a' 22 di Luglio nel 1597 a questa Chiesa, a questa Chiesa, dove gli furono celebrate solenni esequie, in cui fu recitata l'Orazion funebre dal Canonico Carlo Caprara (1). Nell' Electorum Lib. II. Steph. Ant. Morcelli. Brixiae ex Officina Bettoniana 1834. pag. 43. si legge questo Epigramma, si legge questo Epigramma, con le sottoposta an notazione. De Gabriele Palaeotto Card. Archiep. Bonon. funeris causa. Inter mille sacras redolentia lumina taedas 9 Gloria quas cineri dat, Paleote, tuo, Fundere purpureos certabant veris honores Justitia, et dulci cum pietate Fides. Ipsa autem moesto gemitu Templum omne premebat . Ast tibi quae totos animo insedere per annos Decessit magnus iste vir, et multorum laudibus celebratus XI. Kal. Aug. An. MDLXXXXIII. Romae, unde corpus deinde Bononiam translatum est, quae patria erat. Floruit doctrina, pietate, et Pontificum maximorum gratia, carus praeterea Viro illius aetatis sanctissimo Karolo Borromaeo, qui consiliis ejus saepe utebatur, multas idem in pontificatu aedes sacras restituit, ornavit, quibus legendus tibi Ciacconius T. III. p. 479; qui res gestas ejus fusius digessit. Indi secondo la sua disposizione, fu trasferito a Bologna, e sepolto, ne' Confessi della Metropolitana. Nondimeno è rimasto un fondo per 12. Messe ad arbitrio, ridotte nella Tabella degli obblighi del 1822 a sole cinque, con decreto della S. Visita Apost. de' 7. Dicembre 1819. Nel Conclave, in cui fu eletto Gregorio XIV, gli mancò un sol voto al supremo Pontificato. Tanto era il concetto della sua esimia virtù, ammirata dallo stesso S. Carlo Borromeo, e della sua dottrina, dimostrata in varie insigni opere date alla luce (2). Benchè il tempo edace abbia distrutte le più antiche memorie di questa Chiesa, pure vi rimangono ancora varie lapidi sepolcrali, che riferiremo con ordine cronologico. La più antica di queste (1) Oratio funebris in exequiis Card. Gabrielis Paleotti. Archiep. Bononien. die 20. Aprilis 1598. V. Dolfi Famiglie Nobili, Alidosi Dottori; Orlandi scrittori Bolognesi ; Fantuzzi T. III. p. 115. (2) De Nothis, et spuriis. Romae 1550. Ven. 1572. Discorso intorno alle immagini sacre, e profane. Bol. 1582., ed in latino. Ingolstadii 1594. Archiepiscopale Bononiense. Romae 1594. de bono senectutis. Romae typ. Aloys. Zannetti 1595. De Sacri Consist. Consultationibus. Romae 1596. fol. Di altre opere Legali, Ascetiche, Teologiche, e Morali parlano l'Orlandi p. 124.; ed il Fantuzzi nel T. VI. p. 242., e nella serie Cronologica de' Cardinali Bolognesi. Bologna 1755. per il Sassi. è quella posta alla destra dell' ingresso della Chiesa la seguente memoria a Bonifazio Pasi, ed a Pietro suo Figliuolo (1). ROM. I. V. D. ABBREVIATORI PRIMVM DEINDE VTRIVSQ SVTRI OBIIT XII. KAL. OCT. AETATIS ANNO LII SAL HVM CIO IO LXXI. ET PETRO PASIO BONIFACII F. FORTISSIMO CVM L'altra è di Giacomo Pasio, altro Figliuolo dello stesso Bonifazio, prodotta pure dal Galletti (2). Ma, come si è già dimostrato, non essendo venuta questa Chiesa in possesso de' Bolognesi, che nel 1581, ed essendo stata posta nel 1571, e la seconda nel 1576, è chiaro che vi furono trasportate dalla Chiesa di S. Gio. Calibita, che nel 1575 era stata da loro acquistata. Le quali notizie essendo ignote al Galletti, le ha riportate, senza farvi questa necessaria avvertenza, come se fossero state collocate nella Chiesa di S. Petronio, fin da quando furono incise. (1) Galletti pag. CXI. n. 3. (2) Inscriptiones Bononienses infimi aevi Romae extantes. typ. Jo. Generosi Salomoni 1759. 4. p. CXXIX. n. 5. CAPO XVI Iscrizioni di Ercole Fazio, di Taddeo Sarti, e di Girol. Palatino. Per motivo della guerra, e della peste, non non venne da Bologna veruna Confraternita a prendere il Giubileo nel 1625. Nel 1615 vi fu sepolto Ercole Fazio con quest' iscrizione in terra (1). Nel 1617 vi furono collocate le spoglie di Monsig. Taddeo Sarti, Vescovo di Sutri, e Nepi, con questo epitaffio, alla sinistra della Porta (2). IN MAXIMIS TRIVM SVMMORVM PONTI NEGOTIIS VIXIT ANNOS LXXVI. OBIIT ANNO DNI M. Nel 1625. fu collocata nel pavimento della Chiesa questa lapide di Girolamo Palatino (3). (1) Galletti p. CXXXI. n. 9. (2) Ibid. p. CVII. n. 6. Sepulchrum cum Protome. Ughelli Italia Sacra, studio Nic. Colet. Romae 1717. fol. T. I. N. 6. che Non v' ha memoria di alcuna Confraternita Bolognese, venuta in questa Città, per acquistare il Giubileo nel 1625. La scarsezza del consueto concorso de' Pellegrini fu attribuita alla strage, facea la peste nella Sicilia, la guerra nella Valtellina, e le turbolenze di Genova. Giacinto Gigli nel suo Diario, che incomincia dal 1608, e finisce in Ottobre del 1657, ne manifesta il motivo con questo racconto. A di 24. di Dec. 1624. in martedì fu dato principio all' anno S. che è il XII. celebrato sino adesso. Et furno aperte solennissimamente le Porte Sante. Quella di Santo Pietro da Papa Urbano. Quella di S. Puolo dal Card. del Monte Decano delli Cardinali. Quella di S. Giovanni, dal Card. Leni, et quella di S. M. Maggiore dal Card. Millino, li quali andorno con solenne cavalcata. Ma non fu però a Roma in questo tempo segnalato concorso di gente; anzi che in tutto l'anno Santo poca gente forestiera vi venne. Del che fu causa una subita, et repentina guerra, che nell'Italia si era accesa che nell' Italia si era accesa, essendosi collegati insieme il Re di Francia, Duca di Savoia, Republica di Venezia, et Re d'Inghilter– ra, contro il Re di Spagna, per causa della Voltolina nel Paese de' Svizzari, tenuta da' Spagnoli, quale essendo poi presa da' Francesi, si voltò la guerra contro Genova, et si sollevò a maraviglia tutta la Italia in arme. A di 2. Febr. di novo furno messe le guardie a tutte le Porte di Roma, per amor della Peste; ma in effetto, come si vedeva per le diligenze, che si facevano, era per amor della guerra, più che della peste. Et si seguitò a far la guardia, sino alli 19. di Maggio. Nel qual giorno furno levate; ma di novo furno rimesse alli 26 di Luglio, et in seguito, quasi che in tutto l'anno. Perchè il Popolo potesse senza disturbo visitare le 4. Chiese, et ancora le 7, senza uscir le Porte, ordinò Papa Urbano, che in vece di San Paolo, si visitasse S. M. in Trastevere, et in cambio di S. Sebastiano, S. M. del Popolo, et per S. Lorenzo fuor delle mura, S. Lorenzo in Lucina. Nell' Aria di Roma p. 55. ho riportato vari altri passi dello stesso Diario sopra i provvedimenti presi in quelle circostanze . CAPO XVII Degli Statuti dell' Archiconfraternita, e della loro conferma. Furono stampati gli Statuti dell'Archiconfraternita della Nazione di Bologna, eretta in Roma l'anno MDLXXVI. In Bologna per l' Herede del Benaci, M.DC.XXVI. fol. I medesimi furono divisi in tre Libri, con i seguenti Capitoli. I. Della Chiesa, e ministri di quella. 7589 10 10 11 12 13 15 15 16 16 16 20 20 20 21 V. Delle Feste, che si fanno nella Chiesa. 22 22 VII. Delli Uffitiali dell' Oratorio. 23 VIII. Della beneditione, e distributione delle Candele. 24 25 345 LIBRO TERZO. I. Della Congregazione segreta, e generale. 26 |