Poesie di Giacomo LeopardiE. Sonzogno, 1880 - 351 sayfa |
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Sayfa 60
... fan mille giri , Pur festeggiando il lor tempo migliore : Tu pensoso in disparte il tutto miri ; Non compagni , non voli , Non ti cal d'allegria , schivi gli spassi ; Canti , e così trapassi Dell'anno e di tua vita 00 CANTI .
... fan mille giri , Pur festeggiando il lor tempo migliore : Tu pensoso in disparte il tutto miri ; Non compagni , non voli , Non ti cal d'allegria , schivi gli spassi ; Canti , e così trapassi Dell'anno e di tua vita 00 CANTI .
Sayfa 93
... compagni dell'età più bella . Già tutta l'aria imbruna , Torna azzurro il sereno , e tornan l'ombre Giù da ' colli e da ' tetti , Al biancheggiar della recente luna . Or la squilla dà segno Della festa che viene ; Ed a quel suon diresti ...
... compagni dell'età più bella . Già tutta l'aria imbruna , Torna azzurro il sereno , e tornan l'ombre Giù da ' colli e da ' tetti , Al biancheggiar della recente luna . Or la squilla dà segno Della festa che viene ; Ed a quel suon diresti ...
Sayfa 134
... compagni eroi : Sì gran fede prestava agli occhi suoi . Non con tanta allegrezza i diecimila Cui la propria virtù d'Europa ai liti Riconducea , dall'armi e dalle fila Del re persian per tanta terra usciti , La voce udìr , che via di ...
... compagni eroi : Sì gran fede prestava agli occhi suoi . Non con tanta allegrezza i diecimila Cui la propria virtù d'Europa ai liti Riconducea , dall'armi e dalle fila Del re persian per tanta terra usciti , La voce udìr , che via di ...
Sayfa 141
... compagni , ricercando a quale Fosse in nome comun l'uffizio imposto , Che del campo de ' granchi al generale Gisse oratore , e che per gli altri tosto D'ovviar s'ingegnasse a novo male , Nessun per senno e per virtù disposto Parve a ciò ...
... compagni , ricercando a quale Fosse in nome comun l'uffizio imposto , Che del campo de ' granchi al generale Gisse oratore , e che per gli altri tosto D'ovviar s'ingegnasse a novo male , Nessun per senno e per virtù disposto Parve a ciò ...
Sayfa 145
... compagni mai nè da padroni Appresi non avean sì dolci detti , Ne sapean ch'altra gente i propri suoni Parlar potesse de ' lor patrii tetti , E si pensaro andar sotto l'arnese Di topo un granchiolin del lor paese . Per questo , e per ...
... compagni mai nè da padroni Appresi non avean sì dolci detti , Ne sapean ch'altra gente i propri suoni Parlar potesse de ' lor patrii tetti , E si pensaro andar sotto l'arnese Di topo un granchiolin del lor paese . Per questo , e per ...
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Sayfa 84 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L'ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti e stagni, Cade, risorge, e più e più s'affretta, Senza posa o ristoro, Lacero, sanguinoso: infin ch'arriva Colà dove la via E dove il tanto affaticar fu volto: Abisso orrido, immenso, Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Sayfa 58 - Dolce e chiara è la notte e senza vento , E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna , e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 86 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 114 - Nobil natura è quella Che a sollevar s'ardisce Gli occhi mortali incontra Al comun fato, e che con franca lingua, Nulla al ver detraendo, Confessa il mal che ci fu dato in sorte, E il basso stato e frale; Quella che grande e forte Mostra...
Sayfa 84 - DELL'ASIA *. Che fai tu, luna, in ciel t dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli ? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli ? Somiglia alla tua vita La vita del pastore.
Sayfa 80 - Viene il vento recando il suon dell'ora dalla torre del borgo. Era conforto questo suon, mi rimembra, alle mie notti, quando fanciullo, nella buia stanza, per assidui terrori io vigilava, sospirando il mattin.
Sayfa 54 - ULTIMO CANTO DI SAFFO. Placida notte, e verecondo raggio Della cadente luna; e tu che spunti Fra la tacita selva in su la rupe, Nunzio del giorno; oh dilettose e care Mentre ignote mi fur l'erinni e il fato, Sembianze agli occhi miei ; già non arride Spettacol molle ai disperati affetti. Noi l' insueto allor gaudio ravviva Quando per l'etra liquido si volve E per li campi trepidanti il flutto Polveroso de' Noti, e quando il carro, Grave carro di Giove a noi sul capo Tonando, il tenebroso aere divide.
Sayfa 69 - Cara beltà che amore Lunge m'inspiri o nascondendo il viso, Fuor se nel sonno il core Ombra diva mi scuoti, O ne' campi ove splenda ' Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara 10 Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara?
Sayfa 85 - D'ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so.
Sayfa 94 - Quando novellamente Nasce nel cor profondo Un amoroso affetto, Languido e stanco insiem con esso in petto Un desiderio di morir si sente: Come, non so: ma tale D'amor vero e possente è il primo effetto.