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CAPITOLO XLV.

Arti del disegno.

SOMMARIO.

4. Che cosa sono l' arti del disegno. — 2. Il disegno è fondamento alle tre arti particolari. 3. Doppia significazione del voca

bolo disegno. 4. Ogni qualità sensibile de' corpi ha rela-
zione con la lor forma; - 5. e può risguardarsi per natura, e
per l'arti del disegno, quasi accessoria. - 6. La forma ci pa-
lesa l'unità; -7. ch' esterna dipende dall'interno delle cose,
sì per natura e sì per arte. - 8. Esempj di ciò; e in che dun-
que consiste l'ordine ideato comune all'arti del disegno.
9. Per acquistare il disegno, ci occorre abito astrattivo degli
occhi, 10. fantasia ferma e viva in ritenere la linea pura,
-11. e intelletto esercitato a distinguere, paragonare, com-
prendere i contorni ; 12. nè basta vedere, ma bisogna
saper vedere o guardare;· 13. e in ciò sta il così detto giudi-
zio degli occhi. - 14. Come si faccia l'esercizio nel dise-
gnare. 15. Una regola principale per l' arti secondarie.
46. Conclusione.

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1. O care arti del disegno, è da parlare di voi ora; perchè alla poesia s' appartiene il mondo invisi bile o la coscienza, ma il visibile a' disegnatori. Nell'arte bella si contiene il disegno, come specie nel genere suo; benchè il disegno poi si distingua in tre specie secondarie, architettura, scultura, pittura, verso

le quali soprastà (parlando a modo de' Logici), quasi genere più vicino, o quasi specie più estesa. Disegno infatti val segno visibile che circoscrive uno spazio, dandogli cioè intorno intorno i confini; e però, disegnare significando non altro che contornare di segni, l'arti del disegno che diversificano dalla poesia e dalla musica per questa speciale proprietà, fra loro si assomigliano per essa, e indi possiamo definirle, Arti del Bello per via di contorno. Deve pertanto esaminarsi prima ciò che all' architettura e alla scultura e alla pittura è comune, poi ciò che le differenzia; e ora tratterò il primo argomento, per discorrere delle tre arti singole ne' tre capi seguenti. Due cose si vogliono chiarire in questo capitolo; la necessità d'apprendere a ben disegnare, qual fondamento di tutto il resto, e ind' il modo di venirne in pos

sesso.

2. Bisogna dunque che pittori, scultori, e architetti tengano a mente, dover' esservi una ragione del nome, che comunissimo all' arti loro particolari venne imposto da loro medesimi ab antico, e ch'è arti del disegno. Va bene che il segno da render sensibile alla vista il contorno d'una cosa può farsi con superficie o con rilievo, con varietà di colori o senza; pur certo, il fondamentale principio d'ogni arte disegnativa consiste in circoscrivere con verità e con formosità le linee d'una cosa qualunque. Regola prima e sostanziale pertanto di queste arti è, ch' ogni disegnatore, architetto, scultore, pittore, osservi con diligenza i contorni de' corpi, o astratti per geometria, o con

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creti nella natura, e che del disegnare giusto si renda padrone con esercizio lungo e amoroso. Allora il fondamento è posto, su cui s'edifica il resto; ma se il fondamento manca o è difettoso, quel che s'edifica è vano o deforme. Narra il Cellini, come in presenza del duca Cosimo e de' suoi cortigiani egli censurasse il Caco del Bandinelli, e che questi esclamò: Ah! cattiva linguaccia, o dove lasci tu il mio disegno? e il Cellini riprese che chi disegnava bene, e' non poteva operare mai male. Sentenza d'oro da incidersi sulla porta di tutti gli artisti! (Vita, II, 71. Firenze, Le Monnier). Un pittore valente, della cui benevolenza m'onoro, aveva la benignità di mostrarmi certe pitture sue, delle quali mi pareva correttissimo il disegno e di molta grazia e bravura, e però io ripeteva: ben disegnate, oh ben disegnate; ond' egli, quasi amorevolmente sdegnato, soggiungeva: eh di grazia, sarebbe vergogna peccare nel disegno, come ad uno scrittore sbagliare in grammatica. Il valentuomo disse da par suo la vera parola, giacchè grammatica di queste arti è il disegno; ma egli non s' appose, credendo forse che io gli déssi piccola lode, giacchè grammatica viva è il disegno stesso, cioè ordine vivo di segni per ordine d'interno significato, a quel modo che fa il parlare buono; e però ben disegnare fondamento è ad un tempo e cima dell' arte.

3. Noterò poi, che disegno si dice in due sensi: uno più lato, cioè formare i contorni, qualunque materia s'adoperi; uno strettissimo e proprio, ch'è segnare con linee, rimossa ogni solida materia ed ogni

altro accidente. Disegna bensì l'architetto, facendo della fabbrica un modello in legno, a quel modo che fece il Brunelleschi della cupola; si disegna dallo scultore, modellando in creta e in gesso; si disegna dal pittore, acquarellando gli schizzi o i cartoni, e gettando le principali spartizioni de' chiari e degli scuri e del colorito; ma in più propria e pura significazione disegnano tutti costoro, se con matita, carbone, stile, segnano prima e astrattamente da ogni corpo e da varietà di colori le linee di ciò ch' essi vogliono poi lavorare. Or' affermo, e l'affermano i buoni maestri, l'abito d'astrazione de' segni da ogni altro accidente o qualità della materia riuscire utilissimo alla perfezione delle tre arti, giacchè (badisi bene) l'artista s'avvezza in tal modo a coglier vivo i dintorni geometrici e naturali. Sappiamo che gli antichi non disgiungevano mai assolutamente l' un'arte del disegno dall' altra, unione che rendeva facile il detto esercizio; e allorchè il Vasari ci narra, com' a' suoi tempi non ogni scultore avrebbe saputo tirar disegni per linee in superficie, già egli porge un sentore del prossimo scadimento. Quale scadimento fu questo? Scultura, pittura e architettura, piucchè a bellezza nel disegnare, mirarono a fastosità nel comparire.

4. Dobbiamo dunque tenere conficcata in mente una verità, che nel disegno de' contorni o della superficie sta la primissima ragione d' ogni perfezione dell'arte, appunto perchè ogni qualità sensibile della natura la vediamo correlativa principalmente alla forma de' corpi. Da che prendono massimamente infatti gli

scienziati la differenza specifica degli animali, delle piante e de' minerali? Sappiamo che Mineralogia e Botanica e Anatomia comparata prendono le differenze più sostanziali dalla forma geometrica de' cristalli, onde i minerali risultano, dalla forma del pistillo e del calice, o dal cranio e dall'ossa, e dagli organi più importanti. Anzi è notorio, che dalla superficie deriva l'apparenza differente de' colori, perchè la luce variamente si riflette o si rifrange a seconda delle conformità superficiali, onde i ciechi si educano mirabilmente a distinguere col tatto la differenza de' colori. Fondamento, dunque, ad ogni altra qualità sensata sono le qualità matematiche del come s'uniscono fra loro le particelle a formare la superficie de' corpi o i loro contorni. Da conformazione varia, e dal risaltare o dal rientrare le parti non procedono forse le stupende graduazioni di luce o di ombra e del colore? E da' contorni, cioè dal disegno, la scultura non fa comparire forse i chiaroscuri? E la prospettiva, cosi nell' architettura, come nell' arti figurative, non è massimamente geometrica? E davvero, anco la prospettiva aerea, che dipende da leggi di luce in pittura, dipende altresì da riflesso di luce ne' corpi; e se i corpi non vengano geometricamente assestati ne❜lor siti e scorci e rilievi e distanze, come richiede l'ottica, impossibil cosa è far vedere nello spazio le diverse correlazioni. Può adunque aversi prospettiva geometrica, mancando l' aerea; questa non può senza di quella.

5. Segue, che per natura e per arte le qualità sensibili tutte debbano risguardarsi com' accessorio

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