La vita nuova, illustr. per cura di A. d'Ancona, 14. cilt1872 |
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Sayfa ix
... proprio toscano . Ma a questa classificazione fondata sull ' antichità della scrittura e sulla bontà della lezione , è da aggiungerne un ' altra che nasce dall ' integrità del testo . È noto che alcuni testi della V. N. recano le Chiose ...
... proprio toscano . Ma a questa classificazione fondata sull ' antichità della scrittura e sulla bontà della lezione , è da aggiungerne un ' altra che nasce dall ' integrità del testo . È noto che alcuni testi della V. N. recano le Chiose ...
Sayfa xiii
... proprio dolore , poi anche a richiesta del fratello stesso della defunta ( § . XXXIII - XXXIV ) . Nell'annovale di lei ( 9 Giugno 1291 ) ne disegna il volto , e ne ricorda anche la memoria in rima ( § . xxxv ) , ponendo con ciò termine ...
... proprio dolore , poi anche a richiesta del fratello stesso della defunta ( § . XXXIII - XXXIV ) . Nell'annovale di lei ( 9 Giugno 1291 ) ne disegna il volto , e ne ricorda anche la memoria in rima ( § . xxxv ) , ponendo con ciò termine ...
Sayfa xxiii
... proprio , quia prout nominatus erat auctor Dantes , ita dabat sive dedit se ad diversa : scilicet primo ad Theolo- giam , secundo ad poetica » . E JACOPO ( p . 9 , ed . Vernon ) : « Beatrice , dicendo la qual per tutto questo libro la ...
... proprio , quia prout nominatus erat auctor Dantes , ita dabat sive dedit se ad diversa : scilicet primo ad Theolo- giam , secundo ad poetica » . E JACOPO ( p . 9 , ed . Vernon ) : « Beatrice , dicendo la qual per tutto questo libro la ...
Sayfa xxv
... proprio e comune signifi- cato . Liriche , poemi , novelle del dugento e del trecento non sono opere ispirate dall'arte , ma meditata combinazione e faticoso accozzamento di parole e di forme con speciale senso allegorico ; la chiave ...
... proprio e comune signifi- cato . Liriche , poemi , novelle del dugento e del trecento non sono opere ispirate dall'arte , ma meditata combinazione e faticoso accozzamento di parole e di forme con speciale senso allegorico ; la chiave ...
Sayfa xxvi
... proprio valore datole da Dante , che sostituì questa alla forma generica di donna o madonna , per signi- ficare con essa la Monarchia Imperiale , in contrapposto di suono e di senso con Meretrice che designava la Corte di Roma . Molto ...
... proprio valore datole da Dante , che sostituì questa alla forma generica di donna o madonna , per signi- ficare con essa la Monarchia Imperiale , in contrapposto di suono e di senso con Meretrice che designava la Corte di Roma . Molto ...
Sık kullanılan terimler ve kelime öbekleri
affetto alcuna allegorico allora alquanto Amore appare appresso avea Ball Beatrice Beatrice Portinari bella bellezza beltate biltate Canz canzone CAVALCANTI ch'è ch'io chè chiama cielo CINO CINO DA PISTOIA codd colla colore comincia quivi cominciai Conv core cotal cotesto cuore d'amore Dante DANTE DA MAIANO degno dicea dico dire dissi Divina Commedia dolce dolore donna gentile ebro ediz Filosofia Folco Portinari FRATICELLI gentil donna gentilissima GIULIANI GUIDO CAVALCANTI imaginazione innanzi intelletto intendere l'anima L'ed lagrime LAPO GIANNI legge lezione Linea luogo mente Monna morte mostra Moutier nome nove nuova occhi P. T. Fr parea parlare parole passo pensando pensiero persona piangere pianto pietà pietosa pietre par poesia poeta prosa Purg quici ragione rime Rubrica salute scrive sente serventese sonetto sospiri spirito spirto vedere veggio verace verso vidi virtù visione viso vista volgare WITTE
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Sayfa lvii - Diretro a me che non era più tale. Non ti dovea gravar le penne in giuso, Ad aspettar più colpi, o pargoletta, O altra vanità con sì breve uso. Nuovo augelletto due o tre aspetta ; Ma dinanzi dagli occhi dei pennuti Rete si spiega indarno o si saetta.
Sayfa lv - Donna m'apparve, sotto verde manto, Vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio, che già cotanto Tempo era stato ch'alia sua presenza Non era di stupor, tremando, affranto, Senza degli occhi aver più conoscenza, Per occulta virtù, che da lei mosse, D'antico amor sentì la gran potenza.
Sayfa 21 - Sire, nel mondo si vede Meraviglia nell'atto, che procede D'una anima, che fin quassù risplende : Lo cielo, che non ave altro difetto Che d'aver lei, al suo signor la chiede : E ciascun santo ne grida mercede : Sola pietà nostra parte difende : Che parla Iddio, che di madonna intende Diletti miei, or sofferite in pace, Che vostra speme sia quanto mi piace.
Sayfa 2 - Elli mi comandava molte volte che io cercasse per vedere questa angiola giovanissima; onde io ne la mia puerizia molte volte l'andai cercando, e vedeala di sì nobili e laudabili portamenti, che certo di lei si potea dire quella parola del poeta Omero: « Ella non parea figliuola d'uomo mortale, ma di deo...
Sayfa lvi - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. 45 Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m...
Sayfa 29 - ... errare che fece la mia fantasia, apparvero a me certi visi di donne scapigliate che mi diceano: « Tu pur morrai »; e poi, dopo queste donne, m'apparvero certi visi diversi e orribili a vedere, li quali mi diceano:
Sayfa 54 - Forse di cosa che non v1 è presente, Venite voi di sì lontana gente, Come alla vista voi ne dimostrate? Che non piangete, quando voi passate Per lo suo mezzo la città dolente, Come quelle persone, che neente Par che intendesser la sua gravitate. Se voi restate per volere udire, Certo lo core ne* sospir mi dice, Che lagrimando n
Sayfa 3 - E ne l'una de le mani mi parea che questi tenesse una cosa la quale ardesse tutta; e pareami che mi dicesse queste parole: Vide cor tuum.
Sayfa 56 - Appresso a questo Sonetto apparve a me una mirabil Visione, nella quale vidi cose, che mi fecero proporre di non dir più di questa Benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei.
Sayfa 20 - Che, s" io allora non perdessi ardire, Farei, parlando, innamorar la gente. Ed io non vo' parlar si altamente, Che divenissi per temenza vile; Ma tratterò del suo stato gentile A rispetto di lei leggeramente, Donne e donzelle amorose, con vuì, Che non è cosa da parlarne altrui.