Con la qual mi feristi come pietra, Talchè mi giunse al core, ov' io son pietra. O da virtù di Sole, o da sua luce, Che tanta avesse nè virtù nè luce, 3. Signor, tu sai che per ingente freddo Là sotto tramontana, ov' è il gran freddo; Vi si converte si, che l'acqua è donna Mi ghiaccia il sangue sempre d'ogni tempo: Che m' esce poi per mezzo della luce, 4. In lei s'accoglie d'ogni beltà luce: Le corre al core, ove non va tua luce: Dagli occhi suoi mi vien la dolce luce, Vêr me! che chiamo di notte e di luce, 5. Però, Virtù, che sei prima che tempo, Prima che moto e che sensibil luce, Increscati di me, c'ho si mal tempo. Entrale in core omai, chè n'è ben tempo, Sicchè per te se n'esca fuora il freddo, Che non mi lascia aver, com' altri, tempo: Chè se mi giunge lo tuo forte tempo In tale stato, questa gentil pietra Mi vedrà coricare in poca pietra Per non levarmi, se non dopo il tempo, Quando vedrò se mai fu bella donna Nel mondo, come questa acerba donna. `6. Canzone, io porto nella mente donna Tal, che con tutto ch' ella mi sia pietra, Mi dà baldanza, ov' ogni uom mi par freddo: Sicch' io ardisco a far per questo freddo La novità che per tua forma luce, Che mai non fu pensata in alcun tempo. CANZONE VIII. 1. Io son venuto al punto della rota E la stella d'amor ci sta rimota Un sol pensier d'amore, ond' io son carco, 2. Levasi della rena d' Etiopia Un vento pellegrin, che l'aer turba, Ritira al ciel per lo vento che poggia, Non m'abbandona; si è bella donna Questa crudel, che m'è data per donna. 3. Fuggito è ogni augel, ch'l caldo segue, E gli altri han posto alle lor voci triegue Che gli dolci pensier non mi son tolti, 4. Passato hanno lor termine le fronde, Che trasse fuor la virtù d'Arïete, Per adornare il mondo, e morta è l'erba: Ed ogni ramo verde a noi s'asconde, Se non se in pino, lauro od abete, Od in alcun che sua verdura serba: E tanto è la stagion forte ed acerba, Ch' ammorta gli fioretti per le piagge, Li quai non posson tollerar la brina : E l'amorosa spina Amor però di cor non la mi tragge; Perch'io son fermo di portarla sempre 5. Versan le vene le fumifere acque Onde 'l cammino al bel giorno mi piacque, Non son però tornato un passo arretro, 6. Canzone, or che sarà di me nell' altro Dolce tempo novello, quando piove Amore in terra da tutti li cieli; Quando per questi geli Amore è solo in me, e non altrove? Saranne quello, ch'è d' un uom di marmo, Se in pargoletta fia per cuore un marmo. |