Poesie di Giacomo LeopardiE. Sonzogno, 1880 - 351 sayfa |
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Sayfa 11
... ragione , per quello ch'io ne stimi , non fu nel primo il vivere travagliato dalla for- tuna , nè la corporale infermità nel secondo ; bensì , come altrove osservai , la privazione « di quell'arcana potenza che fa perseverare l ...
... ragione , per quello ch'io ne stimi , non fu nel primo il vivere travagliato dalla for- tuna , nè la corporale infermità nel secondo ; bensì , come altrove osservai , la privazione « di quell'arcana potenza che fa perseverare l ...
Sayfa 16
... ragione superiore dà al Leopardi sensi e in gini che , mentre sono alta poesia , sono altresì vera e gran filosofia . Il Leopardi è così diletto ai migliori spiriti perchè n solo gli appaga con la beltà delle idee e dello stile , ma ...
... ragione superiore dà al Leopardi sensi e in gini che , mentre sono alta poesia , sono altresì vera e gran filosofia . Il Leopardi è così diletto ai migliori spiriti perchè n solo gli appaga con la beltà delle idee e dello stile , ma ...
Sayfa 57
... ragione in gremb De ' celesti si posa . Oh cure , oh speme De ' più verd'anni ! Alle sembianze il Padre , Alle amene sembianze eterno regno Diè nelle genti ; e per virili imprese , Per dotta lira o canto , Virtù non luce in disadorno ...
... ragione in gremb De ' celesti si posa . Oh cure , oh speme De ' più verd'anni ! Alle sembianze il Padre , Alle amene sembianze eterno regno Diè nelle genti ; e per virili imprese , Per dotta lira o canto , Virtù non luce in disadorno ...
Sayfa 115
... 'appoggia la mortal natura . Abbandonata , oscura Resta la vita . In lei porgendo il guardo , Cerca il confuso viatore invano Del cammin lungo che avanzar si sente 1 Meta o ragione ; e vede Ch'a se l'umana IL TRAMONTO DELLA LUNA . 115.
... 'appoggia la mortal natura . Abbandonata , oscura Resta la vita . In lei porgendo il guardo , Cerca il confuso viatore invano Del cammin lungo che avanzar si sente 1 Meta o ragione ; e vede Ch'a se l'umana IL TRAMONTO DELLA LUNA . 115.
Sayfa 116
Giacomo Leopardi. 1 Meta o ragione ; e vede Ch'a se l'umana sede , Esso a lei veramente è fatto estrano Troppo felice e lieta Nostra misera sorte Parve lassù , se il giovanile stato , Dove ogni ben di mille pene è frutto Durasse tutto ...
Giacomo Leopardi. 1 Meta o ragione ; e vede Ch'a se l'umana sede , Esso a lei veramente è fatto estrano Troppo felice e lieta Nostra misera sorte Parve lassù , se il giovanile stato , Dove ogni ben di mille pene è frutto Durasse tutto ...
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Sayfa 84 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L'ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti e stagni, Cade, risorge, e più e più s'affretta, Senza posa o ristoro, Lacero, sanguinoso: infin ch'arriva Colà dove la via E dove il tanto affaticar fu volto: Abisso orrido, immenso, Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Sayfa 58 - Dolce e chiara è la notte e senza vento , E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna , e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 86 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 114 - Nobil natura è quella Che a sollevar s'ardisce Gli occhi mortali incontra Al comun fato, e che con franca lingua, Nulla al ver detraendo, Confessa il mal che ci fu dato in sorte, E il basso stato e frale; Quella che grande e forte Mostra...
Sayfa 84 - DELL'ASIA *. Che fai tu, luna, in ciel t dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli ? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli ? Somiglia alla tua vita La vita del pastore.
Sayfa 80 - Viene il vento recando il suon dell'ora dalla torre del borgo. Era conforto questo suon, mi rimembra, alle mie notti, quando fanciullo, nella buia stanza, per assidui terrori io vigilava, sospirando il mattin.
Sayfa 54 - ULTIMO CANTO DI SAFFO. Placida notte, e verecondo raggio Della cadente luna; e tu che spunti Fra la tacita selva in su la rupe, Nunzio del giorno; oh dilettose e care Mentre ignote mi fur l'erinni e il fato, Sembianze agli occhi miei ; già non arride Spettacol molle ai disperati affetti. Noi l' insueto allor gaudio ravviva Quando per l'etra liquido si volve E per li campi trepidanti il flutto Polveroso de' Noti, e quando il carro, Grave carro di Giove a noi sul capo Tonando, il tenebroso aere divide.
Sayfa 69 - Cara beltà che amore Lunge m'inspiri o nascondendo il viso, Fuor se nel sonno il core Ombra diva mi scuoti, O ne' campi ove splenda ' Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara 10 Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara?
Sayfa 85 - D'ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so.
Sayfa 94 - Quando novellamente Nasce nel cor profondo Un amoroso affetto, Languido e stanco insiem con esso in petto Un desiderio di morir si sente: Come, non so: ma tale D'amor vero e possente è il primo effetto.