INFERNO Mosse da prima quelle cose belle; Ma non si, che paura non mi desse La vista che mi apparve d' un leone. Questi parea che contra me venesse Con la test' alta e con rabbiosa fame, Si che parea che l' aer ne temesse : Ed una lupa, che di tutte brame Sembiava carca nella sua magrezza, E molte genti fe' già viver grame. Questa mi porse tanto di gravezza 40 43 46 49 52 Che venendomi incontro, a poco a poco Mi ripingeva là, dove il Sol tace. Mentre ch' io rovinava in basso loco, 61 Dinanzi agli occhi mi si fu offerto Chi per lungo silenzio parea fioco. Quand' io vidi costui nel gran diserto, 64 'Miserere di me,' gridai a lui, 'Qual che tu sii, od ombra od uomo Risposemi: 'Non uomo, uomo già fui, 67 73 76 077 B |