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par manifesto che è grandemente mestieri di condurre i Governi locali ad amare e curar la istruzione e alle moltitudini concedere, almeno, la elementare. Allato a ciò occorrono poi due preziose libertà, quella di coscienza e l'altra della stampa, restringendola anche se vuolsi alle controversie dottrinali e dogmatiche ed escluse le politiche insino a tempi più avvantaggiati. Comincerà allora per la filantropia Europea una solenne missione, cosi travagliosa e lunga come sicura del fine. Iniziatrice adunque della vita forte del pensiero sarà per ogni dove la stampa dei coloni europei; e secondo la via che piacerà loro di segnare, avremo prospero risultamento o infelice.

E vo'dire che se quella stampa inizierà gli Orientali alla critica negativa soltanto, e insinuerà in essi lo spirito irrisorio e scettico impadronitosi oggi de' nostri intelletti, ella gitterà quei popoli nell' ultimo abisso dell' anarchia e nella fogna delle libi. dini. Attesochè se le società nostre mature di scienza e di educazione, potenti d'istituti e di leggi, ricchissime di esperienza e validissime di vecchio e saldo organismo sociale, reggono appena ai principii dissolvitori dell'etica utilitaria, e dell'esagerato e falsato naturalismo, si può a fatica immaginare lo stato sociale di popoli che varcherebbero quasi a un tratto dalla misticità più ardente e cupa del mondo alla materialità delle opinioni e dei sentimenti; e convertirebbero in uso inesperto della libertà la servitù inveterata della mente e dell'animo, delle azioni e dei costumi.

Un sol modo, impertanto, esiste d'illuminare ed educare la gente orientale e cioè, di correggere con intensa fatica e a parte per parte le credenze loro, accostandole a un archetipo sopraccellente di religione, moralità e giustizia.

Di quindi l'ultima conseguenza di queste nostre cogitazioni, e vale a dire la opportunità o meglio il forte bisogno di tutta Europa, temperando gli Orientali di ritemperar se medesima, ed oggi ancora cavare di colaggiù documenti utilissimi; e questo fra gli altri, che il senso mistico è sacro dono della natura; la ragione e la scienza doverlo emendare via via, non isvellere dalla radice. Di tal guisa, le facoltà umane troveranno alla perfine il ponderato loro equilibrio, e di tutte le armonie sociali comporranno la più essenziale e la più sublime, assegnando un fine assoluto alla vita, alla scienza, alla civiltà.

TERENZIO MAMIANI.

LA GUERRA DI SECESSIONE IN AMERICA

SECONDO LE MEMORIE DEL GENERALE SHERMAN.

I.

Il secondo volume comincia colla relazione sulla Campagna da lui chiamata d' Atlanta, perchè uno dei principali risultati della medesima si fu la presa di quella città che, oltre la sua importanza come punto fortificato, è gran centro di ferrovie e si può dire la chiave della Georgia. Atlanta fu la gran tappa della sua marcia che lo portò dalle rive del Tennessee sino a Savannah sull' Atlantico, attraverso l' Alabama e la Georgia.

Grant era stato richiamato a Washington a prender il comando generale di tutte le forze dell' Unione, in ispecial modo per dirigere personalmente le operazioni degli eserciti del Potomac e del James contro Lee che teneva Petersbourg e Richmond, minacciando la capitale.

Egli aveva lasciato al generale Sherman il suo comando della divisione militare del Mississipi che abbracciava quattro dipartimenti, Ohio, Cumberland, Tennessee, Arkansas, rispettivamente comandati da Schofield, Macpherson, Thomas e Steele. Il disegno concepito da Grant era quello di fare un movimento generale di tutte le armate che conducesse ad un risultato definitivo.

Il generale Banks doveva operare sul Red-River nella Loui siana, e impadronirsi di Shreveport, per assicurare la navigazione del Basso Mississipi. Il generale Siegel dalla Virginia Occi

dentale doveva appoggiare verso Est, e Sherman muovere al Sud nella Georgia per attaccare il general confederato Johnston, che con 50 mila uomini era a Dalton (Georgia) fortemente trincerato, seguitarlo dappresso con persistenza, in modo da non permettergli di distaccare la benchè minima frazione per rinforzare l'esercito di Lee, la distruzione del quale era lo scopo finale della guerra. Dunque nè Atlanta, nè Augusta, nè Savannah, ma la caccia a Johnston, dovunque egli andasse, doveva essere il suo obbiettivo. Su di ciò insiste l'Autore, perchè a guerra finita il merito di aver concepito la sua famosa marcia al mare venne attribuito al generale Grant, il quale, risulta dal seguito, ci fu per molto tempo contrario.

II.

Il suo esercito si componeva di tre corpi (che egli chiama armate), la cui forza, depurata da ogni non valore, era la seguente:

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Senza contare alcune brigate di cavalleria, parte delle quali stavano formandosi, e che il raggiunsero più tardi. I pezzi d'artiglieria erano 254 formati in batterie di quattro. Questo esercito di 100,000 uomini era stato ricavato da una forza totale complessiva di 180,079 presenti; come risulta dalle situazioni trimestrali trasmessegli il 10 aprile 1864 dai rispettivi comandanti delle armate soprannominate.

Il quartier generale di questi tre corpi, o armate, era rispettivamente stabilito a Chattanooga, Huntsville e Knoxville. Il quartier generale principale del comandante in capo a Nashville. Il 28 aprile da Nashville egli lo traslocò a Chattanooga, dove richiamò pure il corpo di Macpherson da Huntsville. Questo corpo era destinato a formar la destra: quello di Thomas il centro, quello di Schofield la sinistra del suo ordine primitivo di battaglia. Passò attente riviste ai varii corpi e frazioni, provocò dei mutamenti nei varii comandi, che vennero telegraficamente approvati, e soprattutto si occupò alacremente de' trasporti ed approvvigionamenti. Per prima cosa pensò a formare una grande accu

VOL. III, Serie II. - Novembre 1876.

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mulazione di provvigioni sul fronte, onde, nel caso d'interruzione di strade o ferrovie, non rimanere in critica posizione. Calcolando a 100,000 la forza dell' esercito e a 35,000 il numero dei quadrupedi da mantenere, d'accordo col Commissario capo e col Quartier mastro venne a conchiudere che bisognava che non meno di 130 vagoni di 10 tons ciascuno giungessero giornalmente a Chattanooga per un certo numero di giorni per poter radunare in tempo un sufficiente stock di provvigioni, e ancora in questo calcoio non entrava il foraggio per gli animali, perchè contava di trovarne a sufficienza nella Georgia. Oltracciò già egli aveva con ordine del 6 aprile limitati tutti i trasporti dei treni ordinarii all'uso esclusivo dell'esercito: cosa che naturalmente provocó un concerto di lamentazioni in quelle povere popolazioni del Tennessee che egli lasciò cantare a loro posta.

Il gran Mastro di trasporti colonnello Anderson non poteva aver tanti carri, come richiedeva il generale, onde questi gli ordinò senz'altro che ritenesse a Nashville tutti i carri e locomotive che giungessero da Louisville, finchè ne avesse radunata la quantità richiesta. Il Direttore della ferrovia Louisville-Nashville, sebbene caldo partigiano dell' Unione, fece energiche rimostranze, minacciando d' interrompere il servizio tra Louisville e Nashville.

Il generale gli suggeri un modo ingegnoso di cavarsi d'impaccio, cioè di trattenere a sua volta le locomotive e carrozzoni che per la linea Nord dell' Indiana giungevano a Jefferson, città situata di faccia a Louisville sulla sponda opposta dell'Ohio. Una chiatta per trasportare quel materiale da una parte all' altra del fiume venne tosto costruita, e cosi un gran numero di vagoni e locomotive di tutte le stazioni del Nord fu concentrato a Louisville per il servizio dell' esercito.

Il generale non dice se le Direzioni delle ferrovie dell' Indiana e più in su trovassero di loro gusto questo tour de passe passe fatto sulle loro spalle e non facessero delle reclamazioni. In tempo di guerra e in un paese come quello non ci si guarda tanto per il sottile. Ma gli è certo che nei nostri Stati Europei più o meno monarchici, un generale che anche in tempo di guerra si permettesse di queste incursioni sulle proprietà di grandi Compagnie, solo per agevolarsi il servizio, correrebbe rischio di passare, come dicono i Francesi, un cattivo quarto d'ora. Diede ordini severi, perchè tutti i carri da trasporto fos

1 Tonnellate.

sero ridotti al minimum possibile. Ogni ufficiale e soldato doveva portar sul suo cavallo, o sopra di sè, cibo e vestimenta per cinque giorni.

Ciascun reggimento aveva un carro e un'ambulanza, e agli ufficiali di ciascuna compagnia era permesso un mulo o cavallo da trasporto. Ogni brigata e divisione aveva un competente carreggio; proibite le tende, salvo per i malati e feriti, e per ogni comando una per servire d' uffizio.

Il generale però francamente ammette che questi suoi ordini nan erano fatti eseguire in modo assoluto, sebbene egli fosse naturalmente il primo a conformarvisi. Quasi tutti i generali seguitarono il suo esempio, meno il generale Thomas che amava molto i suoi comodi, e perciò chiudeva anche un occhio sui suoi subordinati. Egli aveva un gran carrozzone che gli serviva d'alloggio, e poteva ridursi ad uffizio, e veniva chiamato per celia il Circus di Thomas. Ciò non l'impediva di esser un generale di molta capacità e valore, e sebbene un po' lento, quello che si chiama un uomo sicuro. Crediamo non si debba dar carico al generale in capo se non volle o non potè esigere che i suoi ordini fossero rigorosamente osservati. Se ciò è difficile negli eserciti i meglio organizzati (e chi ha fatto campagne lo ha osservato coi suoi occhi), è poi, crediamo, impossibile a pretendere da truppe come quelle, di cui si discorre, valorose, e anche disciplinate fino a un certo punto, ma piene di quello spirito d'individualismo. che è una delle più spiccate fattezze del gran popolo Anglo-Americano.

III.

Al 6 maggio i varii corpi erano in posizione, e Thomas il 7 cominciò il movimento verso il nemico fortemente trincerato a Dalton. Questa piccola città è situata sulla ferrovia che da Cleveland andando ad Atlanta percorre una linea quasi intieramente Nord-Sud, e in quel punto attraversa una stretta gola fiancheggiata parallelamente da due linee di alte creste di monti chiamate Rockyface, in mezzo il rivo Mill Creeck scorre verso Dalton che situato sull'altura domina la posizione. Johnston vi si era trincerato con delle linee e delle abbattute, fermando per di più un allagamento colle acque del Mill Creeck. La posizione non era attaccabile di fronte. Macpherson ebbe l'incarico di girarla dalla sinistra e portarsi sulla ferrovia alle sue spalle.

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