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Pag. 118. 11 Pelliccia in figura di serpente, detta dal tremendo rettile di questo nome, nota alle donne gentili dei tempi nostri. Ma come la cosa è uscita di moda, potrebbe anche il senso della parola andare fra poco in dimenticanza. Però non sarà superflua questa noterella,

Pag. 130. 12 Parole di un moderno, al quale è dovuta tutta la loro eleganza.

PARALIPOMENI

DELLA

BATRACOMIOMACHIA

PARALIPOMENI

DELLA

BATRACOMIOMACHIA

CANTO PRIMO.

Poi che da' granchi a rintegrar venuti
Delle ranocchie le fugate squadre,

Che non gli avevano ancor mai conosciuti,
Come volle colui che a tutti è padre,
Del topo vincitor furo abbattuti

Gli ordini, e volte invan l'opre leggiadre,
Sparse l'aste pel campo e le berrette
E le code topesche e le basette;

Sanguinosi, fuggían per ogni villa,
I topi galoppando in su la sera,
Tal che veduto avresti anzi la squilla
Tutta farsi di lor la piaggia nera;
Quale spesso in parete, ove più brilla
Del sol d'autunno la dorata sfera,
Vedi un nugol di mosche, atro, importuno,
Il bel raggio del ciel velare a bruno.

Come l'oste papal cui l'alemanno Colli il Franco a ferir guidava in volto, Da Faenza, onde pria videro il panno Delle insegne francesi all' aria sciolto, Mosso il tallon, dopo infinito affanno, Prima il fiato in Ancona ebbe raccolto; Cui precedeva in fervide, volanti

Rote il Colli, gridando: Avanti, avanti;

O come dianzi la fiaminga gente,
Che Napoli infelice avea schernita,
Viste l'armi d'Olanda, immantinente
La via ricominciò ch' avea fornita,
Nè fermò prima il piè che finalmente
Giunse invocata la francese aita:
Tale i topi al destin, di valle in valle,
Per più di cento miglia offrir le spalle.
Passata era la notte, e il dì secondo
Già l'aria incominciava a farsi oscura,
Quando un guerrier, chiamato il Miratondo,
A fuggir si trovò per un'altura ;

Ed o fosse ardimento, ovver ch'al mondo
Vinta dalla stanchezza è la paura,
Fermossi, e, di spiar vago per uso,
Primo del gener suo rivolse il muso.

E ritto in su due piè, con gli occhi intenti, Mirando quanto si potea lontano,

Di qua, di là, da tutti quattro i venti,
Cercò l'acqua e la terra, il monte e il piano,
Spiò le selve, i laghi e le correnti,
Le distese campagne e l' oceáno,
Nè vide altro stranier, se non farfalle
E molte vespe errar giù per la valle.
Granchi non vide già, nè granchiolini,
Nè d'armi ostili indizio in alcun lato,
Soli di verso il campo i vespertini
Fiati venian movendo i rami e il prato.
Soavemente susurrando e i crini

Fra gli orecchi molcendo al buon soldato.
Era il ciel senza nubi, e rubiconda
La parte occidentale, e il mar senz' onda.
Rinvigorir sentissi, ed all'aspetto
Di si queta beltà l'alma riprese
Il Miratondo. E poi che con effetto,
Quattro volte a girar per lo paese

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