TRIONFI IN VITA ED IN MORTE DI M. LAURA DEL TRIONFO D'AMORE CAPITOLO PRIMO Trionfar volse quel, che 'l vulgo adora: (Trionfo d' Amore. Cap. IV.) Nel tempo, che rinnova i miei sospiri Per la dolce memoria di quel giorno, 141 Vidi un vittorioso e sommo duce, Pur com' un di color, che 'n Campidoglio Trionfal carro a gran gloria conduce. Io, che gioir di tal vista non soglio, Per lo secol noioso, in ch'io mi trovo, Voto d'ogni valor, pien d'ogni orgoglio; L'abito altero, inusitato, e novo Mirai, alzando gli occhi gravi e stanchi: Ch'altro diletto, che 'mparar, non provo. Quattro destrier via più che neve bianchi: Sopr' un carro di foco un garzon crudo Con arco in mano, e con saette a' fianchi, Contra le qua' non val elmo, nè scudo : Sopra gli omeri avea sol due grand' ali Parte presi in battaglia, e parte uccisi, Tanto, ch' io fui nell' esser di quegli uno, Ch'anzi tempo ha di vita Amor divisi. Allor mi strinsi a rimirar, s' alcuno Riconoscessi nella folta schiera Del re sempre di lagrime digiuno. Un'ombra alquanto men, che l'altre, trista Scoperson quel, che 'l viso mi celava : O figliuol mio, qual per te fiamma è accesa ! Io non l'intesi allor; ma or si fisse Sue parole mi trovo nella testa; Che mai più saldo in marmo non si scrisse: E per la nova età, ch'ardita e presta Di quì a poco tempo tu 'l saprai Che 'I nodo, di ch'io parlo, si discioglia Ben sa chi'l prova; e fiati cosa piana Anzi mill'anni; e 'nfin ad or ti sveglio. Ei nacque d'ozio, e di lascivia umana, Nudrito di pensier dolci e soavi, Fatto signor e Dio da gente vana. Qual è morto da lui; qual con più gravi Leggi mena sua vita aspra ed acerba, Sotto mille catene, e mille chiavi . Quel, che 'n sì signorile, e sì superba Vista vien prima, è Cesar che 'n Egitto Cleopatra legò tra' fiori e l'erba . Or di lui si trionfa: ed è ben dritto, Se vinse il Mondo, ed altri ha vinto lui, Che del suo vincitor si glorie il vitto. |