Opere di Giacomo Leopardi. ...S. Starita, 1835 |
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Sayfa 95
... vivere La piaggia , il bosco , il monte ; Parla al mio core il fonte Meco favella il mar . Chi mi ridona il piangere Dopo cotanto obblio ? E come al guardo mio Cangiato il mondo appar ? Forse la speme o povero Mio cor ti volse un riso ...
... vivere La piaggia , il bosco , il monte ; Parla al mio core il fonte Meco favella il mar . Chi mi ridona il piangere Dopo cotanto obblio ? E come al guardo mio Cangiato il mondo appar ? Forse la speme o povero Mio cor ti volse un riso ...
Sayfa 142
... vivere abbandoni , Certo ha chi more invidiabil sorte A colui che la morte Sente de ' cari suoi . Che se nel vero , Com ' io per fermo estimo , Il vivere è sventura , Grazia il morir , chi però mai potrebbe , Quel che pur si dovrebbe ...
... vivere abbandoni , Certo ha chi more invidiabil sorte A colui che la morte Sente de ' cari suoi . Che se nel vero , Com ' io per fermo estimo , Il vivere è sventura , Grazia il morir , chi però mai potrebbe , Quel che pur si dovrebbe ...
Sayfa 14
... vivere ed essere liberi da ogni dolore e molestia del corpo ; anzi , che bramando sempre e in qua- lunque stato l'impossibile , tanto più si trava- gliano con questo desiderio da se medesimi , quanto meno sono afflitti dagli altri mali ...
... vivere ed essere liberi da ogni dolore e molestia del corpo ; anzi , che bramando sempre e in qua- lunque stato l'impossibile , tanto più si trava- gliano con questo desiderio da se medesimi , quanto meno sono afflitti dagli altri mali ...
Sayfa 63
... vivere è sempre meglio del vivere . FAR . Se la privazione dell ' infelicità è sempli- cemente meglio dell ' infelicità . MAL . Dunque ? FAR . Dunque se ti pare di darmi l'anima prima 63.
... vivere è sempre meglio del vivere . FAR . Se la privazione dell ' infelicità è sempli- cemente meglio dell ' infelicità . MAL . Dunque ? FAR . Dunque se ti pare di darmi l'anima prima 63.
Sayfa 66
... vivere in questo punto : e da ciò dee provenire ch ' io non t'intendo . Ma , dimmi , ec- cellenza e infelicità straordinaria sono sostanzial- mente una cosa stessa ? o quando sieno due cose , non le potresti tu scompagnare l'una dall ...
... vivere in questo punto : e da ciò dee provenire ch ' io non t'intendo . Ma , dimmi , ec- cellenza e infelicità straordinaria sono sostanzial- mente una cosa stessa ? o quando sieno due cose , non le potresti tu scompagnare l'una dall ...
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Sayfa 63 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 99 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 106 - O Nerina! e di te forse non odo Questi luoghi parlar ? caduta forse Dal mio pensier sei tu? Dove sei gita, Che qui sola di te la ricordanza Trovo, dolcezza mia?
Sayfa 9 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Sayfa 108 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 64 - Or dov'è il suono Di que' popoli antichi? or dov'è il grido De' nostri avi famosi, e il grande impero Di quella Roma, e l'armi, e il fragorio Che n'andò per la terra e l'oceano?
Sayfa 113 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 81 - O ne' campi ove splenda Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara? Viva mirarti...
Sayfa 105 - De' miei poveri dì, che sì per tempo Cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso Sul conscio letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai co' silenzi e con la notte II fuggitivo spirto, ed a me stesso In sul languir cantai funereo canto. Chi rimembrar vi può senza sospiri, O primo entrar di giovinezza, o giorni Vezzosi, inenarrabili, allor quando Al rapito...
Sayfa 8 - Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella. Chi di te parla o scrive, Che, rimembrando il tuo passato vanto, Non dica: già fu grande, or non è