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INDICE

DELLE RIME DEL

PETRARCA.

Contenute in questa Seconda Parte..

SONE T
N E

T I.

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cader d'una pianta che si svelse, pag. 75

Alma felice, che sovente torni

39

60

62

118

3 I

Amor, che meco al buon tempo ti stavi
Anima bella, da quel nodo sciolta,
Che fai che pensi? che pur dietro guardi 30
Come va'l mondo! or mi diletta e piace 47
Conobbi, quanto'l ciel gli occhj m'aperse, 109
Da' più begli occhj e dal più chiaro viso,
Datemi pace, o duri miei pensieri :
Deh porgi mano a l' affannato ingegno,
Deh qual pietà, qual Angel fu sì presto
Del cibo onde'l signor mio sempre abbonda,
Dicemi spesso il mio fidato speglio
Discolorato hai, morte, il più bel volto
Dolce mio caro e prezioso pegno,
Dolci durezze, e placide repulse
Donna, che lieta col principio nostro

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141

111

112

134

40

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139

117

Due gran nemiche insieme erano aggiunte, 54
Emi par d'or in ora udire il messo

119

E' questo 'l nido in che la mia Fenice 78

114 116

49

76

45 53 64

ΙΟΙ

138

66

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Fu forse un tempo dolce cosa amore,
Gli Angeli eletti, e l'anime beate
Gli occhi di ch'io parlai si caldamente;
I di miei più leggier che nessun cervo,
I ho pien di sospir quest' aer tutto,
Imi soglio accusare; ed or mi scuso;
Io pensava assai destro esser su l'ale,
Ite, rime dolenti, al duro sasso,
I'vo piangendo i miei passati tempi,
L'alma mia fiamma oltra le belle bella, 46
L'alto e novo miracol ch'a'di nostri
L'ardente nodo ov'io fui d'ora in ora
Lasciato hai, morte, senza sole il mondo 108
La vita fugge, e non s'arresta un'ora:
L'aura e l'odore e'l refrigerio e l'ombra 91
L'aura mia sacra al mio stanco riposo
Levommi il mio pensiero in parte' overa
L'ultimo, lasso, de' miei giorni allegri;
Mai non fu' in parte ove si chiar vedessi 37
Mai non vedranno le mie luci asciutte
Mente mia, che presaga de' tuoi danni
Mentre che'l cor da gli amorosi vermi
Morte ha spento quel sol ch' abbagliar suolmi; 136
Ne l'età sua più bella e più fiorita,
Ne mai pietosa madre al caro figlio,
Nè per sereno ciel ir vaghe stelle,

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Non può far morte il dolce viso amaro; 122. Oashj miei, oscurato è il nostro sole;

32

O giorno o ora o ultimo momento.
Ogni giorno mi par più di mill' anni
Oimè il bel viso, oimè il soave sguardo
Or hai fatto l'estremo di tua possa,
Ov'è la fronte che con picciol cenno
O tempo, o ciel volubil, che fuggendo
Passato è'l tempo omai, lasso, che tanto
Poi che la vista angelica serena

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68

Quand' io mi volgo indietro a mirar gli anni, ss
Quand' io veggio dal ciel scender l'aurora 48
Quanta invidia ti porto, avara terra;
Quante fiate al mio dolce ricettò
Quel che di odore e di color vinced
Quella per cui con Sorga ho cangiat' Arno 63
Quel rosignuel che si soave piagne
Quel sol che mi mostrava il cammin destro 6 3
Quel vago dolce caro onesto sguardo
Questo nostro caduco e fragil bene,
Ripensando a quel ch'oggi il ciel onora; 113
Rotta è l'alta Colonna, e'l verde Lauro. 22
S'amor novo consiglio non m'apporta,
Se lamentar augelli o verdi fronde
Sennuccio mio, benchè doglioso e solo
Sento l'aura mia antica; e i dolci colli
Se quell aura soave de' sospiri,

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Si breve è il tempo, e'l pensier sì veloce 41
S'io avessi pensato che si care

Soleano i miei pensier soavemente,

50

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Soleasi nel mio cor star bella e viva a carte 51
S'onesto amor può meritar mercede

Spinse amor e dolor ove ir non debbe
Spirto felice, che si dolcemente

102

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140

Tempo era omai da trovar pace o tregua 73 Tennemi amor anni ventuno ardendo

137

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Tornami a mente, anzi v'è dentro quella, 104
Tranquillo porto avea mostrato amore
Tutta la mia fiorita e verde etade
Vago augelletto, che cantando vai,
Valle, che de lamenti miei se' piena;
Vidi fra mille donne una già tale,
Volo con l'ali de pensieri al cielo
Zefira torna, e'l bel tempo rimena,

CANZONI.

142 58

103

135

67

IS

123

127

́ ́Amor, se vuo' ch'i' torni al giogo antico a car. 23
Che debb' io far? che mi consigli, amore?
Quando il soave mio fido conforto
Quell' antiquo mio dolce empio signore
Solea da la fontana di mia vita
Standomi un giorno solo a la finestra
Tacer non posso, e temo non adopre
Vergine bella, che di sol vestita,

95

80

85 143

BALL A TA.

Amor, quando fioria

pag. 84

SE S ΤΙ Ν Α.

Mia benigna fortuna e 'l viver lieto; a car. 98

CAPITOLI COMPRESI NE' TRIONFI,

225

Da poi che morte trionfo nel volto, pag. 202
Da poi che sotto'l ciel cosa non vidi
De l'aureo albergo con l'aurora innanzi 219
Era si pieno il cor di meraviglie,

Io non sapea da tal vista levarme,
La notte che segui l'orribil caso

165

214

194

IS I

206

Nel tempo che rinnova i miei sospiri
Pien d'infinita e nobil meraviglia
Poscia che mia fortuna in forza altrui
Quando ad un giogo, ed in un tempo quivi 179

Questa leggiadra e gloriosa donna

Stanco già di mirar, non sazio ancora

涨涨

172

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I57

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