Sayfadaki görseller
PDF
ePub

mente la voce umana, si riferisce diretto a'sentimenti dell' uomo, porgere di questi un'immagine viva è l'idea, che governa quest'arte. Ma il suono astratto dalle voci si unisce a' sentimenti con relazione indefinita, quanto a' particolari significati, benchè non quanto agli specifici ed a' generici; talchè la musica dà immagine universale d'ogni affetto umano indefinitamente. Siccome poi lo stato degli affetti, significato dall' arte bella, si solleva oltre l' ordinario, così la musica esprime degli affetti stessi l'esaltazione ideale, od a questa gl' incita, e più alta è quanto in più alta immagine ce li manifesta. L'idea inoltre determinata, che muove i sentimenti, crea l'unità musicale lodia, che s'arricchisce d'armonia. Errano perciò i Retoricanti, che i suoni torcono a linguaggio; gli Aritmeticanti, che li svaporano in leggi astratte di numero; i Sentimentali, che li privano di concetto; i Sensisti e i Positivisti assoluti, che gli abbassano a cosa di senso. Il quale per fermo apre a' numeri le porte, ma essi scendono al cuore, che per via di pulsazioni vi corrisponde; tantochè un maestro reputava, potersi dal numero di queste ne' varj affetti prendere al tempo musicale vario la misura significatrice.

me

A. CONTI. - II.

28

CAPITOLO L.

Unione fra tutte l'Arti del Bello.

SOMMARIO.

4. Danni del separare l'Arti, e argomento. 2. Unità d'obbietto, di soggetto e di potenza prevalente nell' Arti del Bello. 3. Perfezionamenti loro successivi, e legge di questa successione. 4. Si risolve una difficoltà. 5. Prima si perfezionò la poesia; 6. indi l'architettura; 7. poi la scultura, e poi la pittura; 8. finalmente la musica. 9. Aiuto che si porgono l' Arti; quale la poesia? — 10: quale l' architettura, 44. l'arti figurative, 12. la musica ? 13. Si conferma l'unità essenziale dell' Arti fra loro. 44. Ritorno del pensiero alle cose ragionate; 15 e 16. indi conclusione generale.

1. L'arti speciali che vennero esaminate fin qui, poesia, disegno, musica, e, nel disegno, architettura, scultura, pittura, son membra d' un corpo unico, cioè d' un'arte sola, ch'è l' Arte bella; e però esse vivono d'una vita comune, e chi le separi non contento a distinguere, muoiono tutte com'a fare in pezzi 'l corpo umano. Che triste frenesia, segregare ogni cosa!: pensiero senza tradizioni, tradizioni senza pensiero; ragione da una parte, sentimento dall' altra; sensi nemici all' intelletto, intelletto nemico a' sensi; spirito fuor del corpo, corpo fuor dello spirito; società umana

che annienti l'individuo, individuo che annienti la società; dottrina e fede, scienza e arte, speculazione e pratica, verità e bellezza, virtù e utilità, in dissidio; una scienza che irride l'altra, un'arte che tien broncio all'altra, e a chi pare favola filosofia e poesia, o a chi vanità pedestre il rimanente; sicchè ci attrista una solitudine desolata. Essi direbbero alla natura: tant' armonia non ci talenta, e ogni cosa stia da sè. La relazione del pensiero con la realtà e della realtà col pensiero e d'ogni realtà con ogni realtà, questo congiungimento ch'è realtà essenziale, chiamano astrazione gli astratteggianti; e l'apologo di Menenio Agrippa contro le fazioni politiche diventò assioma d'ogni umana disciplina. E che possiamo noi allora saper più o fare? Il corso de' secoli e l'incivilimento par' all' anima quasi fra tenebre profonde un romoreggiare di fiumana cupo giù nella valle. Mostriamo dunque l'unione o, per certo rispetto, l'unità di tutte l'arti del Bello particolari; talchè il perfeziona. mento successivo d' un' arte appresso l'altra ci comparisce graduata successione de' perfezionamenti d'un'arte unica, e tutte l'arti poi s'aiutano reciprocamente, quasi ufficj di membra varie in unica vita.

2. Da che mai procede questa unità? Dalla cagione medesima che di tutte le scienze particolari fa una scienza, non quanto a'diversi uomini che le professano, si quanto all' ordine che le congiunge. Uno è il fine o l'obbietto generale d' ogni scienza, uno è perciò il rispetto generale che prende il soggetto loro, e una è dell' animo la principale potenza che medita questo

soggetto a quel fine. Che fine? La verità. Che soggetto? La conoscenza dell' ordine di natura e del suo prin cipio. Che potenza? La ragione che quest' ordine stesso indaga per conoscere la verità. Poi l'obbietto generale si determina secondo il rispetto differente che si scruta nell'ordine delle cose, e perciò il discorso della ragione diversifica nei modi, e ne rampollano le scienze diverse; ma senza mai cessare la loro coordinazione ad un fine in un soggetto per una potenza, ond'elle formano un corpo; e staccarsene varrebbe quanto separarsi dalla verità, dalla natura e dal ragionamento, nè più vi troveremmo di scienza qualità e nome. Similmente uno il fine o l'obbietto generale dell'arti belle, uno il rispetto generale del soggetto loro, e una la principale potenza. Che fine? La bellezza. Che soggetto? La rappresentazione verosimile dell'ordine di natura e del principio suo. Che potenza principale ? L'immaginazione ch'a fin di bellezza rappresenta con immagini l'ordine maraviglioso delle cose. Si specifica bensì l'obbietto, e indi le rappresentazioni diversificano, ed anche i modi della fantasia, sicchè nascono l'arti belle particolari; ma tutte coordinate ad un fine in un soggetto per una potenza, onde l'arte bella è unica; se no, l' un' arte segregata si partirebbe dalla bellezza, dalla natura e dall'immaginazione. Come si specifica dunque l'obbietto, e ind' il soggetto e la forma immaginativa? Ecco, bellezza dell' uomo interiore, bellezza di spazj, ove si unisce la compagnia degli uomini, bellezza dell' aspetto umano e dell' altre cose visibili, bellezza di esaltazione de' sentimenti nell'ordine de' suoni; ma questi rispetti di bellezza so

n'unica bellezza, e queste armonie son' armonia unica, perchè i rispetti varj formano l'intero e ideale ordine dell' uomo in sè stesso e con gli obbietti suoi, dalla fantasia immaginato e co' segni espresso mirabilmente.

3. Per questa unità di tutte l'arti del Bello, i loro esordj antichi s'han da reputare contemporanei; ossia, è da credersi che rozzamente apparisse ad un tempo e musica e disegno e poesia. Di fatti, per quanto dell'antichità si conosce o per quanto si vede ancora ne' popoli men civili, vediamo che i primi tentativi del poetare o del ben' edificare, o di canti e suoni, e di rozze sculture variopinte albeggiano insieme. Ma il perfezionamento dell' arti speciali accade poi con successione di tempi, a quel modo che accadeva nelle scienze; vo' dire, che non solo in ciascuna dell' arti segue ad un grado minore di perfezionamento uno maggiore (fatto comune ad ogni cosa umana), si ancora che l'arti si perfezionano l' una dopo l'altra e non contemporaneamente. Or come ciò? non parrebbe questo contraddire all'unità dell' arti? Anzi la conferma, rispondo; giacchè i perfezionamenti d' un'arte, i quali succedono a'perfezionamenti d'un'altra, dimostrano che a questi bisognano quelli, e che indi formano un graduato perfezionarsi d' un'arte unica: vediamo similmente che nel corpo umano prima d'ogni altro membro ingrossa il capo, e indi via via il torso e braccia e gambe. Ma la legge che determina la successione, qual'è? Generalmente in ogni perfezionamento di cose i gradi più comprensivi antecedono, quelli cioè che contengono e da cui si svolgono i po

« ÖncekiDevam »