Chi parea fioco: chiosa dantescaDonzuso, 1900 - 157 sayfa |
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... dolore , stare in una squallida solitudine e bagnar di pianto la terra . e , Allora , per un'astrazione involontaria , si libra in un'altra sfera , dove non vivono che ideali , dove non aleggiano che concezioni oltramondane ; fuor di sè ...
... dolore , stare in una squallida solitudine e bagnar di pianto la terra . e , Allora , per un'astrazione involontaria , si libra in un'altra sfera , dove non vivono che ideali , dove non aleggiano che concezioni oltramondane ; fuor di sè ...
Sayfa 18
... dolore , quando si ri- pensi alle lotte incruente e pur micidiali , che lo ave- vano travagliato , alle calunnie che avevano amareg- giato la sua esistenza ! Nella Vita Nuova è il giovane baldo che , inconscio del viver terreno , crede ...
... dolore , quando si ri- pensi alle lotte incruente e pur micidiali , che lo ave- vano travagliato , alle calunnie che avevano amareg- giato la sua esistenza ! Nella Vita Nuova è il giovane baldo che , inconscio del viver terreno , crede ...
Sayfa 21
... e spoglia d'ogni bellezza e dignità . L'animo caldissimo di Dante fu per spezzarsi dal UFFICIO DELLA RASSEGNA NAZIONALE » 2 , Via della Pace , 2 Prato , ip . Succ . Vestri . dolore acuto , e gli occhi eran divenuti aridi ,. 1900 - 1 21.
... e spoglia d'ogni bellezza e dignità . L'animo caldissimo di Dante fu per spezzarsi dal UFFICIO DELLA RASSEGNA NAZIONALE » 2 , Via della Pace , 2 Prato , ip . Succ . Vestri . dolore acuto , e gli occhi eran divenuti aridi ,. 1900 - 1 21.
Sayfa 22
chiosa dantesca Achille Mazzoleni. dolore acuto , e gli occhi eran divenuti aridi , avendo versato già tutte le loro lacrime ; mentre in suono la- mentevole gli si venivano ridestando le bellezze e le virtù della donna amata . E questo è ...
chiosa dantesca Achille Mazzoleni. dolore acuto , e gli occhi eran divenuti aridi , avendo versato già tutte le loro lacrime ; mentre in suono la- mentevole gli si venivano ridestando le bellezze e le virtù della donna amata . E questo è ...
Sayfa 23
... dolore , v'affissate in un'idea costante per vagheggiarle di nuovo . Nella vostra vita non vi ha mai attraversato la men- te , senza che voi l'aveste cercato , come un improvviso lampo di genio , un raggio più luminoso dell'eterno Vero ...
... dolore , v'affissate in un'idea costante per vagheggiarle di nuovo . Nella vostra vita non vi ha mai attraversato la men- te , senza che voi l'aveste cercato , come un improvviso lampo di genio , un raggio più luminoso dell'eterno Vero ...
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Sayfa 12 - Tu lascerai ogni cosa diletta Più caramente, e questo è quello strale Che l'arco dell'esilio più saetta. Tu proverai si come sa di sale Lo pane altrui, e com' è duro calle Lo scendere e il salir per l'altrui scale.
Sayfa 32 - Sì che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovil, dov' io dormii agnello Nimico ai lupi, che gli danno guerra ; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocchè nella Fede, che fa conte L' anime a Dio, quivi entra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.
Sayfa 26 - Tal che il tuo successor temenza n' aggia: Che avete tu e il tuo padre sofferto, Per cupidigia di costà distretti, Che il giardin dell' imperio sia diserto. Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, Monaldi e Filippeschi, uom senza cura, Color già tristi, e costor con sospetti. Vien, crudel, vieni, e vedi la pressura De' tuoi gentili, e cura lor magagne, E vedra' Santafior com
Sayfa 16 - L'occhio la sostenea lunga fiata; Così dentro una nuvola di fiori, Che dalle mani angeliche saliva E ricadeva in giù dentro e di fuori, Sopra candido vel cinta d'oliva Donna m'apparve, sotto verde manto, Vestita di color di fiamma viva.
Sayfa 32 - Se mai continga che il poema sacro Al quale ha posto mano e cielo e terra, Sì che m'ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà che fuor mi serra Del bello ovile ov...
Sayfa 13 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Sayfa 5 - Ausonia, che s' imborga Di Bari, di Gaeta e di Catona, Da ove Tronto e Verde in mare sgorga. Fulgeami già in fronte la corona Di quella terra che il Danubio riga Poi che le ripe tedesche abbandona ; E la bella Trinacria, che caliga Tra Pachino e Peloro, sopra il golfo Che riceve da Euro maggior briga, Non per Tifeo, ma per nascente solfo, Attesi avrebbe li suoi regi ancora, Nati per me di Carlo e di Ridolfo, Se mala signoria, che sempre accora Li popoli suggetti, non avesse Mosso Palermo a gridar...
Sayfa 48 - Chè li tormenti, che tu porterai nel secol che t' è già tanto noioso, mi fan pensoso - di paura forte ; ond' io chiamo la Morte, come soave e dolce mio riposo; e dico : - Vieni a me - con tanto amore, ch' io sono astioso - di chiunque more.
Sayfa 25 - Quelr anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa ; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e l' un l' altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.