Poesie di Giacomo LeopardiE. Sonzogno, 1880 - 351 sayfa |
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Sayfa 8
... proprio , non imitato da nessuna parte , tutto natural e scorrevole ; è un girare di pensieri e di parole sciolto spigliato ; un andar sicuro ; posato , non lento ; un proce dere di raziocinio stretto e incalciante ; un'acutezza nient ...
... proprio , non imitato da nessuna parte , tutto natural e scorrevole ; è un girare di pensieri e di parole sciolto spigliato ; un andar sicuro ; posato , non lento ; un proce dere di raziocinio stretto e incalciante ; un'acutezza nient ...
Sayfa 77
... proprio error . Ben mille volte Fortunato colui che la caduca` Virtù del caro immaginar non perde Per volger d'anni ; a cui serbare eterna La gioventù del cor diedero i fati ; Che nella ferma e nella stanca etade , Così come solea nell ...
... proprio error . Ben mille volte Fortunato colui che la caduca` Virtù del caro immaginar non perde Per volger d'anni ; a cui serbare eterna La gioventù del cor diedero i fati ; Che nella ferma e nella stanca etade , Così come solea nell ...
Sayfa 94
... proprio sprona , Par novo ad ascoltar ciò ch'ei ragiona . Come solinga è fatta La mente mia d'allora Che tu quivi prendesti a far dimora ! Ratto d'intorno intorno al par del lampo Gli altri pensieri miei Tutti si dileguàr . Siccome ...
... proprio sprona , Par novo ad ascoltar ciò ch'ei ragiona . Come solinga è fatta La mente mia d'allora Che tu quivi prendesti a far dimora ! Ratto d'intorno intorno al par del lampo Gli altri pensieri miei Tutti si dileguàr . Siccome ...
Sayfa 109
... proprio fato Creder comune , e del mio mal consorte L'umana specie . Alfin per entro il fumo De ' sigari onorato , al romorio De ' crepitanti pasticcini , al grido Militar , di gelati e di bevande Ordinator , fra le percosse tazze E i ...
... proprio fato Creder comune , e del mio mal consorte L'umana specie . Alfin per entro il fumo De ' sigari onorato , al romorio De ' crepitanti pasticcini , al grido Militar , di gelati e di bevande Ordinator , fra le percosse tazze E i ...
Sayfa 110
... ogni forma Di comun reggimento , o presso o lungi Sien l'eciittica o i poli , eternamente Sarà , se al gener nostro il proprio albergo E la face del dì non vengon meno . Queste lievi reliquie e questi segni Delle passate età , 110 CANTI .
... ogni forma Di comun reggimento , o presso o lungi Sien l'eciittica o i poli , eternamente Sarà , se al gener nostro il proprio albergo E la face del dì non vengon meno . Queste lievi reliquie e questi segni Delle passate età , 110 CANTI .
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Sayfa 84 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L'ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti e stagni, Cade, risorge, e più e più s'affretta, Senza posa o ristoro, Lacero, sanguinoso: infin ch'arriva Colà dove la via E dove il tanto affaticar fu volto: Abisso orrido, immenso, Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Sayfa 58 - Dolce e chiara è la notte e senza vento , E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna , e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 86 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 114 - Nobil natura è quella Che a sollevar s'ardisce Gli occhi mortali incontra Al comun fato, e che con franca lingua, Nulla al ver detraendo, Confessa il mal che ci fu dato in sorte, E il basso stato e frale; Quella che grande e forte Mostra...
Sayfa 84 - DELL'ASIA *. Che fai tu, luna, in ciel t dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli ? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli ? Somiglia alla tua vita La vita del pastore.
Sayfa 80 - Viene il vento recando il suon dell'ora dalla torre del borgo. Era conforto questo suon, mi rimembra, alle mie notti, quando fanciullo, nella buia stanza, per assidui terrori io vigilava, sospirando il mattin.
Sayfa 54 - ULTIMO CANTO DI SAFFO. Placida notte, e verecondo raggio Della cadente luna; e tu che spunti Fra la tacita selva in su la rupe, Nunzio del giorno; oh dilettose e care Mentre ignote mi fur l'erinni e il fato, Sembianze agli occhi miei ; già non arride Spettacol molle ai disperati affetti. Noi l' insueto allor gaudio ravviva Quando per l'etra liquido si volve E per li campi trepidanti il flutto Polveroso de' Noti, e quando il carro, Grave carro di Giove a noi sul capo Tonando, il tenebroso aere divide.
Sayfa 69 - Cara beltà che amore Lunge m'inspiri o nascondendo il viso, Fuor se nel sonno il core Ombra diva mi scuoti, O ne' campi ove splenda ' Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara 10 Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara?
Sayfa 85 - D'ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so.
Sayfa 94 - Quando novellamente Nasce nel cor profondo Un amoroso affetto, Languido e stanco insiem con esso in petto Un desiderio di morir si sente: Come, non so: ma tale D'amor vero e possente è il primo effetto.