Manuale della letteratura del primo secolo della lingua italiana, 1. cilt

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Barbèra, Bianchi, 1856

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Sayfa 461 - Vidi presso di me un veglio solo, Degno di tanta riverenza in vista, Che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista Portava, ei suoi capegli simigliante, De' quai cadeva al petto doppia lista.
Sayfa 162 - Col dito (e additò uno spirto innanzi), Fu miglior fabbro del parlar materno. Versi d'amore e prose di romanzi Soverchiò tutti, e lascia dir gli stolti Che quel di Lemosì credon ch' avanzi. A. voce più ch' al ver drizzan li volti, E cosi ferman sua opinione Prima ch'arte o ragion per lor s'ascolti.
Sayfa 462 - Nel mezzo del cammin di nostra vita Mi ritrovai per una selva oscura, Che la diritta via era smarrita.
Sayfa 263 - Betto non era mai potuto venir fatto d'averlo, e credeva egli co' suoi compagni che ciò avvenisse per ciò che Guido alcuna volta speculando, molto astratto dagli uomini diveniva. E per ciò che egli alquanto tenea della opinione degli Epicùri, si diceva tra la gente volgare che queste sue speculazioni eran solo in cercare se trovar si potesse che Iddio non fosse.
Sayfa 163 - Ed io a lui : Io mi son un che, quando Amore spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo significando. O frate, issa vegg...
Sayfa 153 - Che di non esser primo par, ch'ira aggia. Ecco i duo Guidi , che già furo in prezzo ; Onesto Bolognese; ei Siciliani, Che fur già primi, e quivi eran da sezzo.
Sayfa 263 - Uno giovane gentile, figliuolo di messer Cavalcante Cavalcanti, nobile cavaliere, chiamato Guido, cortese e ardito, ma sdegnoso e solitario e intento allo studio, nimico di messer Corso, avea più volte deliberato offenderlo. Messer Corso forte lo temea, perché lo...
Sayfa 423 - O gloriose stelle, o lume pregno Di gran virtù, dal quale io riconosco Tutto, qual che si sia, il mio ingegno, Con voi nasceva, e s'ascondeva vosco Quegli ch'è padre d'ogni mortai vita, Quand'io senti...
Sayfa 140 - Di qua dal dolce stil nuovo ch' i' odo. Io veggio ben come le vostre penne Diretro al dittator sen vanno strette, Che delle nostre certo non avvenne.
Sayfa 383 - Quando un poco talora il dì dormiva, E tu, destar volendo il paradiso, Pian piano andavi che non ti sentiva, E la tua bocca ponevi al suo viso, E poi dicevi con materno riso : Non dormir più, che ti sarebbe rio.

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