IDILLIO QUINTO. Quando il ceruleo mar soavemente Il suo riguardo e gli arbori, e dal mare 1DILLIO SESTO. GLI AMANTI ODIATI Pane amava Eco vicina, Eco Fauno saltellante, Fauno Lida, e il proprio amante Quanto Pan per Eco ardea, IDILLIO SETTIMO. L'ALFEO ED ARETUSA Poichè già, dietro vistosi Fa degli amanti il nume IDILLIO OTTAVO. ESPERO O caro amabil Espero, Sol cedi al chiaro splendere: Chè già la luna pallida, Al passegger pacifico Che viaggia in notte placida Non a rubare io vo. Amo, ed amor trasportami; AMORE ARANTE. EPIGRAMMA Amore un dì, la fiaccola LEOPARDI. Poesie. 19 289 IL BIFOLCHETTO. (Idillio attribuito a Mosco) Eunice mi scherni, mentre parlarle Dolcemente io voleva, e con rimbrotti Via mi cacciò: lungi di qua, bifolco, Mi disse acerbamente; e che? presumi Forse d'innamorarini O miserello! Sprezzo rustici amori, io non conosco Che vezzi di città. Nemmeno in sogno Tu mi possederai. Che rozzo sguardo, Che villano parlar, che vili scherzi! Hai bella voce in ver, gentil favella, Morbida barba e delicata chioma. Che nere mani, che deformi labbra! Certo tu l'hai malate. Oh qual d'intorno Hai tristo odor! Via via. Non ammorbarmi. Si disse e si sputò tre volte in seno. Da capo a piè squadrommi, biascicava Intanto fra le labbra e obliquàmente Volgeami l'occhio bieco. Ingalluzzossi, Fiera di sua beltade, e a denti aperti Un riso beffator mi fe' sul volto. Allor bollimmi il sangue. Io per la rabbia Rosso in faccia mi fei qual fresca rosa. Ella mi vôlse il tergo, ed io nel core Serbo atroce rancor per quella infame Che me così leggiadro ha preso a scherno. Pastori, dite il ver, non son io bello? Che forse qualche dio mi fece a un tratto |