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MUSEU

L' Editore intende valersi dei diritti accordatigli dalle Leggi

sulla Proprietà letteraria.

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STORIA

DELLA

LETTERATURA ITALIANA

DEL CAVALIERE

GIUSEPPE MAFFEI

Regio Bavaro Consigliere Aulico e Dottore in Filosofia,

Professore emerito di Letteratura Italiana nella Università e R. Paggeria di Monaco,
Socio delle Accademie Italiana, Padovana, Aretina, Pontaniana, e dell' Ateneo di Brescia,
Cappellano Aulico di S. A. Massimiliano Duca di Baviera,

Cavaliere della Croce d'oro dell' Ordine greco il Salvatore e del Regio Bavaro
Ordine di San Michele.

Terza edizione originale, nuovamente corretta dall' Autore,

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AI LETTORI

La storia della patria Letteratura che Giuseppe Maffei dettò ad uso della pubblica e privata istruzione, ebbe, fino dal primo suo comparire, favorevole accoglienza, e raggiunse difatto quel fine a cui l'egregio autore la destinava. Altre opere abbiamo su questo grave argomento, che, o per estensione o per dottrina o per pregio di stile, potranno dagli eruditi essere anteposte alla presente; ma niuna fin qui è sembrata nè più feconda di notizie in poco volume raccolte, nè più adattata alla comune intelligenza, e quindi opportuna agli studj giovanili. Perciò è dessa tuttavia il manuale dei maestri di scuola, il libro con cui la gioventù studiosa incomincia a conoscere i fasti di una Letteratura cosi antica ed illustre e feconda quale è la nostra. Mosso da tali considerazioni il tipografo-editore della Biblioteca Nazionale, volendo inserire nella sua raccolta anche un libro di Storia Letteraria, preferiva quello del Maffei, tanto più che essendo tuttavia in vita l'autore, eragli dato sperare di ottenerne e miglioramenti ed aggiunte per la ristampa della encomiata e ricercata sua opera. Lo che infatti è avvenuto, come nella nota 2 dell' Avvertimento l'autore stesso dichiara, e come sarà facile rilevare a chiunque far voglia il confronto delle antecedenti con la presente edizione, della quale il tipografo-editore ha acquistato la proprietà che intende porre sotto la tutela delle leggi veglianti.

Ma la grave età e il non poter fare più uso della sua vista non consentivano al Maffei di dare da sé medesimo a questa edizione tutte le cure che il tipografo-editore desiderava, e che ciascuno naturalmente brama di rivolgere a vantaggio dell' opera propria. Perciò chiedeva che altri in vece sua le assumesse; e bene accogliendo la proposta dell'editore stesso, me a tal uopo onorava

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