Poesie di Giacomo LeopardiE. Sonzogno, 1880 - 351 sayfa |
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Sayfa 22
... lasciando l'epitaffio riportato da Cicerone e da altri . D o tre delle quali parole recate da Diodoro sono espre nel quinto verso dell'ultima strofe . Ora io giudicava c nessun altro poeta lirico nè prima nè dopo toccasse n verun ...
... lasciando l'epitaffio riportato da Cicerone e da altri . D o tre delle quali parole recate da Diodoro sono espre nel quinto verso dell'ultima strofe . Ora io giudicava c nessun altro poeta lirico nè prima nè dopo toccasse n verun ...
Sayfa 23
... lasciando l'e- pitaffio riportato da Cicerone e da altri , si dimostra da quello che scrive Diodoro nell'undecimo libro ; dove re- cita anche certe parole d'esso poeta in questo proposito ; due o tre delle quali sono espresse nel quinto ...
... lasciando l'e- pitaffio riportato da Cicerone e da altri , si dimostra da quello che scrive Diodoro nell'undecimo libro ; dove re- cita anche certe parole d'esso poeta in questo proposito ; due o tre delle quali sono espresse nel quinto ...
Sayfa 43
... lasciando , e le beate Larve e l'antico error , celeste dono , Ch'abbella agli occhi tuoi quest'ermo lido , Te nella polve della vita e il suono Tragge il destin ; l'obbrobriosa etate Che il duro cielo a noi prescrisse impara , Sorella ...
... lasciando , e le beate Larve e l'antico error , celeste dono , Ch'abbella agli occhi tuoi quest'ermo lido , Te nella polve della vita e il suono Tragge il destin ; l'obbrobriosa etate Che il duro cielo a noi prescrisse impara , Sorella ...
Sayfa 82
... lasciando e le sudate carte , Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte , D'in su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce , Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela . Mirava il ...
... lasciando e le sudate carte , Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte , D'in su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce , Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela . Mirava il ...
Sayfa 111
... Lasciando a prova agricoltori e fabbri , Chiuderanno in coton la scabra pelle , E di castoro copriran le schiene . Meglio fatti al bisogno , o più leggiadri Certamente a veder , tappeti e coltri , Seggiole , canapè , sgabelli e mense ...
... Lasciando a prova agricoltori e fabbri , Chiuderanno in coton la scabra pelle , E di castoro copriran le schiene . Meglio fatti al bisogno , o più leggiadri Certamente a veder , tappeti e coltri , Seggiole , canapè , sgabelli e mense ...
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Achei affanni alcun alfin Alirrozio allor amor anco antichi appo assai avea avrian bella campo canto Canzone caro catacresi ch'a ch'io chiome ciel collo conforto Creusa Crusca d'ogni desio dice diletto dolce Dolopi dolor donna Eretteo eterno fato favella fera ferro figli flutti fuggir gente GIACOMO LEOPARDI giorno Giove gran granchi Greci Ificle incominciate il pianto innanzi intorno Itaca l'armi l'onde Leopardi lido loco luna lungo magion mente Micene misero mondo mortal morte natura Nettun notte novo Numi occhi omai padre PARALIPOMENI DELLA BATRACOMIOMACHIA patria pensier petto piagge piè poco poesia poeta poscia pria Priamo prole ragione rane ranocchi regno Rodipan Rubatocchi sangue selve Sicule Muse Simonide sollazzo sospiri speme spento spirto suol Telemaco terra Teucri Titanomachia Topaia topi torna tosto Triope tristo Ulisse vede veder veggo vento vidi viva Vocabolario Vocabolario della Crusca volte
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Sayfa 84 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L'ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti e stagni, Cade, risorge, e più e più s'affretta, Senza posa o ristoro, Lacero, sanguinoso: infin ch'arriva Colà dove la via E dove il tanto affaticar fu volto: Abisso orrido, immenso, Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Sayfa 58 - Dolce e chiara è la notte e senza vento , E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna , e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 86 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 114 - Nobil natura è quella Che a sollevar s'ardisce Gli occhi mortali incontra Al comun fato, e che con franca lingua, Nulla al ver detraendo, Confessa il mal che ci fu dato in sorte, E il basso stato e frale; Quella che grande e forte Mostra...
Sayfa 84 - DELL'ASIA *. Che fai tu, luna, in ciel t dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli ? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli ? Somiglia alla tua vita La vita del pastore.
Sayfa 80 - Viene il vento recando il suon dell'ora dalla torre del borgo. Era conforto questo suon, mi rimembra, alle mie notti, quando fanciullo, nella buia stanza, per assidui terrori io vigilava, sospirando il mattin.
Sayfa 54 - ULTIMO CANTO DI SAFFO. Placida notte, e verecondo raggio Della cadente luna; e tu che spunti Fra la tacita selva in su la rupe, Nunzio del giorno; oh dilettose e care Mentre ignote mi fur l'erinni e il fato, Sembianze agli occhi miei ; già non arride Spettacol molle ai disperati affetti. Noi l' insueto allor gaudio ravviva Quando per l'etra liquido si volve E per li campi trepidanti il flutto Polveroso de' Noti, e quando il carro, Grave carro di Giove a noi sul capo Tonando, il tenebroso aere divide.
Sayfa 69 - Cara beltà che amore Lunge m'inspiri o nascondendo il viso, Fuor se nel sonno il core Ombra diva mi scuoti, O ne' campi ove splenda ' Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara 10 Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara?
Sayfa 85 - D'ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so.
Sayfa 94 - Quando novellamente Nasce nel cor profondo Un amoroso affetto, Languido e stanco insiem con esso in petto Un desiderio di morir si sente: Come, non so: ma tale D'amor vero e possente è il primo effetto.