Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltSuccessori Le Monnier, 1884 |
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Sayfa 58
... Chiama i gotici brandi ; Sudato , e molle di fraterno sangue , Bruto per l'atra noue in erma sede , Fermo già di morir , gl ' inesorandi Numi e l'averno accusa , E di feroci note Invan la sonnolenta aura percote . Stolta virtù , le cave ...
... Chiama i gotici brandi ; Sudato , e molle di fraterno sangue , Bruto per l'atra noue in erma sede , Fermo già di morir , gl ' inesorandi Numi e l'averno accusa , E di feroci note Invan la sonnolenta aura percote . Stolta virtù , le cave ...
Sayfa 100
... chiama indarno Felicità ; vive tristezza e regna . Havvi chi le crudeli opre di marte Si elegge a passar l'ore , e nel fraterno Sangue la man tinge per ozio ; ed havvi Chi d'altrui danni si conforta , e pensa Con far misero altrui far ...
... chiama indarno Felicità ; vive tristezza e regna . Havvi chi le crudeli opre di marte Si elegge a passar l'ore , e nel fraterno Sangue la man tinge per ozio ; ed havvi Chi d'altrui danni si conforta , e pensa Con far misero altrui far ...
Sayfa 141
... chiama Lunge dai cari tuoi , Bellissima donzella ? Sola , peregrinando , il patrio tetto Si per tempo abbandoni ? a queste soglie Tornerai tu ? farai tu lieti un giorno Questi ch'oggi ti son piangendo intorno ? Asciutto il ciglio ed ...
... chiama Lunge dai cari tuoi , Bellissima donzella ? Sola , peregrinando , il patrio tetto Si per tempo abbandoni ? a queste soglie Tornerai tu ? farai tu lieti un giorno Questi ch'oggi ti son piangendo intorno ? Asciutto il ciglio ed ...
Sayfa 162
... chiama sè nè stima Ricco d'ôr nè gagliardo , E di splendida vita o di valente Persona infra la gente Non fa risibil mostra ; Ma sè di forza e di tesor mendico Lascia parer senza vergogna , e noma Parlando , apertamente , e di sue cose ...
... chiama sè nè stima Ricco d'ôr nè gagliardo , E di splendida vita o di valente Persona infra la gente Non fa risibil mostra ; Ma sè di forza e di tesor mendico Lascia parer senza vergogna , e noma Parlando , apertamente , e di sue cose ...
Sayfa 163
... chiama inimica ; e incontro a questa Congiunta esser pensando , Siccom'è il vero , ed ordinata in pria L'umana compagnia , Tutti fra sè confederati estima Gli uomini , e tutti abbraccia Con vero amor , porgendo Valida e pronta ed ...
... chiama inimica ; e incontro a questa Congiunta esser pensando , Siccom'è il vero , ed ordinata in pria L'umana compagnia , Tutti fra sè confederati estima Gli uomini , e tutti abbraccia Con vero amor , porgendo Valida e pronta ed ...
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Sayfa 109 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 118 - UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA (9). die fai tu , luna , in ciel ? dimmi , che fai , Silenziosa luna? Sorgi la sera , e vai , Contemplando i deserti ; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli ? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli ? Somiglia alla tua vita La vita del pastore.
Sayfa 168 - Né sul deserto, dove E la sede ei natali Non per voler ma per fortuna avesti; Ma più saggia, ma tanto Meno inferma dell'uom, quanto le frali Tue stirpi non credesti O dal fato o da te fatte immortali.
Sayfa 123 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 47 - Ahi ahi, ma conosciuto il mondo Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin, che non al saggio, appare.
Sayfa 137 - ASPASIA. 1 orna dinanzi al mio pensier talora II tuo sembiante, Aspasia. O fuggitivo Per abitati lochi a me lampeggia In altri volti ; o per deserti campi, Al dì sereno, alle tacenti stelle, Da soave armonia quasi ridesta, Nell'alma a sgomentarsi ancor vicina Quella superba vision risorge. Quanto adorata, o numi, e quale un giorno Mia delizia ed erinni! E mai non sento Mover profumo di fiorita piaggia, Nè di fiori olezzar vie cittadine, Ch'io non ti vegga ancor qual eri il giorno Che ne...
Sayfa 122 - Forse s'avess'io l'ale da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, o come il tuono errar di giogo in giogo, più felice sarei, dolce mia greggia, più felice sarei, candida luna.
Sayfa 276 - ... mi avveggo che tanto ci è destinato e necessario il patire, quanto il non godere; tanto impossibile il viver quieto in qual si sia modo, quanto il vivere inquieto senza miseria...
Sayfa 45 - Italo ardito, a che giammai non posi Di svegliar dalle tombe I nostri padri? ed a parlar gli meni A questo secol morto, al quale incombe Tanta nebbia di tedio? E come or vieni Sì forte a' nostri orecchi e sì frequente, Voce antica de
Sayfa 159 - Odorata ginestra, Contenta dei deserti. Anco ti vidi De' tuoi steli abbellir l'erme contrade Che cingon la cittade La qual fu donna de' mortali un tempo, E del perduto impero Par che col grave e taciturno aspetto Faccian fede e ricordo al passeggero. Or ti riveggo in questo suol, di tristi Lochi e dal mondo abbandonati amante, E d'afflitte fortune ognor compagna.