Poesie di Giacomo LeopardiE. Sonzogno, 1880 - 351 sayfa |
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Sayfa 80
... monte ; Parla al mio core il fonte , Meco favella il mar . Chi mi ridona il piangere Dopo cotanto obblio ? E come al guardo mio Cangiato il mondo appar ? Forse la speme , o povero Mio cor , ti volse un riso ? Ahi della speme il viso Io ...
... monte ; Parla al mio core il fonte , Meco favella il mar . Chi mi ridona il piangere Dopo cotanto obblio ? E come al guardo mio Cangiato il mondo appar ? Forse la speme , o povero Mio cor , ti volse un riso ? Ahi della speme il viso Io ...
Sayfa 115
... monte imbruna ; Orba la notte resta , E cantando , con mesta melodia , L'estremo albor della fuggente luce , Che dianzi gli fu duce , Saluta il carrettier dalla sua via ; Tal si dilegua , e tale Lascia l'età mortale La giovinezza . In ...
... monte imbruna ; Orba la notte resta , E cantando , con mesta melodia , L'estremo albor della fuggente luce , Che dianzi gli fu duce , Saluta il carrettier dalla sua via ; Tal si dilegua , e tale Lascia l'età mortale La giovinezza . In ...
Sayfa 117
... monte Sterminator Vesevo , La qual null'altro allegra arbor nè fiore , Tuoi cespi solitari intorno spargi , Odorata ginestra , Contenta dei deserti . Anco ti vidi De ' tuoi steli abbellir l'erme contrade Che cingon la cittade La qual fu ...
... monte Sterminator Vesevo , La qual null'altro allegra arbor nè fiore , Tuoi cespi solitari intorno spargi , Odorata ginestra , Contenta dei deserti . Anco ti vidi De ' tuoi steli abbellir l'erme contrade Che cingon la cittade La qual fu ...
Sayfa 118
Giacomo Leopardi. Che coi torrenti suoi l'altero monte Dall'ignea bocca fulminando oppresse Con gli abitanti insieme . Or tutto intorno Una ruina involve , Dove tu siedi , o fior gentile , e quasi I danni altrui commiserando , al cielo ...
Giacomo Leopardi. Che coi torrenti suoi l'altero monte Dall'ignea bocca fulminando oppresse Con gli abitanti insieme . Or tutto intorno Una ruina involve , Dove tu siedi , o fior gentile , e quasi I danni altrui commiserando , al cielo ...
Sayfa 122
... monte al suo piè quasi calpesta . Non ha natura al seme Dell'uom più stima o cura Ch'alla formica : e se più rarà in quello Che nell'altra è la strage , Non avvien ciò d'altronde Fuor che l'uom sue prosapie ha men fecon Ben mille ed ...
... monte al suo piè quasi calpesta . Non ha natura al seme Dell'uom più stima o cura Ch'alla formica : e se più rarà in quello Che nell'altra è la strage , Non avvien ciò d'altronde Fuor che l'uom sue prosapie ha men fecon Ben mille ed ...
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Sayfa 84 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L'ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti e stagni, Cade, risorge, e più e più s'affretta, Senza posa o ristoro, Lacero, sanguinoso: infin ch'arriva Colà dove la via E dove il tanto affaticar fu volto: Abisso orrido, immenso, Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Sayfa 58 - Dolce e chiara è la notte e senza vento , E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna , e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 86 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 114 - Nobil natura è quella Che a sollevar s'ardisce Gli occhi mortali incontra Al comun fato, e che con franca lingua, Nulla al ver detraendo, Confessa il mal che ci fu dato in sorte, E il basso stato e frale; Quella che grande e forte Mostra...
Sayfa 84 - DELL'ASIA *. Che fai tu, luna, in ciel t dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli ? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli ? Somiglia alla tua vita La vita del pastore.
Sayfa 80 - Viene il vento recando il suon dell'ora dalla torre del borgo. Era conforto questo suon, mi rimembra, alle mie notti, quando fanciullo, nella buia stanza, per assidui terrori io vigilava, sospirando il mattin.
Sayfa 54 - ULTIMO CANTO DI SAFFO. Placida notte, e verecondo raggio Della cadente luna; e tu che spunti Fra la tacita selva in su la rupe, Nunzio del giorno; oh dilettose e care Mentre ignote mi fur l'erinni e il fato, Sembianze agli occhi miei ; già non arride Spettacol molle ai disperati affetti. Noi l' insueto allor gaudio ravviva Quando per l'etra liquido si volve E per li campi trepidanti il flutto Polveroso de' Noti, e quando il carro, Grave carro di Giove a noi sul capo Tonando, il tenebroso aere divide.
Sayfa 69 - Cara beltà che amore Lunge m'inspiri o nascondendo il viso, Fuor se nel sonno il core Ombra diva mi scuoti, O ne' campi ove splenda ' Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara 10 Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara?
Sayfa 85 - D'ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so.
Sayfa 94 - Quando novellamente Nasce nel cor profondo Un amoroso affetto, Languido e stanco insiem con esso in petto Un desiderio di morir si sente: Come, non so: ma tale D'amor vero e possente è il primo effetto.