Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltSuccessori Le Monnier, 1884 |
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Sayfa 13
... diceva , che gli uni somi- gliano una donna riccamente abbigliata , l'altra una donna ignuda . E profondamente consapevole di poter tutto scrivendo , sembrava quasi trastullarsi colle più difficili difficoltà della prosa italiana . Per ...
... diceva , che gli uni somi- gliano una donna riccamente abbigliata , l'altra una donna ignuda . E profondamente consapevole di poter tutto scrivendo , sembrava quasi trastullarsi colle più difficili difficoltà della prosa italiana . Per ...
Sayfa 113
... diceva il cor che l'età verde Sarei dannato a consumare in questo Natio borgo selvaggio , intra una gente Zotica , vil ; cui nomi strani , e spesso Argomento di riso e di trastullo , Son dottrina e saper ; che m ' odia e fugge , Per ...
... diceva il cor che l'età verde Sarei dannato a consumare in questo Natio borgo selvaggio , intra una gente Zotica , vil ; cui nomi strani , e spesso Argomento di riso e di trastullo , Son dottrina e saper ; che m ' odia e fugge , Per ...
Sayfa 221
... diceva la chiusa di una tragedia dove morivano tutti i personaggi . Gnomo . Che vuoi tu inferire ? Folletto . Voglio inferire che gli uomini sono tutti morti , e la razza è perduta . Gnomo . Oh cotesto è caso da gazzette . Ma pure fin ...
... diceva la chiusa di una tragedia dove morivano tutti i personaggi . Gnomo . Che vuoi tu inferire ? Folletto . Voglio inferire che gli uomini sono tutti morti , e la razza è perduta . Gnomo . Oh cotesto è caso da gazzette . Ma pure fin ...
Sayfa 234
... diceva , sono assegnate in preda all ' infelicità , senza mia colpa . Ma nell ' universale miseria della condi- zione umana , e nell ' infinita vanità di ogni suo diletto e vantaggio , la gloria è giudicata dalla miglior parte degli ...
... diceva , sono assegnate in preda all ' infelicità , senza mia colpa . Ma nell ' universale miseria della condi- zione umana , e nell ' infinita vanità di ogni suo diletto e vantaggio , la gloria è giudicata dalla miglior parte degli ...
Sayfa 246
... diceva essere la migliore opera degl'im- mortali che apparisse nel mondo . E parendogli non per- suaderlo bastantemente a Momo , il quale adduceva non so che ragioni in contrario , gli propose di scendere tutti e due congiuntamente ...
... diceva essere la migliore opera degl'im- mortali che apparisse nel mondo . E parendogli non per- suaderlo bastantemente a Momo , il quale adduceva non so che ragioni in contrario , gli propose di scendere tutti e due congiuntamente ...
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Sayfa 109 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 118 - UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA (9). die fai tu , luna , in ciel ? dimmi , che fai , Silenziosa luna? Sorgi la sera , e vai , Contemplando i deserti ; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli ? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli ? Somiglia alla tua vita La vita del pastore.
Sayfa 168 - Né sul deserto, dove E la sede ei natali Non per voler ma per fortuna avesti; Ma più saggia, ma tanto Meno inferma dell'uom, quanto le frali Tue stirpi non credesti O dal fato o da te fatte immortali.
Sayfa 123 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 47 - Ahi ahi, ma conosciuto il mondo Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin, che non al saggio, appare.
Sayfa 137 - ASPASIA. 1 orna dinanzi al mio pensier talora II tuo sembiante, Aspasia. O fuggitivo Per abitati lochi a me lampeggia In altri volti ; o per deserti campi, Al dì sereno, alle tacenti stelle, Da soave armonia quasi ridesta, Nell'alma a sgomentarsi ancor vicina Quella superba vision risorge. Quanto adorata, o numi, e quale un giorno Mia delizia ed erinni! E mai non sento Mover profumo di fiorita piaggia, Nè di fiori olezzar vie cittadine, Ch'io non ti vegga ancor qual eri il giorno Che ne...
Sayfa 122 - Forse s'avess'io l'ale da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, o come il tuono errar di giogo in giogo, più felice sarei, dolce mia greggia, più felice sarei, candida luna.
Sayfa 276 - ... mi avveggo che tanto ci è destinato e necessario il patire, quanto il non godere; tanto impossibile il viver quieto in qual si sia modo, quanto il vivere inquieto senza miseria...
Sayfa 45 - Italo ardito, a che giammai non posi Di svegliar dalle tombe I nostri padri? ed a parlar gli meni A questo secol morto, al quale incombe Tanta nebbia di tedio? E come or vieni Sì forte a' nostri orecchi e sì frequente, Voce antica de
Sayfa 159 - Odorata ginestra, Contenta dei deserti. Anco ti vidi De' tuoi steli abbellir l'erme contrade Che cingon la cittade La qual fu donna de' mortali un tempo, E del perduto impero Par che col grave e taciturno aspetto Faccian fede e ricordo al passeggero. Or ti riveggo in questo suol, di tristi Lochi e dal mondo abbandonati amante, E d'afflitte fortune ognor compagna.