Correndo fugge verso Lo cor che 'l chiama; ond' ioʻrimango bianco. Si forte, che 'l dolor nel cor rimbalza. Un'altra volta, Morte m'avrà chiuso La morte ov' io per sue bellezze corro. Per me, com' io per lei, nel caldo borro! E fareil volentier, siccome quegli C'Amor per consumarmi increspa e 'ndora, S' io avessi le belle trecce prese, Che fatte son per me scudiscio e férza; Pigliandole anzi terza, Con esse passerci vespro e le squille: Vendetta ne farei di più di mille. Ancor negli occhi ond' escon le faville E vengereimi del fuggir che face: E poi le renderei con amor pace. Canzon mia, vanne ritto a quella Donna Che m' à fedito 'l cor, e che m' invola Quello ond' io ò più gola; E dálle per lo cor d' una säetta: Che bello onor s' acquista in far vendetta. CANZONE DI M. CINO DA PISTOIA, La Accennata dal Petrarca nella sua VII. della prima Parte. dolce vista, e 'l bel guardo söave Porto desii nel core Che son nati di Morte, Per la partita che mi duol si forte. Oime! deh perchè, Amor, al primo passo Non mi feristi si, ch' io fussi morto? Perchè non dipartisti da me lasso Lo spirto angoscïoso ch' io diporto! Amor, al mio dolor non è conforto; Anzi quanto più guardo Al sospirar, più ardo, Trovandomi partuto Da que' begli occhi ov' io t' ò già veduto. Io t'ò veduto in qué begli occhi, Amore, Tal, che la rimembranza me n' ancide; E fa si grande schiera di dolore Dentro alla mente, che l' anima stride, Sol perchè Morte mai non la divide Da me, com' è diviso Dallo gioioso riso, E d'ogni stato allegro Il gran contrario ch'è tra'l bianco e 'l negro. Ver bella donna levo gli occhi alquanto, Che dentro ritener non posso il pianto, Membrando di Madonna a cui son tanto Si per nostro voler, purc' Amor voglia. E quando vita per morte s' acquista, Gli è gioioso il morire. Tu sai dove de' gire E sai quanta pietà s' arà di noi. |