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sta del tutto la lezione comune (V. Append. pag. 100, N.° IV ), come ve la trovammo in molti più luoghi espressamente osservati; talchè possiamo credere con fondamento, che anco nel rimanente non porga notevoli differenze.

Cod. Ric. 5. (Riccardiano)
Cod. Redi. 6.

Cod. Mort. 7.

SALV.

DION.

FS.
SCOL.

PF.

}

Le varianti di questi due Codici trovansi registrate in un testo a penna di mano del fiorentino stampatore Francesco Moücke, che le trasse da altro MS. del celebre Vincenzio Borghini, ora in proprietà del sig. conte Alessandro Mortara; e per le sue particolari varianti sarà segnato come nel margine di contro. Lo spoglio di tale MS., prestatomi dalla compiacenza del cultissimo possessore, si fece per mia cura. È lo stesso riferito nell' Append. N.° III, pag. 109, nota a). Questi ultimi tre Codici si citano soltanto per le Rime della Vita Nuova.

SCRITTORI DIVERSI.

Cosi sono indicate le note di Anton Maria Salvini, che dal Biscioni sono state distinte dalle sue con asterisco nella propria edizione della Vita Nuova N.o 11.

Così le note del Canonico G. J. marchese de' Dionisi di Verona, tratte dalle varie sue opere, cioè dagli Aneddoti N.o I a VIII (Verona 1785 a 1806 in-4.° Il VI, De' Blandimenti funebri, in Padova 1794), e dalla Preparazione istorica e critica alla nuova edizione di DANTE ALLIGHIERI (Verona 1809, Vol. II in-4.).

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Le note e illustrazioni edite e inedite del Dott. cav. Filippo de' Scolari di Verona alla Vita Nuova e al Convito.

Le note di Pietro Fraticelli tratte dalla ristampa fiorentina della Vita Nuova 1839, N.° XV, e dal suo Ragionamento filologicocritico sulla legittimità delle Poesfe liriche di DANTE (Firenze 1835, in-18.).

Per le note che s' inseriranno d'altri Autori, saranno citati i nomi respettivi per intero.

Quelle dell' Editore si conosceranno dall' asterisco in fine di esse.

Dante, Vita Nuova.

Р

VITA NUOVA.

DI

DANTE ALLIGHIERI,

PARTE I, §. I.

PROEMIO.

In quella parte del libro 2) della mia memoria 3), dinanzi alla quale poco si potrebbe leggere, si truova 4) una rubrica 5), la qual dice 6): INCIPIT VITA NOVA 7). Sotto la quale rubrica io trovo scritte molte cose, e le parole 8), le quali è mio intendimento d'esemplare 9) in questo libro 10), e se non tutte, almeno la loro sentenzia.

Note al §. I.

1) « Qui comincia uno libro, lo quale fece Dante Alighieri da Firenze ». Così è il titolo che precede il proemio nella EP. Quanto al doversi leggere assolutamente Allighieri, e non Alighieri, rimettiamo i Lettori alla nota N. I aggiunta alla nostra Prefazione al vol. V, già pubblicato di questa edizione, ed all'Appendice in fine N. I. Si avverta che i riscontri delle varianti, e tutte le note con asterico o senza appartengono all'Editore, quando non hanno altra distinzione.*

2) Anche nel Paradiso, C. XXIII, v. .54, chiamò la memoria « Il libro, che'l preterito rassegna»; come nel C. II, v. 8 dell'Inferno avea pur usato la stessa metafora, dicendo: « O mente, che scrivesti ciò ch' io vidi». E nelle Rime, Lib. III, canz. 4, st. 5: « Nel libro della mente, che vien meno ». 3) « Nel nostro codice mente in margi

ne >>. EP.

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4) truovava - passato imperf. nella ediz. S., ove manca avanti rubrica l'artic. una, che forse fu per errore unito all' indicat. presente truova, lezione delle altre stampe e dei codici.

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5) robrica e così al verso seguente l'EP., ove leggesi in nota: « robrica verisimilmente più italiano che non è rubrica, dal rustico latino robius per rubeus ». « Rubrica

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vale argomento o sommario d'un libro o d'un capitolo esposto brevemente ; e così dicevasi dal color rosso col quale ordinariamente scrivevasi». Questa 2.a nota è dell'egr. amico nostro Pietro Fraticelli, di cui, per la gentile sua condiscendenza, citeremo più volte le illustrazioni.

6) « A questo suo giovanile lavoro allude Dante medesimo, quando nel C. XV dell'Inf. fa dire a Brunetto Latini maestro suo: « Edegli a me: Se tu segui tua stella, Non puoi fallire a glorioso porto, Se ben m'accorsi in la Vita Novella », Dante, Vita Nuova.

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7) Vedi N.° III. dell'Appendice, alla quale appartengono i successivi numeri romani posti nel testo.

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8) Così legge il cod. Corsini, cui s' accosta l'EP. La volgata ha soltanto scritte le parole.

9) Così leggiamo coll' ediz. S. e cogli EM. Essendo citato iu Vocabolario a questo verbo il presente esempio del primo testo Sermartelli, crediamo doversi toglierne l'articolo Assemplare V.A. introdotto collo stesso ed unico esempio, conforme al testo Biscioni, non essendosi avvertita dagli Accademici compilatori questa duplice appostazione. L' EP. e il cod. C. hauno invece la variante Assemprare, che si registra pure col segno V. A.*- assemprare, ritrarre, copiare, ad exemplum dicere: forse qui è detto per assembrare, cioè raccogliere, unire. PF. 10) libello - cod. Trivulziano B., EP., e CC.* Altre volte Dante nel processo chiama libello questa sua opera. E nel Convito (Trat. II, c. 2), favellando di essa E siccom' è ragionato per me nello allegato libello. EM. Vedi in fine alla divisione della Ballata III, §. XI, e altrove. *

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