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UANDO sparisce dallo spazio e dal tempo uno di questi uomini che operarono a ricomporre la patria, io non so ciò che avvenga negli

animi dei nuovi venuti, ma quelli che videro compiersi la mirabile opera sentono, s' io posso giudicare da me, sentono come un vuoto nella vita propria e si abbracciano dolorosamente sí ma fortemente ai ricordi del passato. Onde io innanzi alla bara di Lodovico Berti non parlo come senatore di senatore, se bene io so ch' egli chiamato più tardi che me alla dignità di cui fu tanto più degno, mi aveva onorato di pensare a me per la sua presentazione all' alto consesso; ma parlo come un umile italiano che poco fece e molto amò dee parlare d' un vecchio e forte italiano che molto amò e fece molto.

Dall' assemblea costituente della Repubblica romana al senato del Regno d' Italia, qual passaggio di storia che Lodovico Berti seguí con passo fermo,

costante, eguale! E come nel 1849, pur non vedendo egli nella forma repubblicana l'avvenire di Roma e dell' Italia, sostenne il governo di Mazzini e partecipò alla difesa della città; cosí ora egli fautore antico e devoto di monarchia e conservatore non parteggiava con quei monarchisti varicolori che paiono aver diminuito il concetto della patria e han ritorto il cammino dai principii su cui la patria fu fondata (Applausi).

L'Italia sempre e avanti tutto, l'Italia grande e rispettata; e in questa fede della patria e alla patria. è tutta l'anima e la vita di Lodovico Berti: di questa va meritamente lodato il modesto e forte uomo e vuole essere onorato e imitato dai superstiti il buon cittadino. E come egli fu sopra ogni consola. zione umana contento quando nel 1870 vide per forza di fati benigni e di senno civile compiersi dalla monarchia quello che parve sogno della repubblica e l'Italia riassisa per diritto nazionale e plebiscitario in Campidoglio promettersi alle genti aiutatrice di progresso e promotrice di libertà, cosi egli era a questi ultimi giorni dispettosamente addolorato che questa stessa Italia, troppo sollecita ad aver orrore della sventura con dignità e a fuggire dal pericolo con onore, corresse poi, contro tutte le tradizioni, contro i principii su cui ebbero fermato il diritto italico Mazzini e Cavour, corresse con altrettanta furia e più lusso di forza a pigliar parte tra i prepotenti addosso gli oppressi e i deboli. Dispetto ebbe e dolore, ma non disperò: la disperazione non è dei forti.

Un popolo, che ebbe due generazioni d'uomini volenti e credenti, pensanti e operanti come Lodovico Berti, può per l'eccesso del lavoro messo nel ricostruire l'edifizio della patria, patire un'eclissi intellettuale, un esaurimento nervoso; ma presto si riha e sorge, cammina e abbatte chi gl' impedisce la via. Sí, o bolognesi, su questo morto io mando ancora un vóto di vita, un voto che a lui sarebbe su tutti caro e ci risponderebbe, se voce o pensiero umano arrivasse nelle regioni del di là; su la bara di Lodovico Berti io grido: Viva sempre e innanzi tutto l'Italia per la quale egli visse, l'Italia grande forte, onorata, come la vollero e per parte loro la fecero questi vecchi magnanimi (Applausi unanimı e prolungati).

20 aprile 1897.

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uod bonum felix faustumque sit: diciamo con la formola sacra di nostra madre Roma. Ecco: la imagine divina è svelata: il sole ride effuso per gli azzurri del cielo della patria: e l'anima pla cata del poeta ride alla patria. Quod bonum felix faustumque sit.

Signore e signori, cittadini di Recanati, popolo del Piceno, italiani!

Voi sapete che quella che oggi celebriamo non è una delle tante feste onde gli stranieri ci accusano di gratificare troppo spesso i nostri ozi quasi a compenso dei carnevali d' una volta; non è, da poi che la vostra Deputazione sopra la storia ha dalla com memorazione del vostro grande scrittore tolto prov vidamente il motivo a compiere bene avviati studi

CARDUCCI.

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