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+ Questo Sonetto si divide in quattro parti, secondo che quattro cose sono in esso narrate. E perocchè 17) sono esse ragionate di sopra, non mi trametto 18) se non di distinguere le parti per li loro cominciamenti; e dico che la seconda parte comincia: Ch'Amor ecc; la terza: Poscia mi sforzo ecc.; la quarta: E se io levo ecc.

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quasi m' abbandona ». Noi credemmo meglio attenerci a quella del testo S., del CC. e dell' EP., la quale concorda col Vocabolario in Subitanamente, che vale all' improvviso.

43) Campi uno spirto ecc. - EP. Lezione che non è in armonia con ciò che precede, per essersi anche posto ivi fra parentesi il verso che segue. Il Fraticelli chiosa: « Resta in me vivo solamente uno spirto ». 14) Anche gli EM. e il CC. leggon così: negli altri testi atare.

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15) Così gli EM. col. Cod. B., che ci pare più consono all' antica maniera. La volgata un terremoto.

16) de' polsi - S., EP. e CC.

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§. XVII. Accenna che nuova materia e più nobile,, che non lo stato dell'animo suo pel saluto negatogli da Beatrice, gli convenne assumere ; onde ne vuol dire la ragione.

Poichè io dissi questi tre Sonetti, ne'quali parlai a 1)questa donna,

perocchè furono quasi narratori di tutto il mio stato, credeimi 2) tacere e non dir più, perocchè mi parea di me assai aver manifestato 3). Avvegnachè sempre poi tacessi di dire a lei, a me convenne ripigliare

materia nuova e più nobile che la passata. E perocchè la cagione della nuova materia è dilettevole a udire, la dirò quanto potrò più brieve

mente.

Note al S. XVII.

1) Cosi S., EP. e CC., meglio che la lezion comune di questo. Vedi il verso undecimo del Sonetto precedente, e il contesto degli altri due V e VI. *

2) La lezione volgata - credendomi - lascia sospeso a nostro parere il discorso; quindi leggiamo credeimi coll' EP., la quale inol

tre varia questo passo come segue: « credeimi tacere, perocchè mi parea di me assai manifesto », mancandovi - e non dir più, come anche nel CC. *

3) mi parea avere di me assai detto Cod, M.

§. XVIII. E perciò narra, che conversando con altre donne potè conoscere che molto onore gli veniva da quelle cose, le quali egli scriveva in lode della sua BEATRICE; per lo che entrò in desiderio di parlar sempre quello che fosse stato lode di lei, sebbene con paura di cominciare.

Conciossiacosachè per la vista mia molte persone avesser compreso

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il secreto del mio cuore 1); certe donne, le quali adunate s'erano dilettandosi l'una nella compagnia dell' altra, sapevano bene il mio cuore, perocchè ciascuna di loro era stata a molte mie sconfitte. Ed io passando 2) presso di loro, siccome dalla fortuna menato, fui chiamato da una di queste gentili donne; e 3) quella che m'avea chiamato, era donna di molto leggiadro parlare. Sicchè quando io fui giunto dinanzi da loro, e vidi bene che la mia gentilissima donna non era tra esse 4), rassicurandomi 5) le salutai, e domandai che piacesse loro? Le donne erano molte, tra le quali 6) ve ne avea certe, che si rideano fra loro. Altre v'erano 7) che mi riguardavano, aspettando ch'io dovessi 8) dire. Altre v'erano che parlavano tra loro, delle quali una 9) volgendo gli occhi 10) verso me e chiamandomi per nome disse queste parole: A che fine ami tu questa tua donna, poichè tu non puoi 11) sostenere la sua presenza? Dilloci, perocchè 12) il fine di cotale amore conviene 13) essere novissimo. E poichè m' ebbe dette 14) queste parole, non solamente ella, ma tutte l' altre cominciarono ad attendere in vista la mia responsione. Allora dissi queste parole loro: Madonne, lo fine del mio amore fu già il saluto di questa donna, forse di cui voi intendete; ed in quello dimorava la beatitudine, ch' era fine 15) di tutti i miei desiderii. Ma poichè le piacque 16) di negarlo a me (XVII), il mio signore Amore, la sua mercè, ha posta tutta la mia beatitudine 17) in quello che non mi puote venir meno. Allora queste donne 18) cominciarono a parlare fra loro e siccome talora vedemo cadere 19) l'acqua mischiata di bella neve; così mi parve udire 20) le loro parole uscire mischiate di sospiDante, Vita Nuova.

5

Dico: qual vuol gentil donna parere,
Vada con lei; ché quando va per via,
Gitta ne cor villani Amore un gielo;
Perchè ogni lor pensiero agghiaccia e pere:
E qual soffrisse di starla a vedere,
Diverría nobil cosa, o si morría.

E 26) quando truova alcun, che degno sia
Di veder lei, quei prova sua virtute;
Ché gli addivien ciò che gli da salute 27),
E si l'umilia, ch'ogni offesa oblia.

Ancor le ha Dio per maggior grazia dato,
Che non può mal finir chi le ha parlato.
Dice di lei Amor: cosa mortale

Com'esser può si adorna e così pura? 28)
Poi la riguarda, e fra sé stesso giura
Che Dio ne 'ntende di far cosa nova.
Color di perla quasi informa 29), quale
Conviene a donna aver, non fuor misura.
Ella è quanto di ben può far natura;
Per exemplo di lei beltà si prova 30):
Degli occhi suoi, come ch'ella gli mova,
Escono spirti d'Amore infiammati,

Che fieron gli occhi a qual che allor 31) la guati,
E passan si, che 'l 'cor ciascun ritrova.

Voi le 32) vedete Amor pinto nel viso,
Ove 33) non puote alcun mirarla fiso.
Canzone 34), io so che tu girai parlando
A donne assai, quando t' avrò avanzata 35):
Or t'ammonisco, perch' io t'ho allevata
Per figliuola d' Amor giovane e piana 36),
Che dove 37) giugni, tu dichi pregando:
Insegnatemi gir, ch'io son mandatą

A quella, di cui lode io sono ornata 38):
E se non vuogli andar siccome vana,
Non ristare 39) ove sia gente villana;
Ingegnati, se puoi, d'esser palese
Solo con donna o con uomo 40) cortese,
Che ti merranno per la via tostana 41):
Tu troverai Amor con esso lei;

Raccomandami a lor 42), come tu dei. †

+ Questa Canzone, acciocchè sia meglio intesa, la dividerò 43) più artificiosamente che le altre di sopra; e però prima ne farò tre parti. La

prima parte è proemio delle seguenti parole. La seconda è il trattato intero 44). La terza è quasi una serviziale 45) delle precedenti parole. La seconda comincia : Angelo chiama. La terza: Canzone, io so. La prima si divide in quattro. Nella prima dico, a cui dir voglio della mia donna, e che voglio dire 46). Nella seconda dico che 47) mi pare a me stesso, quando io penso al suo valore; e come io direi, se non perdessi l'ardimento. Nella terza dico come credo dire di lei, acciocchè io non sia impedito da viltà. Nella quarta, ridicendo anche a cui io intendo dire, dico 48) la ragione perchè dica 49) loro. La seconda comincia : Io dico. La terza: Ed io non vo' parlar. La quarta: Donne e donzelle. Poscia quando dico: Angelo chiama, comincio a trattar di questa donna, e dividesi questa parte in due; nella prima dico che di lei si comprende in cielo 50); nella seconda dico che di lei si comprende in terra, quivi Madonna è desiata. Questa seconda parte si divide in due; chè nella prima dico di lei, quanto dalla parte della nobiltà della sua anima, narrando alquanto delle sue virtuti 51) che dalla sua anima procedono 52): nella seconda dico di lei quanto dalla parte 53) della nobiltà del suo corpo, narrando delle sue bellezze 54), quivi - Dice di lei Amor. Questa seconda parte si divide in due; che nella prima dico d' alquante bellezze che sono 55) secondo* la sua persona; nella seconda dico che sono secondo determinata parte della persona, quivi - Degli occhi suoi -, li quali sono principio d' Amore. Ed acciocchè quinci si levi ogni vizioso pensiero, ricordisi chi legge, che di sopra è scritto che il saluto di questa donna, il quale era 56) operazione della bocca sua, fu fine de' miei desiderii, mentre io 57) il potei ricevere. Poscia quando dico Canzone, io so aggiungo una stanza quasi come ancella delle altre, nella quale dico quello che di questa mia Canzone desidero. E perocchè questa ultima parte è lieve 58) ad intendere non mi travaglio di più 59) divisioni. Dico bene che, a più aprire la intenzione 60) di questa Canzone, si converrebbe usare di più minute divisioni; ma tuttavia chi non è di tanto ingegno, che per queste che son fatte la possa intendere, a me non dispiace se la mi lascia stare; chè certo io temo d' avere a troppi comunicato pur per queste divisioni che fatte sono, s'egli avvenisse che molti le 61) potessero udire.

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Note al S. XIX.

4) Vedi §. IX, lin. 13. 2) pensare, in senso attivo, come usollo il Poeta anche nella Cauzone seguente v. 5. Vedi la nota 11) ivi.

3) non si convenía ch'io facessi, se non parlassi ecc..- EP.

4) Cioè, femmine dotate delle comuni qualità soltanto l' EP. in nota.

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5) Così l' EP. colla nota seguente: «< Dal séguito della narrazione è manifesto che la nostra lezione è indubitatamente la vera,

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giacchè Dante allora si compiacque soltanto di questa spontanea apostrofe, e pensò di farne cominciamento d' una Canzone che compose - dopo pensato alquanti di ».— La volgata e dissi allora una Canzone, la qual comincia Donne ecc. L' ediz. S. la quale comincia come appresso; nè aggiunge altro. *

6) ritornai - EP.

7) Così il Cod. B., l' EP. e il CC. La volgata che si vedrà appresso.

Dico: qual vuol gentil donna parere,
Vada con lei; chè quando va per via,
Gitta ne' cor villani Amore un gielo;
Perchè ogni lor pensiero agghiaccia e pere:
E qual soffrisse di starla a vedere,
Diverría nobil cosa o si morría.

E 26) quando truova alcun, che degno sia
Di veder lei, quei prova sua virtute;
Chè gli addivien ciò che gli dà salute 27),
E si l'umilia, ch'ogni offesa oblia.
Ancor le ha Dio per maggior grazia dato,
Che non può mal finir chi le ha parlato.
Dice di lei Amor: cosa mortale

Com' esser può si adorna e così pura? 28)
Poi la riguarda, e fra sè stesso giura
Che Dio ne 'ntende di far cosa nova.
Color di perla quasi informa 29), quale
Conviene a donna aver, non fuor misura.
Ella è quanto di ben può far natura;
Per esemplo di lei beltà si prova 30):
Degli occhi suoi, come ch'ella gli mova,
Escono spirti d'Amore infiammati,

Che fieron gli occhi a qual che allor 31) la guati,
E passan sì, che 'l 'cor ciascun ritrova.
Voi le 32) vedete Amor pinto nel viso,
Ove 33) non puote alcun mirarla fiso.
Canzone 34), io so che tu girai parlando
A donne assai, quando t' avrò avanzata 35):
Or t'ammonisco, perch' io t'ho allevata
Per figliuola d' Amor giovane e piana 36),
Che dove 37) giugni, tu dichi pregando:
Insegnatemi gir, ch' io son mandata

A quella, di cui lode io sono ornata 38):
E se non vuogli andar siccome vana,
Non ristare 39) ove sia gente villana ;
Ingegnati, se puoi, d'esser palese
Solo con donna o con uomo 40) cortese,
Che ti merranno per la via tostana 41):
Tu troverai Amor con esso lei;

Raccomandami a lor 42), come tu dei. †

+ Questa Canzone, acciocchè sia meglio intesa, la dividerò 43) più artificiosamente che le altre di sopra; e però prima ne farò tre parti. La

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