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zato e trascurato come in avanti; imperocchè, come osserva giustamente l'immortal Muratori (1), sparsi gli Ordini religiosi de' Predicatori e de' Minori, e poscia degli Eremiti Agostiniani per tutte le di lei Città, risvegliossi in essa un genio per le Scienze teologiche; ma ciò avveniva, o perchè alcuni de' detti Studi non avevano ancor domandata a tal effetto la necessaria facoltà dal Sommo Pontefice, o perchè per la ristrettezza degli assegnamenti non era loro permesso d'aprir nuove Cattedre. La nostra Università potette però col suo esempio alcune altre impegnarne a pensar seriamente ancora alla Teologia. Il Nerli, come osserveremo a suo luogo, la leggeva tra noi anche nel 1368. Uno de' competitori di lui nella Cattedra fu Fra Gabbriello de' Minori Provinciale della sua Religione in Toscana, che, secondo quello che leggesi in un Ricordo preso dal Manni, fu creato Lettore contemporaneamente ad esso..

Co' mentovati Professori almeno, e con Lapo da Castiglionchio, di cui abbiamo addietro parlato, fu riaperto dopo le consuete vacanze sul finir dell' Ottobre del 1364. lo Studio Fiorentino. Non mancando allora in esso veruna di quelle Cattedre, che si poteano desiderare in quei tempi, noi possiam francamente asserire, che non aveva più che invidiare agli altri d'Italia. Fu necessario bensì di lì a non molto di richiamar con rigorosi Statuti i

(1) Dissert. XLIV.

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predetti Lettori, o altri a lor succeduti, all'esercizio de' loro doveri. Nel Codice Ordinamenta Stu dii Florentini già più volte citato, vedesi ordinato sotto il dì 28. Settembre 1366, che ogni Maestro o Dottore dovesse leggere nelle ore stabilite e spiegare le materie assegnate; e perchè forse eran proceduti gli abusi sù di ciò dalla poca vigilanza del Rettor dello Studio, vedesi decretato ancora, che questi non potesse esser più di Firenze, nè del suo Distretto. Rilevasi poi dalle parole, con cui son concepiti tali Decreti, che una Campana, che appellavasi degli Scolari, daya sempre il segno al Pubblico del principio delle Lezioni.

Nel nostro Archivio Diplomatico (1) trovasi una Cartapecora, che contiene l'elezione fatta da' Fiorentini tra il Maggio e il Giugno dell'anno 1367. di altri sei Professori. Se ciò fosse in conseguenza d'avere alcuni abbandonato intempestivamente le loro Cattedre, non è facile il determinarlo. Tre di essi furono destinati a legger Teologia, gli altri tre a professare Giurisprudenza civile. Furono i Teologi Fra Benedetto Cavalcanti Fiorentino Minor Conventuale, un certo Fra Rinaldo da Romena dell' Ordine de' Predicatori, ed un Fra Marco da Firenze Carmelitano (*). Dalla Cartapecora mentova

(1) Stanza II. Arm. VI. 1367.

(*) Ecco il Documento delle Conduzioni del Cavalcanti e di Fra Rinaldo. In Dei nomine. Amen. Anno eiusdem Incarnationis millesimo trecentesimo sexagesi

ta non apparisce per quanto tempo fossero essi condotti. E' molto probabile però, che il Gavalcanti per lungo tempo seguitasse ad insegnare tra noi; poichè nel 1371. trovavasi ancora in Firenze, es

mo septimo. Inditione quinta die vigesima septima mensis Maii. Actum Florentie in palatio populi Florentini presentibus etc....Pateat omnibus evidenter quod Bartolus Guiducci pop. S. Marie in Campo de Florentia Sindicus Communis Florentie constitutus in presentiam Magistri fra tris Benedicti de Cavalcantibus de Florentia ordinis fratrum minorum et fratris Rinaldi de Romena ordinis Predicatorum Sacre Teologie Doctores vice et nomine communis Florentie presentavit eisdem magistris fratribus Benedicto et Rinaldo electionem de eis factam per DD. priores artium et vexilliferum iustitie populi et communis Florentie una cum officialibus gonfaloniero societatis populi et duodecim bonorum virorum dicti communis ad legendam sacram Teologiam in civitate Florentie cum salario terminis pactis et conditionibus in ipsa electione contentis eosdemque magistros fratres Benedictum et Rinaldum rogavit et requisivit quatenus eisdem placeres dictam electionem acceptare. Qui vero magistri fratres Benedictus et Rinaldus habita inter se deliberatione matura omni modo via et iur e quibus melius potuerunt Christi nomine invocato predictam electionem acceptaverunt rogantes me Michaelem notarium infrascriptum ut de predictis publicum conficerem instrumentum. L'istrumento della Conduzione di Fra Marco da · Firenze è concepito nella medesima Cartapecora coi termini stessi e coll'istesso formulario; detta conduzione fu fatta però avanti quelle del Cavalcanti e di Fra Rinaldo, cioè a' 18. Maggio 1367.

sendo stato in quell' anno per pontificia Dispensa consacrato Vescovo di Rapolla da S. Andrea Corsini (1). Anzi essendo accaduta la di lui morte nella nostra Città circa il 1374. con una qualche probabilità si può ancora credere, che egli continuasse nella sua Cattedra fino a tal epoca, trovandosi più e più Monumenti nell' Istoria della Letteratura, che ci mostrano, che i Vescovi allora, come pure nel secolo XV, usavano anche di leggere nelle Università. I Giureconsulti poi condotti unitamente a' detti Teologi furono Mess. Filippo di Mess. Tommaso Corsini, Mess. Giovanni di Ruggero Ricci, e Mess. Donato Barbadori, tutti e tre di Firenze (*). Qual fosse la ragione, che indusse

(1) V. Ughelli Ital. Sacr.

(*) Il Documento, che riguarda l'elezion del Corsini accaduta a' 17. Maggio 1367, è questo: Pateat omnibus evidenter quod dictus Bartolus Guiduccii Sindicus predictus constitutus in presentiam Sapientis viri Domini Filippi domini Tome de Corsinis de Florentia Legum Dottoris vice et nomine communis Florentie presentavit eidem domino Filippo electionem de eo factam per dictos Dominos Priores artium etc. ad legendum digestum novum in nonis in studio antedicto cum salario terminis etc. Qui dominus Filippus... predictam electionem acceptavit rogans me etc. Riguardo al Ricci si usano i medesimi termini nella Cartapecora istessa; poichè fu destinato anch'egli non già nel medesimo giorno, ma bensì a' 5. di Giugno, a leggere il Digesto nuovo la mattina. Il Documento poi della conduzione del Bar

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allor la nostra Repubblica ad elegger de' Fiorentini a professar pubblicamente Leggi contro il Decreto del 1361, senza Documenti non si può stabilire. Quello, che è certo, è che gli eletti Professori fanno una nobile comparsa nell' Istoria patria. Il Corsini, figlio di quel Tommaso stato anch'esso Lettore di Giurisprudenza civile nel nostro Studio, e fratello di Piero Vescovo di Firenze, che ne procurò la solenne approvazione dall' Imperator Carlo IV, spesso dalla Repubblica fu inviato Ambasciatore a diversi Principi per affari della maggiore importanza, ed ottenne ancora diverse ragguardevoli cariche in sen della patria. Gio. vanni Ricci fu uno de' Deputati nel 1384. a prender possesso d'Arezzo, che era stato venduto alla Signoria di Firenze, ed in seguito entrò nelle ambascerie spedite da questa a Carlo Re d'Ungheria ed al Pontefice Bonifazio IX. La vita poi di Donato Barbadori quanto fu gloriosa nel suo corso, altrettanto infelice fu nel suo termine. Più volte anch'egli fu decorato del carattere d'Ambasciato re de' Fiorentini, singolarmente poi presso i Pontefici Gregorio XI. e Urbano VI. Più volte ancora videsi regalato splendidamente pei prestati servigi dalla Repubblica; e finalmente più volte riscosse perfino singolari applausi dal popolo. In progres

badori non differisce dal detto in altro, se non nel mo strarcelo eletto a' 17. di Maggio a spiegare il Volume nella sera.

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