Poesie [di Giacomo Leopardi.]M. Guigoni, 1870 |
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... guardo La faretrata diva Scendea nei caldi flutti e dall'immonda Polve tergea della sanguigna caccia Il niveo lato e le verginee braccia . Vissero i fiori e l'erbe , Vissero i boschi un di . Conscie le molli Aure , le nubi e da titania ...
... guardo La faretrata diva Scendea nei caldi flutti e dall'immonda Polve tergea della sanguigna caccia Il niveo lato e le verginee braccia . Vissero i fiori e l'erbe , Vissero i boschi un di . Conscie le molli Aure , le nubi e da titania ...
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... guardo La faretrata diva Scendea nei caldi flutti e dall'immonda Polve tergea della sanguigna caccia Il niveo lato e le verginee braccia . Vissero i fiori e l'erbe , Vissero i boschi un di . Conscie le molli Aure , le nubi e da titania ...
... guardo La faretrata diva Scendea nei caldi flutti e dall'immonda Polve tergea della sanguigna caccia Il niveo lato e le verginee braccia . Vissero i fiori e l'erbe , Vissero i boschi un di . Conscie le molli Aure , le nubi e da titania ...
Sayfa 57
... guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti , Dopo il giorno sereno , Cadendo si dilegua e par che dica Che la beata gioventù vien meno Tu , solingo augellin , venuto a sera Del viver che daranno a te le stelle ...
... guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti , Dopo il giorno sereno , Cadendo si dilegua e par che dica Che la beata gioventù vien meno Tu , solingo augellin , venuto a sera Del viver che daranno a te le stelle ...
Sayfa 58
... guardo esclude . Ma sedendo e mirando interminati Spazi di là da quella e sovrumani Silenzi e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo , ove per pocò Il cor non si spaura . E come il vento Odo stormir tra queste piante , io quello ...
... guardo esclude . Ma sedendo e mirando interminati Spazi di là da quella e sovrumani Silenzi e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo , ove per pocò Il cor non si spaura . E come il vento Odo stormir tra queste piante , io quello ...
Sayfa 59
... guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti , Dopo il giorno sereno , Cadendo si dilegua e par che dica Che la beata gioventù vien meno Tu , solingo augellin , venuto a sera Del viver che daranno a te le stelle ...
... guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti , Dopo il giorno sereno , Cadendo si dilegua e par che dica Che la beata gioventù vien meno Tu , solingo augellin , venuto a sera Del viver che daranno a te le stelle ...
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affanni alcun Alfin allato allor amor anco antiche appo assai avea avria avrian BATRACOMIOMACHIA beata bella Brancaforte campo canto CANTO SESTO CANTO SETTIMO Capi dell'armi caro Ch'a ch'io chè chiome ciel collo compagni d'ogni Dedalo deserto desio diletto dolce dolor donna Erebo eterno Eurimaco fato favella figli fior flutto fôra fuggir fûr gente giammai giorno Giove gradito giorno gran granchi innanzi insino intanto intorno invano Itaca l'altro l'onde l'opre LEOPARDI lieto loco luna lungo magione Maurizio di Sassonia mente mira misero mondo mortal morte muggia natura nembo Nettuno notte novella novo numi occhi omai parea patria pensier periglio petto piagge pianto piè Poesie popol poscia pria prole ragion ranocchi regno rimembranza ritorno Rodipan Rubatocchi selve sento Simonide sogno solea sospirar speme spento stelle suol suon Telemaco terra Topaia topi torna tosto tristo Ulisse vede veder vento vide virtude viva