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glio comprendere la sapienza dell'Allighieri e l'obbligo che dobbiamo a chi da lunghi anni e con senno paziente si è affaticato per aiutarci a tanto. Il mio voto sincero e vivissimo è stato compiuto dall'egregio signore O. Occioni, che or non ha guari pubblicò in Trieste una prima versione italiana della sullodata opera del Blanc, accompaguandola di un proemio e di alcune sue osservazioni. Se tutti i traduttori pareggiassero il forte intelletto e la maestria dell' Occioni, non si farebbero tanto desiderare le opere originali; ed io mi rallegro che il Blanc abbia incontrato un traduttore sì degno e capace di ben maneggiare la lingua e lo stile di Dante. Ma senza più eccovi i due volumi del Barelli e del Blanc fatto italiano dall' Occioni, e mi persuado che li leggerete con frutto. Siamo tantosto al Maggio, e voi che nell'amar Dante e venerarlo non la cedete ad alcuno, non mancherete di venire nella sua Firenze a testimoniare la vostra antica devozione al gran maestro del mondo civile. A buon rivederci adunque, e presto. Addio di Il vostro GIULIANI.

cuore.

Bibliografia

PROGRAMMA

DEL MANUALE DANTESCO

PER L'AB. PROF. JACOPO FERRAZZI.

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A raccomandare al pubblico italiano il Manuale Dantesco dell'ab. prof. Giuseppe Jacopo Ferrazzi, a far conoscere l'importanza e la novità del lavoro, il sottoscritto Tipografo Editore crede titolo bastante. il pubblicare semplicemente il disegno dell'opera : Volume I, di pag. 800. FRASEOLOGIA. Fraseologia della Divina Commedia e delle Liriche di Dante Allighieri, aggiuntavi quella del Petrarca, del Furioso e della Gerusalemme Liberata, con i confronti comparativi degli altri rimatori del secolo XIII e XIV. Volume II, di pag. 800. ENCICLOPEDIA DANTESCA. Specchio cronologico della vita di Dante Allighieri e degli avvenimenti contemporanei e di quelli che prepararono il suo secolo, con osservazioni critiche intorno all'opere del poeta ed all'epoca della loro pubblicazione. Carattere morale di Dante. Le dottrine politiche. Degli studi di Dante, e del concetto che avea del suo ingegno e delle sue opere. Ammaestramenti di letteratura, tolti dalle sue

opere.

Filosofia di Dante. Il vero. Cosmologia dantesca. Metafisica e Psicologia. Fenomeni che accompagnano e seguono il sonno e il sogno. Filosofia morale.

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Volume III.

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Seguito dell' ENCICLOPEDIA DANTESCA. - Sentenze della Divina Commedia. Proverbi. Altri detti memorabili e sentenziosi della Divina Commedia. Similitudini. Indici. Personaggi e luoghi principali ricordati nella Divina Commedia con ispiegazioni critiche. La rettorica studiata in Dante. Onorificenze a Dante, e segnatamente del sesto anniversario secolare della sua nascita. Appendici. Appendice I. PETRARCA. - Specchio cronologico della vita di Fr. Petrarca. Del Petrarca e del suo Canzoniere. Sentenze del Canzoniere. Proverbi. Similitudini. - Edizioni principali. Commentatori. - Bibliografia Petrarchesca. - Tradut tori Francesi, Tedeschi, Inglesi, Spagnuoli. - Ritratti, statue, dipinti. Medaglie in onore del Petrarca. Componimenti poetici, ed Iscrizioni Onorarie.

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Condizioni d'Associazione.

Il Manuale Dantesco fo: merȧ 3 Volumi di oltre 2000 pagine, in 16 mo.

La pubblicazione di tutta l'opera sarà compiuta col 4 Maggio 1865; intendendo si l'Autore che l' Editore, concorrere, secondo le lor forze, alla celebrazione della gran festa secolare del massimo poeta italiano.

Il prezzo dei tre Volumi sarà di franchi 45.

Le spese di porto saranno a carico degli associati. A comodo dei signori acquirenti, i Volumi potranno es-e e prelevati ogni due mesi a franchi 6 al Volume.

Sarà pure conceduta l'opera in 42 fascicoli mensili, a fanchi 2 per cadauno.

Le associazioni saranno ricevute dai principali librai, o direttamente presso il sottoscritto Tipografo Editore. Bussino Marzo, 4865

SANTE POZZATO

G. CORSINI Direttore-Gerente.

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Parte officiale.

SOMMARIO.

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Relazione a S. M. fatta in udienza del 4 Marzo 1865. Onori della città di Perugia a Dante. Onori della città di Treviso a Dante. I. BERNARDI. Parte non officiale. - Proposte per la celebrazione del centenario. La gioventù italiana nel solenne centenario in Firenze. I. BERNARDI. Studi danteschi. Dante e la Enciclopedia. V. PAGANO. Il simbolo della Luna nella Divina Commedia. L. PICCHIONI. Un Codice della Biblioteca imperiale di Parigi, una Canzone dell'Allighieri, una Miniatura ed un Voto deluso. I. BEREpigrafi. Avvisi.

NARDI.

PARTE OFFICIALE

RELAZIONE A S. M. FATTA IN UDIENZA DEL 4 MARZO 1865.

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Sire,

Ogni nazione che voglia dar frutto di prosperità e grandeggiare nelle arti, nelle lettere e nelle sciendee serbar viva la memoria e profondo il culto di quegli uomini, cui va debitrice d'un patrimonio di gloria e di virtù. Questo debito incombe specialmente agli Italiani, i quali se ora salirono in essere di popolo libero e indipendente, per molti secoli ebber solo a vincolo di fratellanza le scienze, le lettere e le arti, e fu per esse che l'Italia, nel lungo periodo del suo politico servaggio, presso gli altri popoli conservò sempre il nome di nazione.

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Le associazioni per l'Italia si ricevono in Firenze alla Direzione del Giornale, alla Tipografia Galileiana di M. Cellini e C., e presso i principali Librai.

Incaricati generali per le Associazioni:

Per la Spagna e Portogallo, Sig. Verdaguer, libraio a Barcellona, Rambla del Centro;

Per il resto d'Europa: Sig. Ermanno Loëscher, libraio a Torino, Via Carlo Alberto, N.° 5.

Impertanto l'Italia mancherebbe oggidì a se stessa ove non s' adoprasse a porre le fondamenta di nuova grandezza nei campi del pensiero, vivificando le splendide tradizioni del suo passato. E poichè a questo nobile fine gioverà senza dubbio che nelle abitudini della gioventù delle scuole s' innesti il culto verso quegli intelletti che maggiormente illustrarono la patria, il Riferente crede d' interpretar la mente della M. V. col proporle il qui unito decreto, per cui i licei dello Stato si qualificherebbero da nomi d'illustri italiani vissuti nell' evo medio e moderno, e in tali Istituti nel corso di ciascun anno scolastico succederebbe una festa letteraria ad onoranza de'più grandi pensatori di cui va gloriosa l'Italia.

Il giorno stabilito per siffatta commemorazione sarà in quest' anno quello in cui si festeggia il sesto centenario dell' Allighieri; di quel sommo che, scrivendo opere immortali col pensiero del continuo rivolto all' Italia, fu il precursore della nostra unità politica, e nella cristianità apparve il difensore animoso della libertà e della giustizia.

Per gli anni seguenti tale commemorazione ver. rebbe fissata al 17 di marzo. In questo giorno si compiè finalmente il grande atto che assicura quell'unificazione italiana che la maggior parte de' nostri scrit

tori desiderò e preparò con indomabile costanza in un lungo corso di secoli, e malgrado tante sventure e tanti disinganni.

In questo giorno la gioventù de' licei, guidata nelle sue elucubrazioni letterarie da coloro i quali hanno il compito d' educarla ad ogni più nobile sentire, farà circolare per la distesa della italiana terra lodi e ricordi da non potersi ripeter simili in altra parte del mondo. E questa commemorazione sarà uffizio non pur di riconoscenza e d'affetto, ma d'eccitamento eziandio a ben operare, e a far sì che l' Italia dell'avvenire continui ad essere nell'operosità intellettuale chiara presso le nazioni europee, perocchè il culto civile de' sommi uomini è mai sempre indizio e causa ad un tempo di virtù e di grandezza. Perchè poi la gioventù delle scuole liceali abbia quotidianamente, a così dire, domestica testimonianza che ad ogni studioso prospetta il bene di potersi mantenere oltre la tomba onorato in special guisa là dove nacque o crebbe a maturità d'ingegno, o diè saggi particolari del suo sapere; nella scelta delle denominazioni de' licei si è badato possibilmente a che ciascheduno di questi rimanga fregiato del nome d'un qualche letterato, scienziato o gagliardo pensatore politico che sia decoro più proprio della città o della provincia in cui ha sede l'Istituto. Che se altri nomi gloriosi, cari ad ogni Italiano, vengono così taciuti, ciò s'è fatto pensatamente per non togliere modo ad alcuni municipi di ornarne con nobile orgoglio i propri licei. E se in oltre il merito maggiore troverassi così talvolta accoppiato al minore, non verrà meno per ciò il fine che vuolsi raggiungere ; e pur sempre la scolaresca potrà ogni anno porgere testimonianza dell'amor suo a quanto evvi di più glorioso nel tesoro dell' italiana sapienza, prendendo a celebrare i meriti or dell' uno or dell'altro de' nostri sommi uomini nel dì della loro solennità commemorativa.

A tre licei del regno non vien mutata la denominazione che già ebbero dal riconoscente affetto di popolazioni generose, le quali negli ultimi anni vollero immedesimare le loro sorti politiche ai destini della Reale Vostra Casa. Un quarto liceo si nomerà dal Vostro Genitore, Re Carlo Alberto. In tal maniera alla parte più eletta della italiana generazione crescente resterà provato che un libero popolo può degnamente associare i nomi dei suoi principi a quelli de' suoi grandi ingegni, ove a questi principi la storia possa dar vanto di datori e propugnatori di quella indipendenza, che per le nazioni è mezzo efficacissimo a progredire nella via delle arti, delle lettere e delle scienze.

Se la M. V. non dissente da tali riflessi, è pregata di dar sanzione alla proposta firmando il presente decreto.

VITTORIO EMANUELE II

per grazia di Dio e per volontà della nazione Re d'Italia. Sulla proposta del nostro Ministro Segretario di Stato per la Pubblica Istruzione, Abbiamo decretato e decretiamo quanto segue:

Art. I. I licei regii, descritti nella tabella unita al presente decreto, e firmata d'ordine Nostro dal Ministro per la Pubblica Istruzione, assumeranno la denominazione che nella tabella stessa a ciascuno viene assegnata.

Art. 2. Al diciassette di marzo di ogni anno si celebrerà in ciascun liceo, con l'intervento delle autorità scolastiche locali, del corpo insegante e degli alunni delle scuole secondarie classiche e tecniche una festa letteraria commemorativa dei più grandi scrittori e pensatori italiani.

Nella città in cui vi siano due Istituti liceali, la festa si farà in comune.

Art. 3. Questo giorno sarà segnato nel calendario scolastico con la denominazione: Solennità commemorativa degli illustri scrittori e pensatori italiani.

Art. 4. Ogni anno il Consiglio provinciale scolastico designerà l'illustre scrittore o pensatore, a commemorazione del quale avrà luogo la festa letteraria.

Esso inoltre determinerà il programma della medesima, e si presceglieranno dal Corpo degli insegnanti e degli alunni liceali coloro che dovranno trattarvi argomenti in prosa o in versi.

Ordiniamo che il presente Decreto, munito del Sigillo dello Stato, sia inserto nella Raccolta ufficiale delle Leggi e dei Decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo os

servare.

Dato da Milano addì 4 marzo 1865. VITTORIO EMANUELE.

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Natoli.

Denominazione dei RR. Licei dello Stato. Liceo d'Alessandria, Plana. - Aquila, Cotugno. Arezzo, Petrarca. - Avellino, Colletta. Bari, Cirillo. Benevento, Giaunone. - Bergamo, Sarpi. - Bologna, Galvani. Brescia, Arnaldo. Cagliari, Dettori. Caltanisetta, Ruggiero Settimo. Campobasso, Mario Pagano. Casale, Balbo. Catania, Spedalieri. - Catanzaro, Galluppi. - Cesena, Monti. Chieti, Vico. Como, Volta. Como, Volta. - Cosenza, Genovesi. Cremona, Manin. Cuneo, Pellico. Faenza, Torricelli. Fermo, Sigonio. Ferrara, Ariosto. FiDante. Genova, Colombo. Girgenti, Scirenze, nà. Ivrea, Botta. Lecce, Sannazzaro. Livorno, Niccolini. - Lodi, Verri. Lucca, Machiavelli.

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Lucera, Broggia. - Macerata, Leopardi. - Madda

loni, Giordano Bruno.

Massa, Pellegrino Rossi. Messina, Maurolico. Milano (S. Alessandro), Beccaria Cesare. Milano (Porta Nuova), Parini. Modena, Muratori. Mondovì, Beccaria Giambatt. - Monteleone, Filangeri. Napoli, Vittorio Emanuele. Napoli, Principe Umberto. Noto, Di Gregorio. Novara, Carlo Alberto. - Palermo, Vittorio Emanuele. Parma, Romagnosi - Pavia, Foscolo. - PiacenGioia. Pisa, Galilei. - Pistoia, Buonarroti. – Potenza, Salvator Rosa. - Reggio (Calabria), Campanella. - Reggio (Emilia), Spallanzani. - Salerno, Tasso. Sassari, Azoni. - Savona, Davila. Siena, Guicciardini. Sinigaglia, Perticari. - Sondrio, Piazzi. Spoleto, Pontano. Sanremo, Cassini. Teramo, Melchior Delfico. Torino (Carmine), Cavour. - Torino (S. Francesco), Gioberti. Trapani, Ximenes. Vercelli, Langragia.

za,

Dato a Milano, addì 4 marzo 1865.

Visto d'ordine di S. M. Il Ministro NATOLI.

ONORI DELLA CITTÀ DI PERUGIA A DANTE.

Deliberazioni Municipali.

Audando nel prossimo mese di Maggio a festeggiarsi solennemente in Firenze il sesto centenario della nascita del sommo Allighieri, questa municipale rappresentanza avrebbe creduto mancare a se stessa, se non avesse pensato a provvedere, che anche la città nostra figuri per quanto è possibile nel tributo di omaggio che andrà a rendersi ad una delle più splendide glorie della nazione italiana e del mondo, ed a cui prenderanno parte tutte le più cospicue città. Questa Giunta municipale pertanto nell'adunanza del giorno 6 corrente, dietro proposta di apposita commissione deliberava: 1. Che il nostro comune mandi una deputazione alle suddette feste che rappresenti il Municipio e la Università degli studi colle respettive bandiere; 2. Che siano mandati alla Esposizione Dantesca promossa in Firenze dal ministero della pubblica istruzione i quattro codici della Divina Commedia e di cose dantesche esistenti nella biblioteca comunale; 3. Che vengano estratte dai suddetti quattro codici le varianti di maggior momento, che siano corredate di opportuni commenti e schiarimenti, e quindi pubblicato il tutto colla stampa, ne sia rimesso un conveniente numero di esemplari a Firenze; 4. Che venga fatta ricerca del canto del Conte Ugolino posto in musica dal nostro celebre maestro di musica Morlacchi acciò possa figurare nella suddetta esposizione; 5. Che finalmente sia verificato negli Atti Decemvirali il fatto asserito

dal Filelfo, cioè essere stato mandato l'Alighieri in Perugia come ambasciatore tra gli anni 1290 al 98, per trattare della liberazione di alcuni prigioni fiorentini, e venga pubblicata un' apposita Memoria.

Sarebbe stato oltre ciò desiderio della lodata Giunta municipale di far eseguire una copia in disegno od in fotografia della scena di Traiano Imperatore e della vedova, descritta dal sommo poeta nel Canto 10 del Purgatorio e dipinta dal nostro Pinturicchio discepolo di Pietro Perugino in una sala di Castel S. Angelo in Roma, per inviarla alla grande Esposizione Dantesca; ma attesa la ristrettezza del tempo si dubita se ciò si potrà eseguire.

ONORI DELLA CITTÀ DI TREVISO A DANTE.

1

Si allogò all'illustre scultore Borro, Cenedese l'erma del divino Poeta, e sopra zoccolo di viva pietra collocherassi dall' un dei lati in capo al Ponte che dicesi dell' impossibile, luogo propriamente accennato dall' Allighieri nel canto nono del paradiso, nel quale accenna a Riccardo da Camino e al suo signoreggiare là

.. dove Sile a Cagnan s'accompagna.

Nobile pensiero, a cui per fermo faranno eco gli splendidi ingegni che onorano il patrio ateneo, e alcune sentite parole di Giuseppe Bianchetti, sì degno ed intelligente veneratore di Dante, e alcuni versi di Luigi Sartorio, scrittore di sì eleganti e robuste canzoni. Altri simili componimenti tornerebbero per fermo a decoro del giorno solenne e della gentile e colta città. Ricordo il Bianchetti, che narrando la visita fatta in Ravenna all' urna dell' esule Ghibellino, con insolita vivacità esclamava: E caddi innanzi prostrato a venerare la tomba del più Grande Italiano. BERNARDI.

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e lavori dai giovani e dalle giovani che appartengono agl' istituti educativi del regno per presentare alla solennità dantesca. Le stesse giovinette appartenenti all'istituto dei ciechi di Milano stanno lavorando a trapunto (commoventissima idea) l'aurea corona da deporsi appiedi del monumento di Dante. Tutta questa gara di gioventù per onorare l'altissimo poeta non deve spegnersi, nè trascurarsi ». Spero che in mezzo alle feste già stabilite, a mo' di esempio dopo l'inaugurazione della statua marmorea, troverassi un istante perchè una rappresentanza della gioventù italiana deponga la corona in modo sì delicatamente affettuoso lavorata a piè della immagine del divino poeta, cui

Tutti ammiran, tutti onor gli fanno.

Studi Danteschi

BERNARDI.

DANTE E LA ENCICLOPEDIA.

Dante Allighieri non è solamente poeta, ma teologo, filosofo, matematico, fisico; alle volte è legista, giureconsulto, ecclesiastico, milite; è genio cosmopolita; e la Divina Commedia è la scienza universale, cioè, la Enciclopedia. In questo volume sono depositati i germi di tutte le scienze, di tutte le lettere, di tutte le arti.

Ma rimontiamo a principii più alti, ed osserviamo, come nel fatto la Divina Commedia rappresenti la Enciclopedia, cioè, Dante in rapporto allo spirito dell' umanità, che crea le scienze e le lettere, e con esse la nuova civiltà e la nuova coltura.

Tre ordini costituiscono tutta la vita mondiale, sia sovranaturale, che naturale: cioè, il sovrinlelligibile, l'intelligibile e il sensibile. Essi formano tre scienze universali, le quali racchiudono i principii di tutto il sapere e di tutte le dottrine, cioè, Protologia, Antropologia, Cosmologia. La prima contiene la teologia e la teodicea, e si fonda sul sovrintelligibile con questa disciplina si apprendono i veri rivelati, e la mente si accosta alla cognizione degli attributi divini ed alla natura sovramondana e sovrasensibile. La seconda si versa sulla natura umana in quanto contempla la intelligenza essa forma la ideologia; in quanto studia la parola, costituisce la logica; e in quanto riflette l'azione, partorisce l'etica. In tal modo, si presenta, come obbietto di meditazione, l' uomo nel triplice stadio, del pensiero, della parola e della vita: quindi filosofia, filologia ed etiologia. La terza si estende al mondo sensibile, ed abbraccia le scienze fisiche o naturali e le matematiche.

Ora, la Divina Commedia può dirsi un programma ed un sommario dei principii della Enciclopedia ; poichè in essa si rinvengono potenzialmente le basi di tutte le scienze, di tutte le lettere e di tutte le arti; cioè, il vero, il bello, il buono.

Invero, la terza cantica, che è il Paradiso, rap. presenta il sovrintelligibile, e quindi la protologia, Chi più teologo di Dante? Chi meglio di lui ritrasse gli attributi della Divinità? Sotto questo aspetto Dante è un Padre della Chiesa, e il paradiso di lui è in breve la Somma Theologica di S. Tommaso. La triade del pensiero metessico ontoteistico nel medio evo è rappresentata da S. Tommaso, San Bonaventura e Sant' Anselmo. Dante perfeziona e completa questa triade stupenda di teologia. La prima parte dunque della Enciclopedia è racchiusa nella Divina Commedia ; dove si rinvengono i principii della teologia rivelata e razionale, la teodicea o il governo della Provvidenza, e i dettami della Bibbia, dell' Evangelo e dei Santi Padri. Si disse che Omero era il teologo dell'antichità gentilesca, e Dante fu rappresentato come l'Omero dei tempi cristiani. Ma tale confronto, che onora il suo genio, offende la sua religione. Il cieco di Smirne fu accusato di aver fatto discendere gli Dei troppo presso dell'uomo, ma invece nessuno meglio che il Fiorentino seppe sollevare l'uomo e farlo salire verso la Divinità. Perciò, per la purezza, l'immaterialità del suo simbolismo, per la infinita vastità del suo concetto lasciò molto al di sotto i poeti antichi e moderni, sopratutto Virgilio, Valmichi, Tasso, Milton, Klopstock. Se vogliasi stabilire un paragone, che stampi nella memoria due nomi associati per richiamarsi e definirsi l'un l'altro, si può dire: la Divina Commedia è la Enciclopedia, cioè, la somma teologica, filosofica e letteraria del medio evo; Dante è il San Tommaso della poesia.

:

La prima e la seconda cantica si fondano nell'intelligibile e nel sensibile in esse sono i semi della filosofia, della filologia, dell' etica e della fisica, cioè, l'antropologia e la cosmologia. L'Allighieri, nel disegnare l' orditura dei cerchi infernali, dei balzi purganti e delle sfere celesti, adopera tali concetti, tali parole e tale forma, da abbracciare e comprendere i principii delle scienze, lettere ed arti. Dante conosceva profondamente la natura umana, e quindi la filosofia o l'antropologia, onde assegnare a ciascuna anima la sua sede secondo le sue azioni. Nella Divina Commedia si trovano sciolti i più ardui problemi di filosofia; vedesi l'origine dell' uomo, la sua natura, le sue tendenze e i suoi rapporti, il suo fine e la sua destinazione; onde può dirsi ancora la storia filosofica del genere umano. L'uomo per lui è un vero microcosmo, un riassunto della creazione ed un'immagine del Creatore ciascun istante della sua vita è il ri

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