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CAP.

II. Dell' Archivio .

III. Dell' aggregazione.

IV. Del seppellire i Morti.

V. Del sussidio Dotale.

VI. Sopra i presenti Statuti.

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Furono poi confermate al 1 di Gennaio nel 1636, con questo decreto, pubblicato al fine di essi p. 34.

In Christi Nomine. Amen. Anno Nativitatis ejusdem millesimo sexcentesimo trigesimo sexto, Indictione quarta, die vero prima Mensis Januarii, tempore Pontificatus Sanctissimi in Christo Patris, et Domini Nostri Domini Urbani divina Providentia Papae Octavi E.

per

= Cum per Petrum de Marchis Mandatarium Venerabilis Archiconfraternitatis S. Joannis Evangelistae, Nationis Bononien. heri fuerit intimata omnibus confratribus dictae Archiconfraternitatis cedulas impressas, Congregatio Generalis pro hac die de mane in loco solito, prout dictus Mandatarius mihi Notario, et Secretario infrascripto retulit, et fuerit facta in dicto loco de mane, hora intimata Congregatio Generalis, in qua intervenerunt infrascripti, videlicet, Illustrissimus, et Reverendissimus. D. Nicolaus Albergatus modernus Gubernator, Illustrissimus D. Com. Augustinus Herculanus Civitatis Bonon. Orator, Illustrissimus D. Co. Azzus de Areostis modernus Prior, Perillust. D. Antonius Biccarus, Ill. D. Jacobus Dominichinus, D. Alexander Capponus, D. Vincentius Zambrinus, D. Lodovicus Naldus, D. Franciscus Mantoanus, D. Paulus de Zanottis, D. Jo. Baptista de Grandis, D. Matthaeus de Grandis, D. Silvius de Felinis, D. Joannes de Balatinis, D. Rever. Hercules de Chechis, D. Dominicus de Ginnasiis, D. Lutius de Pasqualinis, D. Julius de Basenghis, D. Jo. de Aldovrandis, D. Hyeronimus de Durighis, D. Andreas de Bertocchis, D. Bartholomaeus de Grandis, D. Carolus de Bettis, D. Franciscus de Bonasonibus, D. Caesar de Zanis, D. Philippus Carolus de Aloysiis, D. Georgius de Georgiis, D. Antonius Maria de Belliossis, ac D. Matthaeus de Bassanellis. Inter caetera tractata, et firmata in dicta Congregatione alta voce omnibus fuere lecta omnia statuta d. Archiconfraternitatis, de novo compilata, quae per prius per dictos Fratres fuerunt visa, lecta, et bene considerata, ut ipsi asseruerunt; quibus sic lectis cum per Illustrissimum, et Reverendissimum D. Nicolaum Albergatum dictae Archiconfraternitatis Gubernatorem fuerit propositum Congregationi praedictae, an vellet Congregatio dicta statuta confirmare; propterea supradicta Congregatio, coram infrascriptis testibus, meque Notario, et Secretario etc. approbavit, et confirmavit omnia supradicta statuta, illorumque observantiam promisit, et hoc non solum modo praedicto, sed et in omni alio meliori modo etc. E.

Acta fuere praedicta in Oratorio dictae Archiconfraternitatis, in quo Congregationes fieri solent, praesentibus DD. Paulo Valtareno quondam Astebani de Terno Sacerdote, et D. Antonio q. D. Theodosii de Montibus de Montenovo, testibus etc. et ego Notarius dixi etc. E.

Rogatus fui de praedictis ego Augustinus quondam D. Ludovici de Šalanis Civis, et Notarius Publicus Bonon. in Archivioq., Romano descriptus. In quorum fidem hic me solito cum signo subscripsi, et subsignavi requisit. uti etiam Secretarius d. Archiconfraternitatis E Loco Sigilli

CAPO XVIII

Iscrizione di Clemente Leonio, ed anniversario di Gregorio XV. Notizie del Ven. Taddeo dal Tocco, che gli profetizzò il Pontificato. Di Giacomo Accarisio, che gli fece l'Orazion funebre.

Nel 1629 ebbero riposo in questa Chiesa le ossa di Clemente Leonio, con questo breve titolo in terra (1)

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In questo stesso anno, a' 17 di Luglio fu celebrato un solenne anniversario dalla nostra Archiconfraternita al suo insigne benefattore, e concittadino Gregorio XV. (2), al quale fu profetizzato

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(1) Ibid. p. CXIX. N. L.

(2) Chiunque bramasse di avere delle notizie aneddote di questo Papa, potrà ritrovarle alla p. 193 del mio Colombo, dove le ho inserite, avendole ricavate dal Diario inedito di Giacinto Gigli. Qui soltanto aggiugnerò questo curioso passo, estratto da un MS. di Teodoro Amideino intorno alle Famiglie Nobili, ove dice, che, come i Ferraresi aveano l'ambizione di farsi chiamare Marchesi; cosi i Bolognesi aveano quella d'intitolarsi Conti. Comitum titulo, pro gentis more, indigitantur Ludovisii, non quod castrum aliquod, cui inhaereat Comitatus, possideant; sed quia Bononiae, qui Civilitatem aliquo temporis cursu praescripserunt, Comitis nuncupationem pro lubite assumunt, non alio plerumque auctore, quam Nutrice; ut in dicterium transierit, comes est, ergo Bo◄ neniensis; marchio est, ergo Ferrariensis. Voglio anche aggiugnere quest' altro, relativo al Cognome della Famiglia Ludovisi. La Famiglia Ludovisia viene di Germania, non solo, rispetto all' Arme semplice Alemanna, ma risguardo al nome. Poichè Ludovis, senza mutar lettera, in lingua Fiammenga vuol dire Savio del Popolo; come Aldenbrand vuol dire incendio vecchio, in quella lingua, cognomento degli Aldobrandini. Et è cosa facile ne' tempi andati, quando gl' Imperatori Alemanni, ovvero Teutoni

il Pontificato, da lui governato due anni, e cinque mesi, in premio di una sua eroica azione, dal Ven. Taddeo da Tocco, Laico Minore Osservante, morto all'Aracoeli, ov'è sepolto con Iscrizione (1), di anni 106, e di 90 di Religione, ai 13 di Novembre nel 1639 (2). Poichè dopo i divini Uffizj, ivi eseguiti con tutta la pompa, vi fu recitata un' Orazion funebre da Giacomo Accarisio Bolognese (3), Dottor di Teologìa, e Professor di Rettorica in Mantova, che poi fu promosso nel 1644 al Vescovato di Viesti (4), ove morì ai 19 di Ottobre nel 1654, essendo rimasto sepolto in quella Cattedrale. Egli fu l'Autore anche dell' altra Orazione de eligendo Pontifice ad S. R. E. Cardinales V, Idus Augusti 5644. Romae typis Ludovici Grignani 1644. 4.

hebbero tanta parte in Italia, molte Famiglie Alemanne, vi rimanessero, e facessero Casa. Esempio sia San Miniato dal Tedesco, che ancora al dì d' hoggi serva questo vocabolo, benchè il Signor della Terra di quel tempo, homai due secoli sono, fosse da Castruccio Castracane per tradimento tolto dal Mondo. Da Aldobrando, viene Aldobrandino non altrimente diminutivo, ma derivativo, e patronimico; i quali nomi presso i Romani, terminavano in ano, come da Giustino Giustiniano, da Valerio Valeriano, da Aldobrando Aldobrandini, da Ubaldo Ubaldini, da Fabro Fabrini, da Uberto Ubertini, e così infiniti altri, che eccederanno la metà delle Famiglie Fiorentine.

(1) Casimiro da Roma Mem. d' Aracoeli p. 37, 366. e nelle Giunte pag. 12. nelle sue Memorie Istoriche delle Chiese, e Conventi dei Frati Minori della Provincia Romana. Roma 1741. 4.

(2) Sopra questo venerabile soggetto aggiugnerò queste inedite notizie di un testimonio oculare, qual fu Giacinto Gigli, che nel suo preziosissimo Diario, ha lasciato scritto. A' 13. di Nov. 1639 mori nel Convento di Araceli Fra Taddeo da Tocco, Converso di anni cento sei, delli quali era stato nella Religione anni novanta, et morì con nome di Santo, et fu tenuto il suo corpo sopra terra, tre giorni, dove concorse gran Popolo a venerarlo, et fece molti miracoli, et il suo corpo rimase incorrotto, et trattabile, come se fusse stato vivo, et furno fatte molte esperienze, et tra le altre cose, doppo la morte, gli fu dal Cerusico del Papa cavato sangue, del quale ne furono bagnati alcuni panni, et fu sepolto nella Cappella di S. Bernardino, la quale è la prima a mano destra, entrando in Chiesa dalla Porta maggiore; et doppo che fu seppellito, fu più volte aperta la sua sepoltura, et la Cassa, dove era il suo corpo, et si sentiva odore di viole, et vi concorse molto Popolo, et liberò indemoniati, et fece altri miracoli.

(3) Jacobi Accarisii. Bononiensis Oratio in funere anniversario Gregorii XV. Romae habita in Ecclesia S. Johannis Evangelistae, dum sodalitas Bononiensis justa faceret XVI. Kal. Aug. 1629. Romae ex typ. R. C. A. 1629. et in editione Orationum ejusdem. Vedi Mazzuchelli Scrittori Italiani T. I. p. 35. Allatii Apes Urbanae. Novaes Introduzione alle Vite de' Pontefici T. I. p. 165. nell' Elenco degli Oratori nell' Esequie de' Pontefici. Pruove dell' antichità, e nobiltà della Famiglia Accarisi. Bologna.

(4) Ughelli T. VII. p. 870. Jacobus Accarisius, Bononiensis honesta familia natus, Doctor Theologus, et humanioribus litteris, eruditioneque omnibus notus, Mantuae Rhetoricam publice professus, eodemque munere in Romano Gymnasio functus, Episcopatum desiderans, Vestanae Ecclesiae ab Urbano VIII. Praesul designatur; ab Innocentio X. in ea dignitate confirmatur, die 17. Octobris 1644. Statim atque consecratus fuit, vel ambitionis, vel dominandi aestus paenas luit; et cum eo munere se exolvere non semel tentasset, repulsamque a cordato Pontifice accepisset, pauperrimae Eccl. nolens volens annis fere decem praefuit; vitam ipse pauperrimam egit; mortalitatem exuit an. 1654, sepultusque fuit in sua Cathedrali. Plures orationes scripsit, publicique juris fecit, epistolas multas, aliaque sui ingenii monumenta reliquit, quae a doctissimo amico nostro Leone Allatio recensentur in libro, cujus titulus Apes Urbanae, sive de Viris illustribus, qui Romae adfuerunt ab anno 1630. usque ad 1632.

CAPO XIX

Lapidi Sepolcrali di Galeazzo Sforza Volta, e di Giacomo Domenichini. Donazione dell' Eredità di Ubaldo Guidiccini. Funerale del Marchese Ludovico Facchinetti. Ingresso della Compagnia di S. M. della Neve pel Giubileo del 1650. Iscrizione del Conte Carlo Zani. Incendio di una Casa contigua alla Chiesa.

Proseguendo con ordine cronologico la raccolta delle Lapidi

Sepolcrali, poste in questa Chiesa nel decorso del Secolo XVI, s'incontra la seguente, posta per terra col suo stemma nel 1634, a Galeazzo Sforza Volta (1)

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ANNO SAL MDCXXXIIII AETATIS SVAE XXIV
ACHILLES VOLTA SENATOR FRATER MOESTISS.

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.

P.

A' 2 di Aprile nel 1729, Domenico Guidiccini Bolognese, instituì erede universale, Ubaldo suo Fratello, che per gli Atti dell'Angelici, Not. Capitol. agli 8 di Ottobre 1738, fece donazione alla nostra Archiconfraternita di tutta la sua eredità.

Nel 1642 fu collocata per terra a cornu Evangelii dell' Altar Maggiore, quest' altra a Giacomo Domenichino (2)

(1) Galletti p _CXX. n. 2.
(2) Ib. p. CXL. num. 9.

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Nella Tabella degli obblighi perpetui di Messe per l'anno 1822, rincontrata con l'originale esistente nella Segreteria della S. Visita, sono notate Messe quotidiane 724 all' Altare di S. Giuseppe per esso, e per i suoi .

Egli con testamento de' 6 Agosto 1642, rogato da Paolo Vespignani Not. Cap., lasciò alla Chiesa la sua Casa contigua di 4 appartamenti, che aveva comprata per Sc. 1500 da Bernardino Volperga, con istromento rogato ai 19 Maggio 1594, dal Not. Tioli. Lasciò inoltre un'annua rendita di Sc. venti, per celebrare a' 20 di Luglio la Festa del Transito di S. Giuseppe, al di lui Altare; facendo passare la medesima, in potere del P. Generale de' Gesuiti, , per qualunque altra opera pia, a di lui arbitrio, qualora si trascurasse di impiegarla per la stessa solennità.

Da Lodovico Grignani fu stampata la Relazione (1) del Funerale celebrato (a' 9 di Aprile nel 1644) nella Chiesa de' Bolognesi in Rona dall' Illustrissimo Senato di Bologna al Sig. Marchese Ludovico Facchinetti, Ambasciatore Residente in quella Città appresso N. S. Urbano VIII. L'Orazion funebre recitata da Gio: Accarisio fu pubblicata col titolo (2) Oratio in funere Ludovici Facchinetti apud S. Sedem pro Civitate Bononiensi Oratoris. Romae typis Gronani 1644.

Giacinto Gigli nel suo Diario c'informa della solennità, con la quale si annunziò il prossimo arrivo del Giubileo del 1650, con

(1) Cinelli Bibl. volante T. IV. p. 441.

(2) Fantuzzi scrittori Bolognesi T. I. p. 32.

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