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A ERNESTO MONACI

ONORE DE LA FILOLOGIA ITALIANA

CON AFFETTO

DI DISCEPOLO MEMORE E DEVOTO

S

ual è il valore etico speciale delle onoranze che gl' Italiani, con intelletto d'amore, intendono tributare a Beatrice Portinari? Per vero la risposta non è difficile a chi ponendo un divario tra la cronaca e la storia, non si arresti alla scorza, direi, del fatto, ma rintracciandone lo svolgimento delle cagioni, voglia penetrarne l'intrinseca natura. Non la monomania di manifestare con segni sensibili l'interno culto ed omaggio agli Uomini, che per un verso o per un altro fecero grande la nostra Patria, e mentre gli Stranieri la prostravano nel secolare servaggio, essi con l' intelletto o col braccio la riabilitavano innanzi a sè stessa, innanzi al mondo e alla storia; non l'omaggio alla moda di disseminare il bel suolo italico di monumenti in guisa da non rimanere, per esprimermi con l'antico Orazio, più un palmo di terra da zappare sono certo le leve che agiscono su 'l nostro animo e ci determinano nell'opera nostra. Noi ci chiniamo e ci scopriamo reverenti il capo dinanzi a questa Gentilissima, perchè nel suo nome sentiamo nobilitata, in tutta la sua dignità, la natura della donna italiana, e in lei onoriamo il fuoco sacro di quelle virtù, onde l'uomo si sottrae alla rude sensualità della materia e divien sensibile per un mondo ideale che lo sublima. Altri applicherà il sottile ingegno a provare che questa figura di donna mai non nacque, non visse e non morì; altri deriderà il nostro tributo perchè renduto ad un idolo fantastico; a noi tutto questo non preme gran fatto. Noi con l'animo purificato dalla fiamma dello amore e col cuore compreso di religiosa devozione, ci accostiamo a questo santo Palladio di bellezza, di candore e di tutte angeliche grazie, e qui da ogni angolo d'Italia conveniamo a deporre i nostri ulivi e le nostre palme.

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