Sayfadaki görseller
PDF
ePub

Si Papa de potestate ordinaria per suum Motum proprium post capturam cardinalium expeditum, potuit derogare huic bullæ, et concessioni in specie, cum per talem derogationem videatur auferre defensionem carceratis quæ est juris naturalis, stante maxime quod idem sanctissimus Dominus Noster in alia causa magis ardua de proximo præterito mense Martii (sic) in quadam sententia manu sua subscripta et in concistoro solemniter promulgata in observantiam præsentis capituli declaravit omnem processum factum contra personam illius cardinalis contra formam similis capituli in alio conclavi per Paulum quartum concessum, nullum et irritum.

(Borghesiana, Ms. I, 130, pag. 110.)

N° 104.

Les avocats du cardinal Carafa et du cardinal de Naples invoquent de nouveau la bulle de Pie IV en faveur des membres du Sacré-Col- Objection du fisc. - Plaintes de la défense.

lège.

--

Pro Illmis et Reymis Carbus Carafa et Neapno.

Cum inter alia capitula in conclavi proxime præterito firmata et dein per Sm D. N. Papam post suam coronationem per suas letteras publicatas sub pridie Idus Ianuarii iterum approbata, sit illud in quo S. D. promittit non procedere nec procedi facere contra personas cardinalium quacumque de causa nisi in casibus heresis schismatis aut lesæ Majestatis in primo capite....... decernendo irritos processus aliter faciendos, prout et in aliis causis magis arduis Sanctitas sua observavit et observari mandavit.

Et dum hoc pro parte dictorum Reverendissimorum cardinalium detentorum allegatur, ex adverso pro parte fisci replicatur de quodam Motu proprio Suæ Beatitudinis nuper post carcerationem dictorum Reverendissimorum (ut dicit) signato, per quem asserit attribui Domino Gubernatori facultatem inquirendi et procedendi non obstante dicto capitulo, et licet fuerit ejusdem asserti Motus proprii petita copia, tamen non potuit haberi neque videri.

Idcirco dicti Reverendissimi cardinales carcerati recurrunt ad Suam Beatitudinem....., etc.

(Borghesiana, Ms. I, 130, pag. 89.)

N° 103.

Marc' Antonio Borghese, avocat du cardinal Carafa, repousse l'accusation d'assassinat dirigée contre son client, en invoquant le bénéfice du Motus Proprius d'absolution rendu par Paul IV en faveur de son neveu. Il combat les objections du fisc contre la validité de cette absolution.

Illustrissimus et Reverendissimus don Carolus cardlis Carafa de infrascriptis per fiscum S. D. N. imputatur.

In primis sunt decem et otto anni vel circa quod intervenit cum Hieronimo Conturbio in territorio Cirignole Regni Neapolitani ad occidendum quemdam Thomam Pennacchioni de Benevento qui antea occiserat Silvium fratrem germanum Conturberii, et quod hoc præfatus cardinalis fecerit mediante pecunia. Super præfato delicto sunt examinati pro parti fisci viginti quatuor testes prout apparet in pro

cessu fol. 154 et a fol. 2233 usque ad fol. 2249; quorum 22 testes deponunt se audivisse quod don Carolus Carafa tunc secularius existens intervenerat in præfato homicidio propter amicitiam quam habebat cum præfatis de Conturberio et non propter pecuniam.

Pro Illustrissimo cardinali dicimus de præfato delicto non posse inquiri nec molestari, primo quia non constat de corpore delicti, 20 quia præfati testes pro informatione curiæ tantum ipso cardinale non citato fuerunt examinati et quia deponunt de auditu non faciunt inditium.

Sed dato quod plane probaretur quod præfatum delictum huc usque dicimus de eo non posse inquiri stante amplissima absolutione in utroque foro sibi concessa de omnibus commissis ante cardinalatum per motum proprium felicis recordationis Pauli P. IV registratum in processu fol. 415.

Nec obstant objectiones fisci dicentis quod debebat fieri specialis mentio qualitatis assassinii......... et quod depositione episcopi Reatini tunc Datarii constat præfatum motum proprium fuisse signatum post assumptionem ipsius ad cardinalatum..... nam præfatis objectionibus facilis est responsio, etc., etc.

(Borghesiana, Ms, I, 130, Pag. 91.)

No 106.

Pro Cardinali Carolo Carafa contra Fiscum.

Accusano il cardinale di delitti commessi prima et dopo il cardinalato. Dei primi, anche l'assassinio, e stato levato dalla plenaria indulgenzia che si acquista nel diventar cardinale.

La quale assoluzione ricevette prima di esser assunto al cardinalato non ostando a cio la deposizione del Vescovo di Rieti suo gran nemico, giacche depose contro al proprio suo scritto. E diciamo che la generale assoluzione l'ha avuta di certo il Caraffa essendo stato nei massimi ufficii ecclesiastici, e nelle massime legazioni.

Ma io credo che non si possa procedere contro il Caraffa per i delitti appostigli dal Fisco. 1°lo accusano dell' uccisione del Pennachioni. Mà non constat del corpo del delitto. Non constando del corpo del delitto è vano ed irrito l'esame dei 24 testimonii, perche depongono di cose udite e perche sono laici che parlano contro al cardinale il quale puo portare un numero grande di testimonii fuor d'ogni dubbio............ In quanto all' assassinio commesso nell' isola di Corsica, diremo che non consta del corpo del delitto ma che neppure consta della presenza del cardinale.

Ora esaminiamo le cose imputategli dopo l'assunzione al cardinalato. Lo accusano di aver mandato a Napoli del denaro per far uccidere Domenico de' Massimi; furono interrogati due testimonii e negarono; torturati poi confessarono; ma sembra più verisimile la prima negazione..... questi due poi sono vilissimi et poveri et non atti a deporre contro un cardinale.....

Lo accusano di aver gettato a terra certo Fumante e di averlo ucciso; mà l'unico testimonio è stato convinto di falsità ed i medici hanno detto che il Fumante era morto in altro modo......

Non lo si puo accusar della sentenza contro all 'abbate Nanni essendo questi giudicato da quattro giudici nominati dal Papa Paolo IV, ne della morte, essendo egli in quel momento assente da Roma.... Ne

sembra che tutto ciò sia stato patto o procurato dal card. Carafa per infiammare il Papa alla guerra, giache il Nanni era ben noto per esser spia doppia, già eran carcerati i card. di Santa Fiora e Camillo Colonna ed il Papa già era del tutto irato contro all' Imperatore Carlo quinto.

Or restano a vedersi le accuse mosse contro al cardinale dal fisco circa la guerra e la pace....

Prima di tutto e certo che il Papa puo dichiarare la guerra a chiunque per difendere i diritti ecclesiastici e se un cardinale è legato per giuramento di fedeltà a quel principe deve esser liberato dal giuramento. Ne parlar si deve della giustizia delle cagioni della guerra, il Papa non potendo esser giudicato ne da tutti i popoli ne da tutti i Rè. Di più si puo dire ch' era guerra di difesa perche l'ingiuria in certi casi val quanto l'offesa.

Fin dal principio poi della sua elezione, Paolo 4° conobbe dei fatti e degl' intrighi dei partigiani dell' Imperatore che l'indussero a far carcerare alcuni cardinali ed a occupare le terre dei Colonnesi. Dietro il qual fatto, il Vicere di Napoli avendo riunite molte truppe ai confiní pontificii, dovette il Papa prepararsi alla difesa, ed in tal caso, l'offesa non è altro che una difesa.

Aggiungiamo a tutto ciò che fino da prima Paolo 40 era poco accetto a Carlo V il quale gl'aveva ricusato l'arcivescovado di Napoli ed altre varie cose, ed è noto, che il cardinal Caraffa (ora Paolo 4°), consiglio al Papa Paolo 3° d'invadere il Regno di Napoli mentre sorgevano le sedizioni ai tempi di Pietro di Toledo. Tutto ciò come si vede non puossi imputare al card. Carlo Caraffa mentre eran tutte cose nate e cagionate per opera altrui....... Tutto ciò si conferma dal fatto che crediamo noto a tutti che il Papa fin dal principio del suo Pontificato, anche apertamente, si mostrava disposto alla guerra contro all' Imperatore et Rè Catholico, e lo diceva apertamente. Dunque non puossi ammettere quel che dice il Fisco, che il card. Carlo fu promotore di quella guerra mentre indipendentemente da lui troviamo la cagione della medesima e la lega fatta dal Papa.

Lo accusano poi di aver impedito la Pace trà l'imperatore e la Francia quando fu mandato per legato dal Papa in Francia, ingannando cosi il suo committente. Noi respondiamo che fece tutto per ordine del Papa, il quala voleva la Pace senza dubbio, ma vedendo che con quel mezzo nulla poteva ottenere, ingiunse al card. Carlo di tentar la via della guerra. Ed il Papa fin quando spedi il card. Carlo aveva in mente la continuazione della guerra, impero che allora appunto diede il castello ed il titolo di Paliano a Giovanni Caraffa ravvivando cosi una delle più forti cagioni della guerra.... Colla pace poi non poteva ottenere quel che voleva, ossia lo stato di Siena ed i beni dei Colonnesi, mentre tutto ciò lo poteva avere colla continuazione della guerra. Si vede che tale era la mente del Papa dalla relazione che porto dalla Francia Annibale Rucellai, tutta relativa alla guerra ed alla rottura della tregua; di che certo non si sarebbe parlato cosi apertamente se fosse stato contrario alla volontà del Papa...... Fu richiamato allora il card. di Pisa, e Caraffa rimase in Francia, e tutto ciò che ivi fece, anche riguardo alla flotta turca tutto lo fece per ordine del Papa...... In quanto all' accusa che la pace sia stata fatta senza il consenso del Papa.... il fisco vuole che vi sia delitto di lesa, maestà. Mà prima di tutto, quel che si dice ch'il cardinale non notificò al Papa la pace fatta, essendo una semplice negativa è poco probabile e tutte le presunzioni sono in questo caso favorevoli al

cardinale. Ma anzi diciamo che il card. pote firmare siffatta capitolazione senza notificarla perche fatta coll' autorità concessagli dal Papa, autorità che si trova nelle lettere stesse di Paolo 4o, autorità molto accresciuta in quei giorni pei felici risultati della negoziazione a lui affidata. Ma ammettendo pure che vi sia stato inganno, è stato un inganno lodevole e felice, etc.

(Borghesiana, Ms. I, p. 130.)

No 107.

Lettre originale écrite par le cardinal Carafa de sa prison du château Saint-Ange, à Marc-Antoine Borghese, son avocat, le 3 décembre 1560. La signature, avec la formule qui précède, est seule de la main du cardinal. Au revers de la lettre, on voit encore le sceau de cire rouge. La suscription est ainsi conçue :

Al molto magnifico et excellente Signore, come patre, il Signor Marc' Antonio Borghesi.

Molto magnifico et eccellente Signore. V. S. vede per che strada si cammina nelle cose mie, per il che havendo io reposto la maggior parte delle mie speranze in lei, la prego quanto posso di core che le piaccia insieme con questi altri Signori proveder et aiutar la causa in tutto quello che sarà possibile, informando li cardinali et mostrandoli che questo è un voler ci tagliar la strada delle defensioni, et supplicar ancora S. S che voglia intender bene questa cosa ne sopportar che siamo aggravati di questa sorte, come le dirà più largamento il portator di questa al quale rimettendomi nel resto baso a V. S. le mani.

Di Castel Sto Angelo li III di Dicembre LX.

Figlio che lo ama,
Il CAR. CARAFA.
(Borghesiana, Ms. IV, 76, pag. 589).

FIN

[blocks in formation]

CHAPITRE PREMIER. ORIGINE ET JEUNESSE DE CARLO CARAFA. - Pre-
mière période de la vie de Carlo Carafa (1519-1555). - Les historiens
et les manuscrits. Origine de la famille Carafa. Jeunesse de
Assassinat commis par lui à Bé-

-

-

don Carlo. Ses campagnes.
névent en 1545.

[ocr errors]

-

-

1

-

Espé-

CHAPITRE II. LE CONCLAVE ET L'ÉLECTION DE PAUL IV (1555).
rances de Carlo Carafa à la mort de Jules III. - Mort de Marcel II.
État de l'Italie et de la papaupé en 1555. Réunion du con-
clave. Le cardinal Giovanni Pietro Carafa, oncle de don Carlo,
est élu pape sous le nom de Paul IV. . .

-

[ocr errors]

-

Feinte

CHAPITRE III. METAMORPHOSE D'UN CONDOTTIÈRE EN CARDINAL.
conversion et hypocrite repentir de Carlo Carafa pour rentrer en
grâce auprès de son oncle. Communauté de haine contre les
Espagnols entre Carlo Carafa et Paul IV.

-

[ocr errors]

Carlo Carafa demande

le chapeau de cardinal. Ses intrigues pour vaincre la résistance
du pontife.

-

CHAPITRE IV. FAVEUR, PROJETS ET PREMIÈRES INTRIGUES DU CARDINAL
CARAFA. Faveur du cardinal Carafa. Les exilés de Florence et
Inquiétudes des Espagnols. Projets du
Conférences secrètes avec les ministres de

[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small]
[ocr errors]

CHAPITRE V. SYMPTÔMES DE RUPTURE ENTRE LE SAINT-SIEGE ET L'ESPAGNE.
Incident des galères. Imprudences des Impériaux. Colère
de Paul IV. - Intrigues du Cardinal pour empêcher un accommo-
dement. Disgrâce des Sforza. Arrestation du cardinal Santa-
Fiora. - Confiscation des biens de la famille Colonna. Le trium-
virat des frères Carafa. Nouvelles mesures de rigueur ou de

[merged small][ocr errors]

11

17

26

défense dans Rome.

36

CHAPITRE VI. LE CARDINAL CARAFA A-T-IL SEUL VOULU LA GUERRE?
nion des écrivains ecclésiastiques sur les dispositions pacifiques de

[ocr errors][merged small]
« ÖncekiDevam »