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3. Pietro allorchè questi ne ebbe confessata la divinità. 129 Osservazione sul potere di legare e di sciogliere che G. Cristo couferì anche agli altri Apostoli. 132Nota che contiene una bella osservazione di Origene su tale proposito. 133 La suprema giurisdizione che G. Cristo aveva solennemente promessa a s. Pietro in quel colloquio, gliela conferi realmente dopo la sua risurrezione col famoso Pasce agnos, pasce oves meas. 133 Si risponde alla obiezione desunta dalla pienezza del Sacerdozio e delle altre prerogative di cui erano dotati gli Apostoli, per cui sembra che la giurisdizione data a s. Pietro fosse superflua. 137— Nel Canone aggiunto a questo Capitolo si condannano due errori. Il primo attacca la persona che fu da G. Cristo investita del primato di giurisdizione su tutta la Chiesa. 140 11 secondo errore riguarda il modo col quale questo primato fu conferito. 142 - È dunque articolo di fede che s. Pietro fu investito del primato di giurisdizione da G. Cristo direttamente ed immediatamente. 143.

CAPITOLO II. DE PERPETUITATE PRIMATUS B. PETRI IN ROMANIS PONTIFICIBUS.

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144

Si passa a stabilire la perpetuità del primato di s. Pietro, e la sua trasmissione nei Romani Pontefici suoi successori. 144 - Essendo s. Pietro morto Vescovo di Roma, chiunque gli succede nella Sede Romana, ne eredita il primato su tutta la Chiesa. 145. Ciò si prova colla Storia.

147 Lo stesso si prova colle testimonianze dei Padri dei primi secoli. 148 Lo stesso si prova colle testimonianze dei Concilii ecumenici dei primi otto secoli. 150- Nel canone si condannano coloro i quali negassero che s. Pietro abbia per diritto divino i perpetui successori nel suo primato, o che negassero che il Romano Pentefice sia successore di s. Pietro nello stesso primato. 153 Si accenna ad alcune questioni più sottili, che il Concilio non ha voluto toccare, circa la connessione del primato pontificio colla Sede romana. 155.

CAPITOLO III. DE VI ET RATIONE PRIMATUS

ROMANI PONTIFICIS

157

Si espone la dottrina cattolica intorno alla natura ed efficacia del Primato Pontificio, incominciandosi dal Decreto del Concilio ecumenico di Firenze. 157 Osservazione sulle parole inhaerentes ed innovamus adoperate in questo primo paragrafo. 158-11 Decreto fiorentino contiene in sostanza tutte le prerogative del Primato del Romano Pontefice. 159 — Osservazione importante sulle ultime parole quemadmodum etiam etc. del detto Decreto. 159 Nota storica sul testo di questo Decreto. 160

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- Si dichiara la natura della piena potestà del Primato. Essa è episcopale, ordinaria, ed immediata su tutta la Chiesa e su tutti i fedeli. 161

In doppio senso l'autorità pastorale del Romano Pontefice si dice immediata. 166 Il fine, per cui Gesù Cristo istituì il primato apostolico fu per mantenere la subordinazione gerarchica e di ubbidienza non solo nelle cose di fede e di costumi, ma anche di disciplina, onde ne risultasse la mirabile unità della Chiesa. 168 Ragione per cui era necessario il fare questa dichiarazione. 168. La piena potestà del Romano Pontefice non solo non offende la potestà ordinaria ed immediata della giurisdizione dei Vescovi, ma la rafferma, la corrobora, e la difende. 169 Si risponde alla obiezione che se il Papa ha potestà immediata su tutte le Chiese, i Vescovi non potrebbero più governare le loro Diocesi con autorità ordinaria ed immediata. 171-II Romano Pontefice per la sua piena potestà di governare tutta la Chiesa ha il diritto divino di comunicare liberamente coi Pastori e coi fedeli di tutta la Chiesa. 174 Si condanna la sentenza di coloro, i quali dicono che questa libera comunicazione possa impedirsi dal potere secolare. 175 Il Romano Pontefice, come Padre comune di tutti i Cattolici, in nessuno Stato ove esistono cattolici è Principe straniero, come taluni dicono. 176 Il Romano Pontefice pel suo Primato è Giudice supremo di tutti i fedeli, i quali in tutte le cause ecclesiastiche possono ricorrere a Lui; ed il suo giudizio è inappellabile. 178 - Non è permesso di appellare dai giudizii del Romano Pontefice al Concilio ecumenico come ad autorità a lui superiore. 179 Col presente Decreto rimane condannata anche la ragione su cui si appoggiano i Gallicani nel dire che il Concilio ecumenico sia superiore in autorità al Papa. 182 Nel Canone si condannano rigorosamente il Gallicanismo, il Febronianismo, ed il Regalismo, che sono gli errori contrarii alle verità stabilite in questo Capitolo. 183.

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Nel Primato del Romano Pontefice si comprende pure la sua suprema potestà di magistero, donde siegue la sua infallibilità. 186 — Per dissipare molti equivoci su questo articolo, ci tratterremo alquanto su di esso. 187 Significato della parola infallibilità. 187 - Gesù Cristo colla promessa di rimaner sempre colla sua Chiesa, e di mandare su di essa lo Spirito Santo, le accordò il dono della infallibilità, onde potesse custodire integro il deposito della dottrina da lui rivelata. 188 — Que

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sta infallibilità di cui la Chiesa è dotata è attiva nella Chiesa insegnante, e passiva nella Chiesa insegnata; ed amendue concorrono a mantenere l'unità della fede. 190- La Chiesa insegnante è composta dal Papa successore di s. Pietro, e dai Vescovi successori degli Apostoli. 191 Gesù Cristo, per mantenere l'unità nella sua Chiesa, la fondò sul solo s. Pietro, e l'Episcopato si mantiene nell'unità coll' aderire a quest'unico Capo, come le membra nel corpo umano. 192-Nel Concilio il Papa ed i Vescovi hanno la infallibilità, che è appunto quella di cui gode la Chiesa insegnante; ed i Vescovi, che individualmente non sono infallibili, lo diventano col mantenersi uniti al Papa. 192 - Se i Vescovi non godono della infallibilità, se non allorchè sono di accordo col Papa; si può dire che il Papa non sia infallibile, se non quando è unito all' Episcopato? in altri termini, il Papa allorchè emette qualche Decreto intorno alla fede, è egli infallibile solo, e personalmente? 193 Questa è la tesi che bisogna ben esaminare, dipendendo da essa i nostri atti di fede. 195 L' infallibilità di s. Pietro e dei suoi Successori è insegnata nel Vangelo colla stessa chiarezza, con cui lo è il domma della presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucaristia. 195 Nel testo del Capo XVI di s. Matteo sta il fondamento dell' infallibilità concessa a s. Pietro ed ai suoi Successori. Si analizza questo testo. 196 Siegue. 197 Siegue. Assurdo in cui si cadrebbe se il Papa potesse insegnar l'errore, o sia non fosse infallibile. 198 — L'altra pruova più esplicita della infallibilità del Papa si ha nel Capo XXII di s. Luca. Si analizza. 199 Assurdo in cui si cadrebbe, se il Romano Pontefice non fosse infallibile, secondo questo testo. 202 Nel Capo XXI del Vangelo di s. Giovanni si contiene la terza pruova della infallibilità del Papa. 203 - Si risponde all' obiezione che la infallibilità fu da Gesù Cristo conferita al corpo intero degli Apostoli colle parole Ecce ego vobiscum sum etc. 205 Questa risposta si dilucida con un esempio. 206 - Applicazione di quest' esempio al caso nostro. 207 L'infallibilità del Romano Pontefice si prova luminosamente colla Tradizione. 208 - Si risponde ad una obiezione. 211 - Si esamina brevemente il fatto di Papa Onorio. 211 - I testi innumerevoli dei Padri sull' infallibilità si possono riscontrare in tutti i corsi di Teologia. 213 La stessa pruova è rafforzata dalle dichiarazioni dei Concilii ecumenici, e prima dalla celebre professione di fede del Papa s. Ormisda accettata dai Padri Greci e Latini nell'ottavo Concilio ecumenico, IV di Costantinopoli. 214 - Importanza di questa professione di fede celebrata dallo stesso Monsig. Bossuet. 216 E più esplicitamente da Monsig. Fénelon. 217- Definizione del Concilio di

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Lione da cui emerge l'antica fede della Chiesa greca e latina sulla infallibilità pontificia. 218 — La definizione del Concilio di Firenze, per prevenire ogni cavillazione, applica alla persona del Romano Pontefice le prerogative che il Concilio di Lione aveva enunciate appartenere alla S. Chiesa Romana. 220 — Conseguenza della definizione del Concilio di Lione. 221 - Conseguenza della definizione del Concilio fiorentino. 221 - Il Concilio Vaticano col definire la infallibilità del Romano Pontefice non ha fatto che esporre con termini più espliciti la dottrina delle due precedenti definizioni di Lione e di Firenze. 222 - Le ragioni addotte in favore della infallibilità vengono ravvalorate dall'uso costante che i Papi hanno fatto di questa loro prerogativa. 223 11 dono della infallibilità è l'effetto non già di una inspirazione o di una rivelazione, ma di una speciale assistenza divina promessa al Romano Pontefice per conservare intatto il deposito della fede. 226— La infallibilità non è in favore della persona del Papa, ma in favore e vantaggio de' fedeli, perchè guarentisce la loro sicurezza nel credere, e la pace della loro coscienza. 228 Si accenna alle ragioni impellenti che ha avute il Concilio Vaticano per definire dommaticamente la infallibilità del Romano Pontefice. 11 Giansenismo ed il Gallicanismo sorti dopo il Concilio di Trento. 230 Solenne definizione emessa dal Concilio Vaticano. 233 In questa definizione si determina l'oggetto, il soggetto, e la causa efficiente della infallibilità 234.- Soggetto della infallibilità. 235-Sono dunque veri ignoranti coloro che nel Romano Pontefice riguardo alla infallibilità confondono la persona privata colla persona pubblica, e la infallibilità colla impeccabilità. 236 — Si spiega più chiaramente come l'infallibilità non escluda l'impeccabilità del Romano Pontefice. 238 — L'assistenza divina è la causa efficiente della infallibilità. 239 - CONCLUSIONE. Dalle poche pagine delle due Costituzioni dommatiche pubblicate dal Concilio Vaticano non si deve argomentare che siasi fatto poco in otto mesi di discussioni. 240 Oltre alle due Costituzioni pubblicate, nel Concilio furono trattati varii altri punti dommatici e di disciplina. 241 Grande importanza delle due Costituzioni pubblicate. 242 Cammino glorioso che la S. Chiesa di Gesù Cristo vien facendo nella serie dei secoli. 244. Post scriptum sulla opposizione che il Prevosto Dōllinger e l'Ab. Friederich di Monaco fanno al domma della infallibilità. Essi non dicono nulla di nuovo. 245.

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CONSTITUTIO DOGMATICA DE FIDE CATHOLICA EDITA

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