Opere di Giacomo Leopardi. ...S. Starita, 1835 |
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Sayfa 13
... patria mia , Quella schiera infinita d'immortali , E piangi e di te stessa ti disdegna ; Che senza sdegno omai la doglia è stolta : Volgiti e ti vergogna e ti riscuoti , E ti punga una volta Pensier degli avi nostri e 13 II. ...
... patria mia , Quella schiera infinita d'immortali , E piangi e di te stessa ti disdegna ; Che senza sdegno omai la doglia è stolta : Volgiti e ti vergogna e ti riscuoti , E ti punga una volta Pensier degli avi nostri e 13 II. ...
Sayfa 19
... infinita sia vostra sciagura , Datevi pace ; e questo vi conforti Che conforto nessuno Avrete in questa o nell'età futura . In seno al vostro smisurato affanno Posate o di costei veraci figli Al cui supremo danno Il vostro solo è tal ...
... infinita sia vostra sciagura , Datevi pace ; e questo vi conforti Che conforto nessuno Avrete in questa o nell'età futura . In seno al vostro smisurato affanno Posate o di costei veraci figli Al cui supremo danno Il vostro solo è tal ...
Sayfa 52
... greggi sbigottiti , o d ' alto Fiume alla dubbia sponda Il suono e la vittrice ira dell ' onda . Vago il tuo manto o divo cielo 9 Sei tu , rorida terra . Ahi di cotesta e vaga Infinita beltà parte nessuna Alla misera Saffo i Numi e 52.
... greggi sbigottiti , o d ' alto Fiume alla dubbia sponda Il suono e la vittrice ira dell ' onda . Vago il tuo manto o divo cielo 9 Sei tu , rorida terra . Ahi di cotesta e vaga Infinita beltà parte nessuna Alla misera Saffo i Numi e 52.
Sayfa 53
Giacomo Leopardi. Infinita beltà parte nessuna Alla misera Saffo i Numi e l'empia Sorte non fenno . A ' tuoi superbi regni Vile , o natura , e grave ospite addetta E dispregiata amante , alle vezzose Tue forme il core e le pupille invano ...
Giacomo Leopardi. Infinita beltà parte nessuna Alla misera Saffo i Numi e l'empia Sorte non fenno . A ' tuoi superbi regni Vile , o natura , e grave ospite addetta E dispregiata amante , alle vezzose Tue forme il core e le pupille invano ...
Sayfa 85
... infinita , a cui pur solo Nè men vano che a noi , vive nel petto Desio d'esser beati ; a quello intenta Che a lor vita è mestier di noi men tristo 2 Condur si scopre e men gravoso il tempo , Nè la lentezza accagionar dell ' ore . Ma noi ...
... infinita , a cui pur solo Nè men vano che a noi , vive nel petto Desio d'esser beati ; a quello intenta Che a lor vita è mestier di noi men tristo 2 Condur si scopre e men gravoso il tempo , Nè la lentezza accagionar dell ' ore . Ma noi ...
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Sayfa 63 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 99 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 106 - O Nerina! e di te forse non odo Questi luoghi parlar ? caduta forse Dal mio pensier sei tu? Dove sei gita, Che qui sola di te la ricordanza Trovo, dolcezza mia?
Sayfa 9 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Sayfa 108 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 64 - Or dov'è il suono Di que' popoli antichi? or dov'è il grido De' nostri avi famosi, e il grande impero Di quella Roma, e l'armi, e il fragorio Che n'andò per la terra e l'oceano?
Sayfa 113 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 81 - O ne' campi ove splenda Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara? Viva mirarti...
Sayfa 105 - De' miei poveri dì, che sì per tempo Cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso Sul conscio letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai co' silenzi e con la notte II fuggitivo spirto, ed a me stesso In sul languir cantai funereo canto. Chi rimembrar vi può senza sospiri, O primo entrar di giovinezza, o giorni Vezzosi, inenarrabili, allor quando Al rapito...
Sayfa 8 - Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella. Chi di te parla o scrive, Che, rimembrando il tuo passato vanto, Non dica: già fu grande, or non è