Sayfadaki görseller
PDF
ePub

« Ormai converrebbe, o mia donna, che mi fosse di na» scosto dato il guiderdone di un bacio se non altro per

la mia noiosa insistenza..... Quando miro le vostre for› me ei vostri begli occhi amorosi non so come pos» siate rispondere duramente. » (1)

È il caso di domandare quante donne resisterebbero a tali assalti, e quanti uomini li saprebbero muovere senz' essere guidati da un profondo sentimento. Tale fu quello di Bernardo che nel suo liuto ritrovò anche la nota amara della gelosia allorchè un rivale, il signor di Belcaire (2), venne a contendergli la palma.

«Nessuno che vedesse il bel volto e il bel sembiante » direbbe ch' ell' abbia il cuore cattivo e mal fido. Ma › l'acqua che scorre quieta è più assai pericolosa di quella > che va strepitando. Inganna perfidamente chi fa l'a

D

[ocr errors]

mico sul viso e non lo è nell'animo. » (3)

Egli mormora, s'impazienta dell' indugio, ma ben presto ritorna verso lei che gli dà guerra, come il ramo che si piega a seconda del vento, pronto sempre ai voleri di chi lo martira e con le beffe talvolta lo confonde e lo annienta. Dopo tante prove spunta in fine anche per lui un raggio di sole; la prima cerchia di mura è caduta ed il bacio fu dato.

214.

(1) Ray. Choix etc. Tom. III, p. 51.

[ocr errors]

(2) Cfr. Bischoff op. cit. cap. 4 p. 25. G. Carducci, op. cit. p. Tutt' e due questi autori pongono la comparsa del rivale alla fine dell'avventura di Bernardo con la viscontessa di Ventadorn, cercando di spiegare in tal modo la mite condotta del marito verso Bernardo e la freddezza di quest'ultimo verso l'amante. — La trovata è molto ingegnosa; io ho tentato di giustificare l'avvenuto in altra maniera come si vedrà più innanzi.

(3) Cfr. la Nota su Bern. di Vent. canz.: Lo rossignols s'esbaudeia. Il Biscoff, op. cit. cap. 7, ha dimostrato che le canzoni dirette a Tristan sono per la solita viscontessa di Ventadorn.

Noi non possiamo dire che cosa significhi propriamente quel bacio se non considerando l'immensa distanza che divideva il poeta dalla sua dea; è vero che allora si credeva da tutti che l'amore fosse, come la morte, il grande livellatore del genere umano: teoricamente la cosa andava e ne vedremo poi le cause ed i tristissimi effetti. Ma in pratica e nel caso proprio ciascuno si sarebbe guardato bene dall' ammetterlo: non dobbiamo dimenticare che Bernardo era servo e che Pietro d'Alvergna glielo rinfaccia (1). Nessuno era disposto a cedere i propri diritti e tanto meno ad un inferiore, nè per nulla più degli altri v'era disposto Ademaro, il quale correva allora pericolo di pagar salato l'onore e il gusto di albergare così spesso in casa sua uno dei trovatori maggiormente in voga a' suoi giorni. - Ad ogni modo la partita era vinta: quel soavissimo bacio aveva innalzato il servo dal nulla sino all'altezza della nobile viscontessa (2), e la memoria di quel giorno in cui gli fu dato, là sull'erba, sotto l'ombra del pino, lo inebbria, gli toglie il senno, ma non quieta le ardenti sue brame.

«Io non credeva ei dice che la bella sua bocca » ridente baciando mi tradisse, ma pur troppo con la » sua dolcezza mi uccide..... Come l'asta d'Achille sola >> potea risanare chi fosse stato da lui ferito col percuo» terlo di nuovo, così credo ch' io mai guarirò s'ella un >> altro bacio non mi dona. » (3)

« Quando in ginocchio mercè imploro dalla mia donna, >> ella m'accusa e frappone mille ostacoli, per cui le la» crime scorrono sulle mie guancie. Allora mi fa uno

[blocks in formation]

-

Id. Lexique Roman, Tom.

> sguardo amoroso ed io la bacio in bocca e sugli occhi, › e sembra di paradiso la gioia che ne provo. » (1)

• Donna, in qualunque parte io mi volga, sempre vi › porto nel cuore..... Ben conosco quanto il mio merito › avanzi per l'onore che mi fate, ma poichè vi piacque > donarmi il vostr' affetto con un bacio risolvetevi anche » per il più. » (2)

L'arditezza del giovane non ha ritegno e minaccia di rovinarlo; le soverchie esigenze e, forse con maggiore probabilità, le indiscretezze dei calunniatori gli fan perdere terreno; Margherita, che spesso gli avea proibito di andarla a visitare, questa volta mantiene la minaccia e chiude irremissibilmente la porta del castello al nostro trovatore. A ciò la spingeva un'altra ragione imperiosa. Ademaro era caduto ammalato ed ella dovette dare allo sposo tutto il suo tempo e tutte le sue cure. Più tardi poi, quando il marchese morì, il lutto e il difficile stato vedovile la costrinsero a tal rigida condotta che Bernardo pensò bene di rivolgersi altrove. Cosi almeno io credo, sebbene non abbia argomenti a provarlo fuorchè il non sapere in qual momento della vita di Bernardo collocare più opportunemente la canzone diretta da lui ad una dama Dolce-Squardo. Si tratta di un intrigo fallito, di un peccato di infedeltà commesso verso la sua donna e

[ocr errors]

(1) Ray. Choix etc. Tom. III, p. 60.

(2) Cfr. Nota su Bern. di Vent. canz.: Ben cugei de chantar..... A proposito del verso di Bernardo: De plus, sius platz, prendetz esgardamen mi sovviene una frase corrispondente del monaco di Montaudon, frataccio ingordo e calunniatore, cui piacevano grans salmos ad ora nona, e dona fresca corteza:

<< E platz mi solatz de m'amia,

Baizar e mais, si lo y fazia..... »

Ray. Choix etc. Tom. III, p. 451.

del proponimento di non cadervi mai più; ciò è, come si vedrà, rispondente al carattere del trovatore e viene a tempo per ispiegare i frequenti accenni ad un fallo difficile. a condannarsi, che troveremo nelle altre poesie.

[ocr errors]

«A tal donna io m'era dato che non mi amò veramente » mai, e tardi me ne sono avvisto dopo avere sofferto un > troppo lungo indugio. Ora seguirò il suo esempio, sarò » amante di chi mi voglia, dispenserò dovunque i miei » saluti e più leggero avrò il cuore. — Educato alla sua >> scuola, voglio essere villano per amor suo e vi assicuro » che non troverete donnaiolo che più se ne intenda. » Per me il contendere con lei è un gioco sicuro, dap>> poichè ne amo un' altra più bella e più buona, la quale » mi dona salute, aiuto e consolazione. Questa mi ha >> tanto onorato che oso chiederle di ricevermi nella sua > grazia e di non lasciarmi troppo aspettare perchè il ter> mine lontano mi fa paura e l'avaro col differire non > paga. ... Donna, pensiamo ad ingannare i maldi» centi, che Dio li reprima! quanto più di piacere si può >> toglier loro altrettanto si guadagna.... Ringrazio » Dio che ancora io canto a dispetto di madonna Dolce» Sguardo e di colui col quale s' accompagna.» (1)

La confessione dell' errore cadeva a proposito e forse era stata calcolata, perchè non dovea essere lontano il 1148, anno in cui il figlio del suo padrone, Ebles III, sposò la vedova Margherita, e Bernardo, ch' era forse addentro nei progetti del giovane visconte, aspettavane con impazienza l'effettuazione.

Ecco dunque a Ventadorn il fuoco e l'esca vicini. L'innamorato ebbe agio di contemplare ad ogn' istante quegli occhi pieni di vita (2) che lo facevano tremare

(1) Ray. Lexique etc. Tom. I, p. 329.
(2) Ray. Choix etc. Tom. III, p. 56.

come la foglia al vento (1), quel corpo delicato dalle carni fresche e colorite che Dio aveva plasmato con le sue proprie mani (2) e Margherita, in cui egli con una canzone (3) avea cercato di ridestare l'amore per mezzo della gelosia, pare che finalmente abbia ceduto ai suoi dolcissimi versi ed alle più dolci insistenze. Per brevità non citerò la poesia che probabilmente unì gli amanti più strettamente di prima (4) e tradurrò invece qualche strofa di un' altra la quale mostra chiaramente che il trovatore sapeva camminar franco e spedito. Si noti peraltro, perchè la cosa non sembri da più che non sia, come la disciplina del cavaliere verso la dama fosse copiata da quella imposta al vassallo verso il signore e come gli usi, le cerimonie, i diritti e i doveri stabiliti dal sistema feudale fossero entrati anche nelle leggi della cavalleria (5); così, per esempio, quando la dama assumeva un cavaliere si faceva lo scambio di un anello d'oro e un sacerdote spesso benediceva l'unione, che in tal caso non si sarebbe potuta sciogliere senza che di nuovo intervenisse il ministro divino (6). E per corrispondenza, incombendo l'obbligo al vassallo d'aiutare il padrone quando si vestiva o si spogliava, il cavaliere ebbe questo compromettente privilegio, che per verità non pare troppo adatto a mantenere l'affetto dentro la cerchia dell' ideale cavalleresco, ma si piuttosto ad avviarlo su di una china pericolosa. La poesia di Bernardo infatti proverà che, almeno per lui, contemplare

(1) Ray. Choix etc. Tom. III, p. 44.

(2) Cfr. Nota su Bern. di Vent, canz. Lo temps vai e ven....

(3) Ray. Lexique etc. Tom. I, p. 333.

(4) Ray. Choix etc, Tom. III, p. 62. (5) Fauriel, Op. cit. Tom. II, p. 31. (6) Id. ibid. Tom. I, p. 503. Vita di Raimondo Jordan.

Vol. XIV, Parte I.

Millot, Op. cit. Vol. II, p. 316.

3

« ÖncekiDevam »