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parve il marchese di Brandemburgh elettore, nel quale alla bellezza del corpo è congiunta grandissima gentilezza d'animo. Nella elezione di questo imperatore egli e l'arcivescovo di Treveri favorirono la parte del re cristiauissimo. Gli altri principi secolari sono di minor entrata; nè voglio io narrarla più particolarmente, per non generar tedio alle eccellenze vostre per cosa di poca utilità.

Li baroni e conti che non sono principi, ma hanno però giurisdizione, sono da circa cento; gli abati più illustri sono trentatrè, e sette abadesse di ragionevole entrata, e con buona giurisdizione. Le Terre Franche poi sono circa novantaquattro, ma otto sono fra loro principali, cioè Colonia, Augusta, Norimberga, Goslar, Argentina, Francoforte, Lubecca, ed Ulma. Di queste io n'ho vedute tre, Augusta, Ulma, e Colonia. Ulma è terra mercantesca, massime di cotoni, e cose dipendenti, ma non è molto grande, nè molto bella. Augusta è bellissima città, posta in una bella pianura nella prima entrata di Germania dalla banda di Trento e d' Inspruch; qui sono mercanzie assai, benchè il commercio non è ora così grande come soleva essere nelli tempi preteriti, essendosi trasferito in gran parte a Norimberga. Qui in Augusta abita messer Giacomo Fucher' grossissimo mercadante, e di facoltà, per quanto è fama, di più d'un milione di ducati. Non ha figliuoli, ben ha nipoti,figliuoli del fratello. Colonia poi ho veduto, la quale supera tutte l'altre, e per comune consenso è la prima città di Germania. È grandissima, molto ornata di belli edifizj, piena di popolo, copiosa di belle

Vedi il Vol. 1.° di questa collezione p. 386 nota.

donne, e molto ricca. È posta accanto al Reno, il quale fin lì è navigabile da navigli assai grossi. Fuor delle mura, sopra il fiume, ha un luogo, dove si discaricano le mercanzie, perchè è città di gran traffico, nella quale poco, ovver niente si può desiderare delle cose, le quali appartengono alla grandezza, e bellezza d'una città.

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Il modo del governo di Germania fu statuito nell'ultima dieta imperiale fatta in Vormazia' nella quale si trovò la cesarea maestà, e questo è oltre al governo delli principi (li quali governano gli stati loro) e delle terre franche, le quali a modo di repubblica si governano da per sè. Il governo del quale parlo è l'universale di tutta la Germania. Furono dunque nella detta dieta di Vormazia instituiti due consigli, uno di stato, e l'altro di giustizia. Quello di stato è di ventidue membri, delli quali quattro sono posti da Cesare (due come imperatore, e due altri per conto degli stati, li quali sua maestà ha in Germania ); sei poi sono posti dalli elettori, perocchè ciascheduno di loro sei ne pone uno; li principi secolari, ne pongono eziandio essi uno; li principi ecclesiastici un altro; li conti e baroni ne pongono uno; gli altri signori ecclesiastici, che non sono principi, ne eleggono ciascun anno quattro, delli quali ano per tre mesi si ritrova sempre nel prefato consiglio, sicchè in un anno tutti quattro hanno avuto il loro loco. Similmente le otto principali città fra le terre franche nominate di sopra, pongono due nel detto consiglio, mutandoli di tre mesi in tre mesi; li primi tre mesi, cioè la prima quarta dell'anno, uno pone Colonia e un altro Augusta; nella quarta seconda uno è d'Argentina e l'altro di Norimberga, nella terza tocca a Lubecca e Gos

Nel 1531.

Vol. II'.

1521

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lar; nella quarta, cioè nelli tre ultimi mesi, tocca a Francoforte ed Ulma ponere uno per ciascuna di esse. Li sei altri che mancano a compirê il numero di ventidue, sono posti da sei parti, ovvero cantoni, nelli quali è divisa tutta la Germania, uno per ogni cantone. Nelli cantoni sono compresi gli elettori principi, così secolari, come ecclesiastici, le terre franche ed altre, ed intervengono ciascuno per il loro cantone: e così è compito il numero prefato di ventidue. Questo consiglio ha da provvedere a quelle cose, che appartengono al beneficio dello stato di tutta Germanią.

il quale è

Fu anco, come è detto di sopra, instituito in questa dieta imperiale di Vormazia un altro consiglio, detto di giustizia, il quale è composto di diciannove membri, di cui il principale è il giudice della camera, eletto da Cesare con li altri principi, ed ordini dell'impero; due altri sono aggiunti a questo giudice della camera, i quali sono conti, ovvero baroni. A questi tre Cesare solo, come imperatore, ne aggiunge due, e due altri come principe dell'impero per gli stati, i quali sua maestà tiene nell'impero. Sei ne pongono gli elettori, ciascheduno di loro uno: gli altri che restano fino al numero di diciannove sono eletti da sei cantoni di Germania. Ben è da notarsi, che questi sei cantoni sono secondo la divisione di Germania fatta altre volte in Costanza, la quale è diversa da quella della quale facemmo menzione di sopra, quando parlammo delli sei del consiglio di stato eletti dai sei cantoni di Germania. A questo consiglio, come principale, si riferiscono tutte le cose di giustizia di momento, come saria le differenze tra un principe e l'altro, ovvero fra comunitadi, e simili negozj.

Qualche fiata in Germania si convocano diete, dove intervengono, se sono diete particolari di qualche provincia, li signori e gli oratori delle cittadi di quella provincia.

In

Nella dieta imperiale, quella che abbiamo detto essere universale di tutta Germania, entrano dunque gli elettori dell'impero, li principi secolari, li principi ecclesiastici, e le terre franche, cioè i deputati per esse. capo della sala, nella quale si congregano, pongousi gli elettori; dalla parte destra li principi ecclesiastici; dalla sinistra li principi secolari; e dall' altro capo li deputati delle terre franche all' incontro degli elettori, e così tutta la dieta si risolve in quattro voti; onde fatta la proposizione di qualche cosa per nome di Cesare, ovvero ora del luogotenente di Cesare, Ferdinando suo fratello, gli elettori si riducono insieme, e così da per sè insieme si riducono li principi ecclesiastici; li secolari e li deputati delle terre franche parimenti da se; e consultatà la materia, ciascheduna parte dà il suo voto, ossia quello della maggior parte di essa, e quel che da tutte quattro è approvato, s'intende esser concluso dalla dieta imperiale: dalla deliberazione della quale se qualcheduno devia, è in potestà di Cesare d'ammonirlo, e poi, se è ostinato, di scomunicarlo, che è dar tutto il suo in preda a qualunque può più di quello, e quel che si acquista di esso de jure si può possedere; e questo è ciò che di sopra toccammo parlando del conte palatino, e del langravio d' Assia, il quale ha tolto molti luoghi del prefato conte palatino al tempo, nel quale fu scomunicato da Massimiliano imperatore.

V'è eziandio in Germania la lega di Svevia, la

quale comprende molti principi, molte terre franche e altri baroni. Le precipue fra le terre franche comprese in questa lega, sono Norimberga ed Augusta; fra li principi precipui sono il duca di Baviera e l'arciduca d'Austria. Questa lega è molto unita, e di grande riputazione, e fu precipua causa di cacciar il duca di Virtembergh di stato, e di far eleggere questo Carlo imperatore. Ultimamente poi ha rovinato Francesco di Sickingen, il quale era un signorotto capo deʼluterani, ladro di strada, e capo de' gentiluomini poveri, inimici del viver quieto. Rovinò eziandio in Franconia molti altri signorotti simili, dati a rubare li mercadanti per le vie, e a perturbare il viver quieto delle terre franche, perchè il costume, ch'era appresso i Germani fino al tempo di Giulio Cesare, è durato fino alla nostra età, e il mestiere di porsi alla strada, ed esercitare li latrocinj, è tenuto per esercizio di uomo valoroso. Però quando l'oratore del re cristianissimo disse (avanti che si facesse l'elezione dell'imperatore, alla qual dignità lui molto pretendeva) che se creavano il suo re imperatore, prometteva in breve tempo di espurgare così la Germania da'rubatori di strada, che con quella istessa sicurtà s'anderia per Germania, che si va per Francia, fu avuta questa proposizione molto a male.

Di questa così grande provincia, la cesarea maestà ne ha pochissima entrata, perchè li principi hanno li beni loro, e sebbene riconoscono l'imperatore per superiore, nientedimeno non gli pagano cosa alcuna. Le terre franche pagano, ma molto poco, talmente che il dottor Pettinger d'Augusta, uomo vecchio e pratico nelle cose di Germania, mi affermò che Cesare di Germania non aveva più entrata di dodici mila fiorini.

Cosi il Codice; ma è criore manifesto.

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