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CAPITOLO XL.

Come si originarono le Arti speciali del Bello.

SOMMARIO.

1. Argomento. - 2. Due generi supremi dell'arte bella, cioè arti di suono e arti di prospettiva. - 3. Arte de' suoni parlati, e arte de' suoni armonizzati. - 4. Arti prospettive di spazio, е arti prospettive di figura. - 5. Arti prospettive distinte in arti di spazio imitato e di spazio naturale; in arti di figure imitate e di figure naturali. - 6. Onde l'arti del disegno son distinte dall' arti di naturale amenità e dalla mimica e danza, le quali sono arti secondarie. - 7. Arti ausiliari dell'arti principali e delle secondarie. - 8. Diversità di segni sensibili determinò diversità del significato, quanto al mondo esteriore, 9. e quanto al mondo interiore - 10. Stato implicito dell'arti; poesia; 14. arti del disegno e musica. - 12. Poi si distinsero l'arti del Bello fra loro; e s'esamina per la poesia, per l'architettura, — 13. per l' arti figurative,

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14. e per l'arte musicale. Distinzione d'ogni specie in ispecie minori. - 15. Conclusione.

quasi un mondo novello.

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46. L'arte bella fa

1. Consistere l'arte del Bello in osservazione imitativa di natura e inventrice a fin di bellezza, questo fu l'esame che primo doveva farsi; e poichè la bellezza, qual fine dell'arte, sta in un ordine di perfezione ideato, immaginato ed espresso, l'esame che indi seguiva fu circa i criterj o leggi universali di quest' or

dine; per procedere poi al terzo quesito, cioè alle leggi speciali che dell'arte bella governano le speciali operazioni, ossia l'ideare, l'immaginare, l' esprimere. Ma finalmente, giacchè l' esprimere si fa per segni sensibili, accade, che variando la natura di questi variano altresì l'arti del Bello, non solo perchè il divario de' segni porta un divario nella materia esteriore adoperata dall' arti particolari, si perchè ne viene anco un differente rispetto nel significare il pensiero e gli oggetti del pensiero. Ecco adunque l'ultimo esame da istituirsi; quali sieno l'arti particolari del Bello a seconda de' segni loro, e da che leggi lor proprie sieno regolate. Bisogna che dapprima si cerchi come si distinguessero l'arti particolari del Bello fra loro e dall' altre arti.

2. Verificai altrove, che i segni sensibili della bellezza spettano alla vista ed all' udito, perchè unici a dare una chiara e ben definita percezione degli oggetti di natura. E tanto è certa tal ragione che non solo per la conoscenza del Bello, si per la conoscenza del Vero e del Buono, i sensibili che adoperiamo come segni di cose all' intelletto si prendono sempre da que' due sentimenti del corpo, cioè suoni articolati e gesti o scrittura; e se a' ciechi vien data mirabilmente un'istruzione di scrittura rilevata per tatto, la scoperta di quest' uso nacque da uomini non ciechi, e che i segni del tatto conformarono a segni visibili. Talchè l'arti del Bello adoperando sensibili esterni, dovettero trarli dall' udito e dalla vista, com'ogni arte che adopera segni di pensiero, anzichè valersi della natura per sè

medesima in relazione co' nostri bisogni fisici, come l'arti dell'umano alimento e delle manifatture. Vennero dunque per siffatto modo ad originarsi l' arti del Bello particolari, diversificando fra loro per differenza di segni visibili o sonori. Però l'arti predette si distinguono universalmente, quanto a' sensi del corpo, in due generi: l'uno è d'arti dell' orecchio, e che possono chiamarsi arti del suono; l'altro è d' arti della vista e che posson chiamarsi della prospettiva.

3. Ma nel genere d'arti del suono dovevan sorgere per necessità due specie distinte. Or perchè mai? Perchè diverso è il suono che immediatamente si riferisce al pensiero, come segno immediato del pensiero, cioè la parola; e diverso è il suono, che come suono immediatamente diletta l'orecchio, quantunque l'intelletto vi percepisca un ordine di relazioni che costituiscono la bellezza. Indi sorgono distinte la poesia e la musica. Ne' suoni altresì della parola spirano armonie varie, che la rendono musicale; ma relazione principalissima del suono parlato non è l'ordine de' suoni, come suoni, sì la relazione di questi com' ordine di segni artificiali del nostro pensiero: invece, i suoni musicali consistono principalmente in un ordine sonoro, che l' intelletto apprende ne' suoni stessi, e che si riferisce poi agli affetti ed a' concetti dell' animo. Ed infatti l'armonia e la melodia, costitutive dell' ordinamento musicale, son principalissima ed essenziale natura di quest' arte; mentrechè l'armonia delle parole serve si alla poesia per maggior bellezza di segni e per maggior' efficacia di significato, ma natura essenziale

poetica è un ordine di concetti e d'immagini assoluta. mente interno e distinto dalle parole. E indizio di ciò abbiamo, che senza udito la musica non può apprendersi; ma i sordomuti possono gustare la poesia, sostituendo alle parole altri segni. L'arte de' suoni parlati o arte del dire a fin di bellezza è dunque la poesia, e l'arte de' suoni armonizzati fin di bellezza è la mu

sica.

4. Segue l'altro genere d'arti della prospettiva. Perchè gli do io questo nome? Prospettiva vien da prospicere, ossia vedere; talchè, in significato generalissimo, prospettiva è tutto ciò ch' apparisce alla vista, e arte di prospettiva è mostrare alla vista un ordine di cose a fin di bellezza. Or consideriamo un po' in quali rispetti principalmente dovè la prospettiva determinarsi. All' occhio nostro due relazioni manifesta il mondo visibile, lo spazio che contiene le particolari cose, poi le cose particolari contenute; anzi le dimensioni più vaste si mostrano quasi spazio che contenga le minori, come la terra sostiene i vegetabili e gli animali, od in una caverna si contengono animali od uomini che ivi fanno dimora. Queste due relazioni precipue dovè, pertanto, imitare l'arte del Bello, la prospet tiva di spazj contenenti, la prospettiva di cose contenute. Perciò l'architettura prende a soggetto proprio la contenenza degli spazj, giacchè inalza edificj, ove albergan gli uomini e dove s' adunano, e dentro cui o sopra cui sta qualcosa naturale o artificiale (campanili, nicchie, piedistalli, ec.); ma invece la pittura e la scul tura più proprio hann' a soggetto il contenuto degli

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