Quant' invidia a quell' anime che 'n sorte Ch' avendo spento in lei la vita mia, IL LUOGO. SONETTO. VALLE che de' lamenti miei se' piena; VISIONE. SONETTO. LEVOMMI il mio pensiero in parte ov' era Quella ch' io cerco e non ritrovo in terra: Ivi fra lor che 'l terzo cerchio serra La rividi più bella e meno altera. Per man mi prese, e disse: in questa spera Te solo aspetto; e quel che tanto amasti, ALLO SPIRITO DI M. LAURA. SONETTO. ANIMA bella, da quel nodo sciolta Che più bel mai non seppe ordir natura, Pon dal ciel mente a la mia vita oscura Da sì lieti pensieri a pianger volta. La falsa opiníon dal cor s' è tolta, Che mi fece alcun tempo acerba e dura Tua dolce vista: omai tutta secura Volgi a me gli occhi e miei sospiri ascolta. Mira 'l gran sasso donde Sorga nasce, E vedra'vi un che sol tra l' erbe e l' acque Di tua memoria e di dolor si pasce. Ove giace 'I tuo albergo e dove nacque Il nostro amor, vo' ch'abbandoni e lasce, Per non veder ne' tuoi quel ch'a te spiace. IL ROSIGNUOLO. SONETTO. QUEL rosignuol che sì soave piagne Ch' altri che me non ho di cui mi lagne; LA MORTE DI LAURA. SONETTO. GLI angeli eletti, e l' anime beate E parte ad or ad or si volge a tergo, Ond' io voglie e pensier tutti al ciel ergo; Perch' io l' odo pregar pur ch' i' m' affretti. IL PENTIMENTO. SONETTO. I VO' piangendo i miei passati tempi, E'l suo difetto di tua grazia adempi. Sì che s' io vissi in guerra ed in tempesta, Ed al morir degni esser tua man presta: AD UN AUGELLETTO. SONETTO. VAGO augelletto che cantando vai, I' non so se le parti sarian pari; Chè quella cui tu piangi è forse in vita, Di che a me morte, e 'l ciel son tanto avari: Ma la stagione e l' ora men gradita, Col membrar de' dolci anni e de gli amari, A parlar teco con pietà m' invita. |