Trasse la vita intera, E morte lo scampò dal veder peggio. e scorti Da mediocrità: sceso il sapiente E salita è la turba a un sol confine, Che il mondo agguaglia. O scopritor famoso, Poi che dormono i vivi; arma le spente E sorga ad atti illustri, o si vergogni. IV. NELLE NOZZE DELLA SORELLA PAOLINA. Poi che del patrio nido I silenzi lasciando, e le beate E luttuosi tempi L'infelice famiglia all'infelice Italia accrescerai. Di forti esempi All'umana virtude, Nè pura in gracil petto alma si chiude. O miseri o codardi NELLE NOZZE DELLA SOR. PAOL. Acquista oggi chi nasce il moto e il senso. Che di fortuna amici Non crescano i tuoi figli, e non di vile Poichè (nefando stile. Di schiatta ignava e finta) Virtù viva sprezziam, lodiamo estinta. Donne, da voi non poco La patria aspetta, e non in danno e scorno Delle pupille vostre il ferro e il foco Domar fu dato. A senno vostro il saggio 31 E il forte adopra e pensa; e quanto il giorno Col divo carro accerchia Ragion di nostra etate Io chieggo a voi. La santa a voi s'inchina. Fiamma di gioventù dunque si spegne 3 Menti, e le voglie indegne, Scemo il valor natio, son vostre colpe? Ad atti egregi è sprone e d'alto affetto Amor, chi ben l'estima O verginette, a voi Chi de' perigli è schivo e quei che indegno Se nel femmineo core D'uomini ardea, non di fanciulle, amore. Madri d'imbelle prole V'incresca esser nomate. I danni e il pianto La stirpe vostra e quel che pregia e cole Qual de' vetusti eroi Tra le memorie e il grido Crescean di Sparta i figli al greco nome; Finchè la sposa giovanetta il fido Brando cingeva al caro lato, e poi Spandea le negre chiome Sul corpo esangue e nudo Quando e' reddia nel conservato scudo. Virginia, a te la molle Gota molcea con le celesti dita E all' Erebo scendesti Volonterosa. A me disfiori e scioglia Vecchiezza i membri, o padre; a me s'appresti, E se pur vita e lena Roma avrà dal mio sangue, e tu mi svena. Che più bello a' tuoi di splendesse il sole |