Ch'i' dicea sospirando: Qui come venn' io o quando? Quest'erba sì, ch' altrove non ho pace. Uscir del bosco e gir infra la gente. IN MORTE DI MADONNA LAURA. SONETTI. 2 Che fai? che pensi ? che pur dietro guardi Giugnendo legne al foco ove tu ardi ?* 5 Ch' ad un ad un descritti e dipint' hai, 8 No mai pietosa madre al caro figlio, Se tu, o mia Canzone, avessi ornamenti quant' hai voglia d'averne; ovvero se io avessi saputo adornarti quanto avrei voluto, potresti ec. 2 Che pur. A che, perchè. Dietro, qui sta per Addietro. 3 Non pote. Non puote, non può. Giugnendo. Aggiungendo; cioè Accrescendo la tua infelicità col pensar sempre a Laura. 5 Le soavi parole ec., di Laura. 6 N' ancide. Che uccide te e me. 7 Vago. Vagante, instabile. Ne guide. Ci guidi. 8 Qui. Nel mondo. - Mal per noi. Con nostro danno.- Quella beltà. Laura 9 Devea, per Dovea; e così spesso Devere (dal latino Debere), per Docere 10 Accesa (sottintendi) d'amore; innamorata. 11 Sospetto. Qui vale Timore di qualche sinistro accidente. In dubbio stato. In qualche dubbiosa e pericolosa circostanza. 1 Come a me quella che, 'l mio grave esiglio Or di madre, or d' amante, or teme or arde 3 Pregando ch'a levar l' alma non tarde :* Valle che de' lamenti miei se' piena. 6 Fiume che spesso del mio pianger cresci, Non, lasso in me, che da sì lieta vita" Levommi 10 il mio pensier in parte ov' era 1 Dal suo ec. Dal cielo. Grave esiglio è al poeta lo stare in que sto mondo senza Laura. 2 A me torna. Ne' miei sogni, nelle mie imaginazioni. 3 In questo viaggio. In questa vita. Pregando ec. Pregandomi ch' io non tardi (tarde) a innalzar l'anima a Dio. Quant' ella. Finch' ella. 5 Valle ec. Valchiusa. 6 Del mio pianger. Delle mie lagrime. — Fere, lo stesso che Fiere. Vaghi. Vaganti. Affrena. Tien chiusi. 7 Da si lieta vita ec.; cioè: Dopo si lieta vita, o Mutandomi da sl lieta vita, son divenuto tale, che in me siede continuo dolore. 8 Quinci. Di qui io vedea Laura. segnati dalle orme mie e di Laura. Per quest' orme. Per questi luoghi 9 Ond' al ciel ec. Il luogo da dove è andata al cielo. — Nuda, cioè pura anima, giacchè lasciò qui in terra la sua bella spoglia, il suo bel corpo. 10 Levommi. Sollevommi.-In parte. In un luogo, cioè, in cielo, ov'era Laura. 11 Ivi fra lor ec. Fra coloro che stanno nel terzo cielo; nel cielo di Y. nere o degli amanti. La rividi più bella e meno altera.1 Per man mi prese, e disse: In questa spera' Zefiro torna, e 'l bel tempo rimena, Giove s'allegra di mirar sua figlia; Ma per me, lasso ! tornano i più gravi 10 E cantar augelletti, e fiorir piagge, E 'n belle donne oneste atti soavi, Sono un deserto e fere aspre e selvagge. 1 Meno altera. Meno contegnosa. L'alterezza non è da confondere colla superbia. 2 Spera. Sfera. Sarai ancor meco. Sarai di nuovo con me, come fosti giá in terra, se non m' inganna il mio desiderio. E compie' ec. E morii prima d'esser giunta a vecchiezza. Mio ben ec. La mia felicità non può esser compresa da mente umana. 5 Te solo ec.; cioè: Aspetto te solo e il mio bel corpo (bel velo) che tu amasti tanto, e ch'è rimasto giù nel mondo. 6 Rimasi. Più vivo ed anche più proprio del rimanessi che molti vorrebbero sostituirvi. 7 E garrir ec. E torna Progne a garrire, e Filomena a piangere, e torna Primavera, candida e vermiglia pe' variopinti suoi fiori. Altri intendono che Zefiro rimena Progne a garrire ec. Progne e Filomena poi significano la rondine e l'usignuolo; raccontando le favole che quelle due sorelle, figliuole di un re d'Atene, furono tramutate in questi uccelli. 8 Sua figlia. Venere, Dea della primavera che è la stagione dell'amore. Si riconsiglia. Ripiglia partito. 10 Tornano ec. Perchè nel mese di aprile mori Laura, portando al cielo le chiavi del mio cuore, chiuso perciò ad ogni affetto che non sia di dolore. 11 Sono (sottintendi) per me. Quel rosignuol che si soave piagne 2 Ch' altri che me non ho di cui mi lagne ; 3 Chè 'n Dee non credev' io regnasse Morte. Ite, rime dolenti, al duro sasso Che 'l mio caro tesoro in terra asconde: Benchè 'l mortal sia in loco oscuro e basso. 9 Ditele ch' i' son già del pianger lasso, 11 Ch'è presso omai; siami a l'incontro,13 e quale 1 Dolcezza. Intendo quel misto di piacere e dolore che dicesi Malinconia. 2 Pietose. Che muovono a pietà. Scorte. Artificiose. 3 Chè 'n Dee ee. Perocchè io non credeva che morissero anche le Dee; Laura mi pareva divina. Oh, che lieve ec. Oh quanto è facile ingannare chi si tiene sicuro. 6 Al duro sasso. Al sepolcro. 7 Chi. L'anima di Laura. Il mortal. La parte mortale, il corpo. Orribili onde del mondo. Ma ricogliendo ec. Rimembrando i suoi pregi e le sue virtù. 10 Viva nello spirito immortale, e morta nel corpo. mente, al tutto) viva. Anzi pur (sola 11 Acciocchè. Indica il fine per che va ricogliendo ec. accorta. Stare attenta. 13 Siami a l'incontro. Vengami incontro. 1 Gli angeli eletti e l'anime beate CANZONE. Che debb'io far? che mi consigli, Amore? Ed ho tardato più ch' i' non vorrei : Madonna è morta, ed ha seco 'l mio core; Interromper conven quest' anni rei : 6 Di qua non spero, e l'aspettar m'è noia; Poscia ch' ogni mia gioia, Per lo suo dipartire, in pianto è volta, E so che del mio mal ti pesa e dole, Anzi del nostro; perch' ad uno scoglio 8 1 Cittadine. Abitatrici; ma la locuzione è di tutta vaghezza. 2 Passo (intendesi) di questa vita. Morì. 3 In tulla questa ec. Da gran tempo. Queste parole sono quasi una giustificazione che gli Angeli fanno della loro maraviglia. Abito si adorno. Creatura di tanta perfezione. E parte. E nel tempo stesso; uso della voce parte frequente agli an. tichi in verso e in prosa. 5 Ergo. Sollevo. Pregar pur. Pregar unicamente, di continuo. 6 Interromper ec. Conviene ch' io tronchi il corso di questa mia vita infelice. 7 Di qua. In questo mondo. 8 Ad uno stesso scoglio abbiamo (avem) naufragato. In un medesi o punto si è oscurato il sole ad entrambi. |