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AL LETTORE.

Foglie staccate, bocci non ben fioriti o fiori dal Poeta creduti forse già vizzi, ma che a me pare che serbino tuttora freschezza e odore di gioventù e di poesia, ecco quello che io ho raccolto di nuovo in questo volume. Essendosi oramai il Giusti intessuta una bella corona da sè medesimo, non era dato sperare di rinvenir cosa che gli accrescesse la fama; la quale però, o io m' inganno, pel fatto di tale raccolta nulla si adombra anzi meglio s' illumina. Ed in vero chi vorrà studiare addentro a questo volume, ne riceverà aiuto a farsi più giusto concetto dell'ingegno e dell' arte del Poeta, e vedrà più da alto la via che Egli ha percorso, e nella quale sempre s' avanzava quando fu colpito da morte. A tale studio gioverà pure lo scritto, fin qui inedito, del ve

a.

nerando marchese Gino Capponi (nobile e degno tributo alla memoria dell' amico) col quale rispondeva ad un articolo intorno a Giuseppe Giusti, inserito l'anno 1850 nella Revue des deux mondes da quel valente critico della letteratura francese che fu il Sig. Gustavo Planche. Il Planche però scrisse del Giusti come un Italiano anche men che côlto avrebbe scritto del Beranger; il Capponi come del Beranger il Planche medesimo.

Nella prima parte del volume sono le prose tutte, così stampate come inedite; nella seconda i versi inediti e quelli che a mano a mano vennero in luce dopo la Raccolta fatta dal Le Monnier l'anno 1852: fra gl'inediti vanno distinti i politici dagli altri di vario argomento. Ai frammenti, tanto delle prose quanto dei versi, pubblicati ora per la prima volta, è stato apposto il titolo quando riesciva facile e sicuro, altrimenti si sono lasciati così come erano negli autografi senza titolo alcuno. Alla fine del volume sono alcune lettere del Giusti a varj, le quali furono raccolte dopo la pubblicazione dell' Epistolario. Debbo poi dichiarare che per mettere insieme questa raccolta io sono stato aiutato dall' amico mio Gaetano Milanesi, specialmente per le prose.

Questa Raccolta era stata promessa da quell'ottimo amico del Giusti che fu Giovanni Frassi: e fosse piaciuto a Dio che avesse avuto tanto di vita da at

tenere la promessa sua! Egli senza forse vi avrebbe adoperato maggior giudizio di me; ma quanto all'affetto sta' pur sicuro, o lettore, che ce n' ho messo anch' io.

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