Manuale della letteratura italian, 6. ciltG. Barbèra, 1910 |
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Sayfa 156 - Si scopron le tombe, si levano i morti ; I martiri nostri son tutti risorti. E allora le rosse falangi corsero vittoriose la penisola; e l'Italia fu libera, libera tutta, per tutte le Alpi, per tutte le isole, per tutto il suo mare.
Sayfa 143 - Mi sfolgorar da' gelidi marmi nel petto un raggio, Ed obliai le vergini danzanti al sol di maggio E i lampi de' bianchi omeri sotto le chiome d'or.
Sayfa 31 - O cameretta, che già in te chiudesti Quel grande, alla cui fama angusto è il mondo ; Quel sì gentil d'amor mastro profondo, Per cui Laura ebbe in terra onor celesti : O di pensier soavemente mesti Solitario ricovero giocondo ; Di quai lagrime amare il petto inondo, Nel veder...
Sayfa 149 - E quello che cercai mattina e sera Tanti e tanti anni in vano, è forse qui, Sotto questi cipressi, ove non spero Ove non penso di posarmi più: Forse, nonna, è nel vostro cimitero Tra quegli altri cipressi ermo là su. Ansimando fuggia la vaporiera Mentr' io cosi piangeva entro il mio cuore; E di poliedri una leggiadra schiera Annitrendo correa lieta al rumore.
Sayfa 140 - O viso dolce di pallor roseo, o stellanti occhi di pace, o candida tra' floridi ricci inchinata pura fronte con atto soave ! Fremea la vita nel...
Sayfa 148 - A le querce ed a noi qui puoi contare L'umana tua tristezza e il vostro duol. Vedi come pacato e azzurro è il mare, Come ridente a lui discende il sol! E come questo occaso è pien di voli, Com'è allegro de' passeri il garrire! A notte canteranno i rusignoli: Rimanti, ei rei fantasmi oh non seguire; I rei fantasmi che da...
Sayfa 149 - Giù de' cipressi per la verde via, Alta, solenne, vestita di nero Parvemi riveder nonna Lucia: La signora Lucia, da la cui bocca, Tra l'ondeggiar de i candidi capelli, La favella toscana, ch'è...
Sayfa 148 - Rimanti; e noi, dimani, a mezzo il giorno Che de le grandi querce a l'ombra stan Ammusando i cavalli e intorno intorno Tutto è silenzio ne l'ardente pian, Ti canteremo noi cipressi i cori Che vanno eterni fra la terra e il cielo...
Sayfa 144 - l capo stridere m' odo fuggenti gli anni : — Che mai canta, susurrano, costui torbido e sol? Ei canta e culla i queruli mostri de la sua mente, E quel che vive e s'agita nel mondo egli non sente. O popolo d'Italia, vita del mio pensier, O popolo d'Italia, vecchio titano ignavo, Vile io ti dissi in faccia, tu mi gridasti : Bravo; E de' miei versi funebri t'incoroni il bicchier.
Sayfa 105 - Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.