Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltSuccessori Le Monnier, 1884 |
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Sayfa 98
... pregio nessuno , Dritto e vero dirai . Le notti e i giorni Tragge in ozio il nocchiero ; ozio il perenne Sudar nelle officine , ozio le vegghie Son de ' guerrieri e il perigliar nell ' armi ; E il mercatante avaro in ozio vive : Chè non ...
... pregio nessuno , Dritto e vero dirai . Le notti e i giorni Tragge in ozio il nocchiero ; ozio il perenne Sudar nelle officine , ozio le vegghie Son de ' guerrieri e il perigliar nell ' armi ; E il mercatante avaro in ozio vive : Chè non ...
Sayfa 129
... Pregio non ha , non ha ragion la vita Se non per lui , per lui ch'all ' uomo è tutto ; Sola discolpa al fato , Che noi mortali in terra Pose a tanto patir senz'altro frutto ; Solo per cui talvolta , Non alla gente stolta , al cor non ...
... Pregio non ha , non ha ragion la vita Se non per lui , per lui ch'all ' uomo è tutto ; Sola discolpa al fato , Che noi mortali in terra Pose a tanto patir senz'altro frutto ; Solo per cui talvolta , Non alla gente stolta , al cor non ...
Sayfa 194
... pregio de ' beni ; parte acciocchè il di- fetto dei godimenti riuscisse agli spiriti esercitati in cose peggiori , molto più comportabile che non aveva fatto per lo passato ; e parte eziandio con intendimento di rom- pere e mansuefare ...
... pregio de ' beni ; parte acciocchè il di- fetto dei godimenti riuscisse agli spiriti esercitati in cose peggiori , molto più comportabile che non aveva fatto per lo passato ; e parte eziandio con intendimento di rom- pere e mansuefare ...
Sayfa 199
... pregio . Ma in ultimo quelle stolte e superbe domande commossero talmente l'ira del dio , che egli si risolse , posta da parte ogni pietà , di punire in per- petuo la specie umana , condannandola per tutte le età future a miseria molto ...
... pregio . Ma in ultimo quelle stolte e superbe domande commossero talmente l'ira del dio , che egli si risolse , posta da parte ogni pietà , di punire in per- petuo la specie umana , condannandola per tutte le età future a miseria molto ...
Sayfa 282
... pregio del fine , e quanta la speranza dell ' ottener- lo ; dall ' altra , i danni , le fatiche e i disagi che porta seco il cercarlo ( dei quali ti ragionerò distintamente in altra occasione ) ; tu possa con piena notizia considerare e ...
... pregio del fine , e quanta la speranza dell ' ottener- lo ; dall ' altra , i danni , le fatiche e i disagi che porta seco il cercarlo ( dei quali ti ragionerò distintamente in altra occasione ) ; tu possa con piena notizia considerare e ...
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abbia affanni alcun allora altra altre amor anco animo antichi ANTONIO RANIERI anzi aprica assai beata bella Bruto minore buona canto chè Cicerone cielo colla costumi cotesto credo diceva diletto Dimmi dire dolce dolore effetto Ercole età eterno eziandio Farfarello fato felicità figliuoli filosofia Folletto fugge genere umano gente Giacomo Leopardi giorno Giove gloria Gnomo gran greco immagini immortali infelice ingegni insino Islandese l'uomo lasciando lode luna lungo luogo maggior Malambruno mali maraviglia medesi medesimo mente Metafisico mille mira misero mondo mortali morte natura niuno notte occhi Odissea oggi opera Operette morali ozio passato pensi pensieri persona petto piaceri piagge Plotino poco poeta possa potere pregio prole Prometeo proprio ragione Ruysch scrittori secoli Senofonte sentimento sieno Simonide Socrate sogno speme speranza stima studi Tasso terra Torquato Tasso trova uomini uomo vano vecchiezza vede veggo verità vero virtù vivere volge volte
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Sayfa 109 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 118 - UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA (9). die fai tu , luna , in ciel ? dimmi , che fai , Silenziosa luna? Sorgi la sera , e vai , Contemplando i deserti ; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli ? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli ? Somiglia alla tua vita La vita del pastore.
Sayfa 168 - Né sul deserto, dove E la sede ei natali Non per voler ma per fortuna avesti; Ma più saggia, ma tanto Meno inferma dell'uom, quanto le frali Tue stirpi non credesti O dal fato o da te fatte immortali.
Sayfa 123 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 47 - Ahi ahi, ma conosciuto il mondo Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin, che non al saggio, appare.
Sayfa 137 - ASPASIA. 1 orna dinanzi al mio pensier talora II tuo sembiante, Aspasia. O fuggitivo Per abitati lochi a me lampeggia In altri volti ; o per deserti campi, Al dì sereno, alle tacenti stelle, Da soave armonia quasi ridesta, Nell'alma a sgomentarsi ancor vicina Quella superba vision risorge. Quanto adorata, o numi, e quale un giorno Mia delizia ed erinni! E mai non sento Mover profumo di fiorita piaggia, Nè di fiori olezzar vie cittadine, Ch'io non ti vegga ancor qual eri il giorno Che ne...
Sayfa 122 - Forse s'avess'io l'ale da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, o come il tuono errar di giogo in giogo, più felice sarei, dolce mia greggia, più felice sarei, candida luna.
Sayfa 276 - ... mi avveggo che tanto ci è destinato e necessario il patire, quanto il non godere; tanto impossibile il viver quieto in qual si sia modo, quanto il vivere inquieto senza miseria...
Sayfa 45 - Italo ardito, a che giammai non posi Di svegliar dalle tombe I nostri padri? ed a parlar gli meni A questo secol morto, al quale incombe Tanta nebbia di tedio? E come or vieni Sì forte a' nostri orecchi e sì frequente, Voce antica de
Sayfa 159 - Odorata ginestra, Contenta dei deserti. Anco ti vidi De' tuoi steli abbellir l'erme contrade Che cingon la cittade La qual fu donna de' mortali un tempo, E del perduto impero Par che col grave e taciturno aspetto Faccian fede e ricordo al passeggero. Or ti riveggo in questo suol, di tristi Lochi e dal mondo abbandonati amante, E d'afflitte fortune ognor compagna.