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CAPITOLO XLII.

Della Poesia.

SOMMARIO.

1. Argomento; definizione della poesia. 2. Come la poesia somigli la filosofia. - 3. Consentono tutti nel divario fra considerare direttamente i sensibili esterni e il considerarne l' attinenza con l'anima. - 4. Però l'idea che regola i poeti, si è l'idea dell'uomo interiore, avvivata d'immagini. Si riscontra ciò ne' sensibili esterni, comuni alla musica e al disegno e alla poesia; - 5. ne' sensibili esterni, proprj solo alle rappresentazioni poetiche; - 6. nè sensibili interni, che la sola poesia può prendere per oggetto immediato; 7. e poi, nelle cose di pura intelligibilità. - 8. Tanto è più alta la poesia, quanto più rende viva immagine dell' uomo interiore; — 9. e, inoltre, quanto più rende immagine di ciò che l'uomo dev'essere; — 10. perchè il poeta tende alle più elette forme dell' anima; - 14. e indi cerca immaginativamente di risolvere in armonia le contraddizioni del mondo; —12. come si riscontra ne' poeti veri del tempo antico e del nuovo, - 43. e anche ne' poeti scettici, ov'essi han vera poesia; 14. talchè, quest' arte rappresenta in immagini l'universalità dell' intelletto. - 15. E ogni genere perciò di componimenti nell'arte del dire può partecipare di poesia. -46. Conclusione..

1. Veduto come l' arti speciali del Bello si distinguano e quale ordine abbian fra loro, si veda oramai ciò che risguarda principalmente ognuna di esse, co

minciando dalla poesia, che per invenzione de' segni e perfezione de' significati tiene fra l' arti sorelle il più alto luogo. Poichè differenza specifica ne' segni determina la differenza specifica nell' arti del Bello, segue che la poesia è arte del Bello per via di parole; ossia, ciò che nel genere dell'arte bella specificatamente distingue la poesia, è usar parole per segni. E inoltre, poichè la bellezza com' obbietto immediato di queste arti è ordine di perfezione ideato, immaginato ed espresso, segue altresì che della poesia, e dell' altre arti poi, dovrà esaminarsi qual sia l'idea che, avvivata d'immagini ed espressa co' segni speciali loro, appartiene propriamente a ciascuna e che a ciascuna serve di regola per l'osservazione e imitazione della natura e per l'invenzione. Quanto alla poesia distinguerò l'argomento in tre parti, e perciò in tre capi: prima, esporrò l'idea che regola i poeti per l'arte loro; seconda, distinguerò le specie principali di poesia (dacchè ogni arte speciale può risguardarsi com'un genere rispetto a specie minori); e infine parlerò dell'idioma, che per verità s'appartiene a tutta l'arte del dire, ma in singolar modo alla poesia che del dire occupa il principato.

2. Da' segni diversi le singole arti ricevono specificazione, giacchè la varia natura di quelli esprime una attinenza varia dell' arti con la natura universale, osservata ed imitata, e quindi è vario dell' arti stesse il soggetto, e varia è l'idea che da questo si concepisce nell' animo e che dalla realtà osservata ed imitata ci fa passare alle invenzioni della verosimiglianza ideale.

L'universalità della natura che costituisce il soggetto e l'esemplare degli artisti, sappiamo essere l'universalità del pensiero e de' suoi obbietti a fine di bellezza, com'è soggetto altresì delle scienze a fine di verità. Or quale relazione pertanto in cotale universalità determina l'arte poetica? È una relazione somigliante al divario che passa tra la filosofia e l'altre scienze; poichè a fine di verità l' una l'altre discorrono bensi del pensiero e degli obbietti di questo, ma per modo che degli obbietti la filosofia esamina direttamente la relazione loro col pensiero, e quindi con l'umana coscienza, mentrechè ogni altra scienza esamina direttamente gli obbietti stessi: così, per esempio, la Fisica discorre de' generi e delle specie di natura, la Filosofia poi dice che cosa è idea specifica e generica o in che modo generi e specie vanno conterminati; oppure, la Teologia positiva discorre di Dio rivelato, la Filosofia poi di Dio com' il pensiero sa concepirne la realtà e l'infinità: onde può la filosofia per tale rispetto chiamarsi scienza della coscienza umana, ossia del come il pensiero ripensa sè medesimo e le sue relazioni con l'ordine dell'entità universale. Similmente la poesia è quasi una filosofia immaginosa, perchè mediante la parola ch'è segno del pensiero, direttamente risguarda l'uomo interiore o la coscienza e le relazioni d'ogni obbietto con questa; ond' alla Fisica pura e alla matematicamente applicata somigliano invece l' arti figurative o la musica, e alla Geometria l'architettura; perchè dette arti risguardano più i sensibili esteriori o la relazione dell'arte con essi direttamente. Nè importa qui distendersi a provare che dell' Aritmetica, quale scienza de' numeri

astratti, partecipa invece ogni arte, perchè ognuna (e non soltanto la musica, benchè in essa più apparisca) obbedisce a leggi di numero e d'aritmetiche proporzioni, come altresì con leggi di peso e di numero e di misura venne ordinata ogni cosa dell' universo.

3. Del resto, che dalla considerazione diretta de' sensibili esteriori all' altra di quanto avviene entro di noi o per sola causa interna o eccitato da quelli, v'abbia essenziale divario, ce lo mostra ne' fatti più comuni l'esperienza di tutti gli uomini. Se biancheggia una gran falda di nubi su' bruni fianchi dell' Appennino (dirò cose che ora mi tornano in mente), se la luna piena sorge in Oriente infiammata, quasi sul vertice de' monti di Siena un fuoco di pastori, o se biscie di fulmini che si sgroppano di mezzo a' cieli, corrono tortuose a' quattro venti, o se ne' boschi echeggianti romoreggia il mare lontano, ben' altro è badare a ciò, e altro raccogliersi nel cuore per attendere a' sentimenti che indi sorgono tanti indefiniti a tal vista ed a tale armonia. Similmente, se voi guardate una battaglia o se un pittore ve la dipinge, altro è questo dal racconto che ve ne fa un soldato, dicendovi tutto ciò che gli passava nell'animo al fracasso dell' artiglierie o a' casi varj del combattimento; e se voi mirate dalla spiaggia, oppure dipinto, il mare livido di flutti spumosi, altro è da sentire un marinaio che vi narra i timori del naufragio e com' egli s' argomentasse di camparne; o quando poi leggiamo i fatti passati, altro è dal come li descrivono i vecchi, accompagnando la narrazione con parole di mille affetti,

un rammaricarsi, un rimpiangere, un detestare, un esclamare via via, un dire quanto si godè o si pati, quanto si sperò e si temè. Tale per appunto corre diversità dall' altre arti alla poesia, che parla e deve parlare ciò che sta nell' anima.

4. Ecco pertanto l'idea, che regola l'osservazione, l'imitazione, l'invenzione del poeta, cioè l'idea dell'uomo interiore, nel render viva la quale in immagini per mezzo di parole consiste la poesia. Di fatti, o essa pigli per sua materia sensibili esterni o interni o cose di pura intelligibilità, sempre si riferisce per modo diretto alla interiore natura che sente, pensa e ama. Certi sensibili esterni sono comuni all'arte del poeta, del disegnatore, del musico, cioè aspetti visibili e suoni, ma con relazione diversa. L'arte del disegno adopera invero i sensibili della vista, ma direttamente come visibili segni e non altro, benchè poi destino in chi vede il significato di pensieri ed affetti; il poeta viceversa esprime immediatamente con la parola i sentimenti e gli affetti e l'idee, cagionate nell' animo dagli oggetti veduti: così, descrive Omero e il Tasso gli orti d'Alcinoo e d'Armida, pel diletto che viene da loro; narra il Manzoni gli affetti che nel cuore di Lucia svegliano i luoghi natii e come abbandonandoli essa li ricorda uno ad uno e lor dice addio; cantano i Salmi le cose dell' universo quasi parole che di Dio parlano all' intelletto. I sensibili dell' udito prende il musico bensi, ma direttamente come suoni e non altro, quantunque poi s' unisca loro nel pensiero di chi ascolta un significato intellettuale; il poeta invece, non solo ado

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