e salda Ti parve il nulla, e il mondo Inabitata piaggia. Al tardo onore Non sorser gli occhi tuoi; mercé, non danno, L'ora estrema ti fu.
Sayfa 85 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi. Se torna maggio, e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle, Dico,: Nerina mia, per te non torna Primavera giammai, non torna amore.
Sayfa 87 - Sorge in sul primo albore, Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi?
Sayfa 55 - Sì ch'a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; Gli altri augelli contenti, a gara insieme Per lo libero ciel fan mille giri, Pur festeggiando il lor tempo migliore: Tu pensoso in disparte il tutto miri; Non compagni, non voli, Non ti cai d'allegria, schivi gli spassi; Canti, e cosi trapassi Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Sayfa 85 - Folgori, nembi e vento. O natura cortese, Son questi i doni tuoi, Questi i diletti sono Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena È diletto fra noi. Pene tu spargi a larga mano; il duolo Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto Che per mostro e miracolo talvolta Nasce d'affanno, è gran guadagno.
Sayfa 25 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 86 - E l'abitar questi odorati colli. Ma rapida passasti ; e come un sogno Fu la tua vita. Ivi danzando ; in fronte La gioia ti splendea, splendea negli occhi Quel confidente immaginar, quel lume Di gioventù, quando spegneali il fato, E- giacevi. Ahi Nerina! In cor mi regna L
Sayfa 39 - Oh te beato, A cui fu vita il pianto! A noi le fasce Cinse il fastidio; a noi presso la culla Immoto siede, e su la tomba, il nulla.
Sayfa 93 - Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre giù da' colli e da' tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla da segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore: e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo.