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CAPO XXIII

Processione solenne alla Basilica Vaticana con lo Stendardo di Santa Caterina da Bologna, beatificata da Clemente VIII, e canonizzata da Clemente XI. Cera impiegata per la medesima. Oblazione degli Uccelletti, delle Colombe, delle Tortore, de' Cerei, del Vino, e del Pane,

In verun'altra circostanza la nostra Archiconfraternita ha fatta più bella, e più pomposa comparsa, che nella solennissima Processione, fatta a' 22 di Maggio nel 1712, per la Canonizzazione della B. Caterina da Bologna. Questa Santa, celebre non meno per le sue meravigliose estasi, e visioni, che per le sue predizioni, ed i prodigj operati, nacque agli 8 di Settembre nel 1413, da Benvenuta de' Mammoli Bolognese, e da Giovanni de' Vigri Ferrarese (1), essendo poi volata al Cielo a' 9 di Marzo nel 1463.

Clemente VII le avea accordato l'onore di Beata, vivae vocis oraculo, avendo concesso alle Monache del Corpus Domini in Ferrara, ove si era trattenuta, finchè passò in Bologna, a fondare un nuovo Monastero, la facoltà di farne l'Uffizio proprio, composto da Dionisio Paleotti, Francescano, e che di essa potessero fare commemorazione ogni giorno (2).

Il suo nome era stato inserito nel Martirologio da Clemente VIII (3), ed il gran Pontefice Clemente XI (4) l'annoverò al Catalogo delle Sante, con i BB. Pio V. Andrea Avellino, e Felice da Cantalice, essendone poi stata pubblicata la Bolla da Benedetto XIV, nell'anno 1724 (5). Lo stesso Clemente XI concesse indulgenza plenaria a quelli, che confessati, e comunicati, avrebbono visitato, nel giorno della sua Festa, fissata a' 9 di Marzo, una Chiesa de' Minori Osservanti (6). Nel T. I. dell' Effemeridi della salute dello stesso Pontefice, scritte egregiamente dal suo famoso Archiatro Gio. II. Lancisi (7), che si conservano nella Biblioteca Albani, e che sono state da me tra

4

(1) Antonio Frizzi Memorie per la Storia di Ferrara 1796. T. IV. p. 44. (2) Lambertini de Canoniz. SS. Lib. II. c. XX. n. 4.

(3) Lambertini de quibusdam Sanctis, de quibus celebratur Officium cum Missa in Civitate, et Diaecesi Bononiensi. De Festis p. 673.

(4) Clementis XI. Opp. T. I. p. 63. Bullarium ejusdem p. 250., 267., 1201., et in T. XI. Bull. Rom. Par. II. p. 300.

(5) B. Catharinam a Bononia in Aemilia, Ordinis sororum, quae Clarissae appellantur, per Clementem XI. P. M. SS. Virginum Canoni adscriptam fuisse promulgat. In Codice Canonizationum Auctore Justo Fontanino. Romae 1729. fol. p. 57.

(6) Novaes Vite de' Pontefici T. XII. p. 169.
(7) V. le sue Notizie nell'aria di Roma p. 355.

scritte, e tradotte in Italiano, con note, per divulgarle, come un Appendice alla mia Descrizione delle Villeggiature Pontificie a Castel Gandolfo, da me aggiunta all'Aria di Roma, dalla pag. 92 alla 303, se ne trova questa bella memoria. Die Dominica, 22 Maij 1752, sacra, laetaque dies nata est in terris, quum SS. P. publica solemnique supplicatione, super hominum humeros in Basilicam Principis Apostolorum, praenobili apparatu mirabiliter ornatam, gestus fuit; ubi post integras quinque horas, ecclesiasticis caeremoniis, summa cum animi sollicitudine, et corporis majestate, indulsit, ut decerneret quatuor Dei servos, nimirum Pium V, Andream Avellinum, Felicem a Canthalicio, et Catharinam de Bononia, Sanctorum Fastis esse adscribendos. Quae sane tanta Populorum undequaque Romam confluxorum frequentia, et pietate gesta est, ut nemo dubitet, quin aeterna in memoria gentium futura sit; potissimum etiam quia Pontifex sacra eruditione, ac majestate refertam Homiliom (1) recitavit. Inest enim nostro Pontifici summa oris gravitas, cum mirabili actione, oui Demosthenes et primas, et secundas, et tertias in Oratore tribuere solebat. Ad hoc spectaculum tanta undique ex toto Catholico Orbe hominum frequentia confluxit, ut nos, qui juxta Pontificem pedibus ieramus, propter nisum illorum, qui in Basilicam quam citissime ingredi contendebant, ad ejusdem maximam januam, elisi, ac pene exanimati fuimus.

Mons. Giustiniano Chiapponi (2), che, oltre la relazione italiana (3), ne pubblicò in latino tutti gli Atti, così descrive la parte, che vi ebbero i Bolognesi (4). Proxime accedebant magna Canonizandorum Vexilla. Haec praelongis innixa hastis, laciniosa corona, multo auro arabice picta, ab eximii nominis Pictoribus, mirabiliores res gestas, una cum

(1) Omelie, ed Orazioni di Clemente XI. volgarizzate da G. M. Crescimbeni Lat. Ital. Venezia per il Poletti_1727. Carlo Ales. Guidi stampò sei omelie di N. S. Clemente XI. spiegate in versi. Roma per Franc. Gonzaga 1712. Nell' aria di Roma p. 315. racconto, che nell' andare a Castel Gandolfo a presentarle al Papa, che vi stava in villeggiatura, si accorse di un errore di stampa, per cui tanto si accorò, che giunto a Frascati, fu colpito da un' Apoplesia, che poco dopo lo tolse di vita, in Casa Pagliari. Chiunque stampa, se fosse ugualmente delicato, ed apprensivo, dovrebbe fare lo stesso infausto fine; perchè non v' ha diligenza, che basti, per dare alla luce un'opera, senza che vi sfugga qualche errore. Experto crede Roberto.

(2) V. le sue Notizie nel T. V. degli Scrittori Parmeggiani del P. Ireneo Affò p. 341. Cessò di vivere a' 15. di Aprile 1721., in età di 64. anni, e fu esposto, e sepolto nella Chiesa del Gesù, come si narra nel Diario del Chracas n. 586. 16. Apr. 1721, dove si riportano le sue testamentarie disposizioni, fra le quali fu quella di formare una lampada, con l'oro donatogli dal Re di Portogallo, per farla ardere nella Confessione di San Pietro, dove si custodiscono i Pallj Arcivescovili.

(3) Distinto ragguaglio di quanto si è operato nella Canonizzazione de' 4. Santi San Pio V. Pont. dell' Ord. de' Predicatori, S. Andrea Avellino de' Chier. Reg. Teatini, San Felice da Cantalice Laico Prof. dell' Ord. de' Min. di S. Francesco Capp. B. Caterina da Bologna dell' Ord. di S. Chiara, dedicato al Senato di Bologna da Luca Ant. Chracas. Roma nella Stamp. di Gio. Francesco Chracas.

(4) Acta Canonizationis SS. Pii V. P. M., Andreae Avellini, Felicis a Canthalice et Catharinae de Bononia. Romae 1720. fol. p. 219. V. Irenco Affò Scrittori Parmeggiani ni T. V. p. 543.

eorumdem Beatorum imagine ab utraque parte ad vivum expressas exhibebant. Primus in incessu tenebat Vexillum B. Catharinae de Bononia; pone sequebatur B. Felicis a Canthalicia; deinde B. Andreae Avellini; ultimo loco Pii V summi Pontificis. Primum vexillum deferebatur a Confratribus societatis Bononiensium S. Petronii de Urbe, cui praeibant superpelliceis amicti sex Sacerdotes ex Familia Religiosorum tum minoris observantiae, tum reformatorum S. Francisci, cereas faces deferentes. Quatuor vero Patres ejusdem Religiosae Familiae primores, oblongos sericos funes tenebant, quibus, ubi in superiori transverso ligno innectebantur hastae, colligatis ultro citroque pergentes, valido erant praesidio, ut Vexillum tuto comportaretur . Aggiugne poi in altro luogo l'ordine, col quale col quale furono presentate le Oblazioni de' Cerei dipinti, e indorati, degli Uccelletti di varie sorti, e colori, di due Colombe, e di due Tortore, in gabbie ben ornate, di due Bariletti di vino, uno indorato, e l'altro inargentato, e di due Pani, pure dorati (1), come si esprime nel Bassorilievo di Angelo de Rossi nel Mausoleo di Alessandro VIII, nella Bas. Vat. (2), e che descrive in questo modo (3). Ad quartam S. Catharinae de Bononia, DD. Cardinales Paulucius Presbyter (4), Episcopi loco, Thomasius Presbyter, et Barberinus Diaconus et Barberinus Diaconus, illustrissimus Comes Philippus Aldovrandus apud S. S. Bononiae Orator Canonizationisque B. Catharinae Postulator, qui minorem Cereum gestavit, et Reverendissimus Fr. Caelestinus a Mediolano Ord. S. Francisci Minorum Observ. Pro-Commissarius Generalis, qui canistellum Turturum detulit, Socio ipso dato Reverendissimo Fr. Deodato a Roma, Reformatorum ejusdem ordinis, Generali

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(1) Bart. Piazza Emerologio Sacro di Roma 1713. fol. T. I. Disgressione XXXII. Canoniz. de' SS. Pio V., Andrea Avellino, Felice da Cantalice, e Catarina da Bologna p. 389. (2) V. la mia Descrizione della Bas. Vat. Roma 1788. 8. p. 62.

(3) Loc. cit. p. 234. et ib. p. 255. in dis. de obl. in missa canonizationis SS. Mysteriis.

(4) Mi approfitto di questa occasione, per pubblicare questo bel passo del Diario MS. di Franc. Valesio. Merc. 12. Giugno 1726., nella notte precedente, alle ore 5, mancò di vivere il Card. Fabrizio Paolucci, Decano, Vicario, e Secretario di Stato. Ha lasciata la paga per un anno ai Servitori, et a tre a vita, et alcune migliaja di Scudi da dividersi per la Famiglia alta. Ha fatta una Prelatura, col cognome di Paolucci, per Monsignor Merlini, di 1500. di rendita; e il resto dell'eredità al Fratello.

Venerdi 12. S. B. venne da Monte Mario ad assistere all' escquie del Cardinale, esposto nella Chiesa de' SS. Apostoli, che era nobilmente parata di bruno. Il giorno fu esposto con cere bianche, e salmeggiarono i Religiosi. All' ave Maria, con molte Compagnie, si Laiche, che Religiose fu trasportato il Cadavere con gran numero di torcie, e con la Camera segreta a cavallo, alla Chiesa di S. Marcello, nella Cappella del B. Pellegrino Laziosi, da esso fabbricata. La strada, che fece la Processione, fu al Gesù, per li Ceratini, S. Chiara, e Collegio Romano. Fu poi pubblicata la Relazione del Funerale fatta dalli M. RR. Signori Sacerdoti della Congr. della Missione nella lor Chiesa de' SS. Gio. e Paolo all' Emo e Riño Sig. Card. Fabrizio Paolucci, il di 7. Nov. 1726. Roma per il Zenobi. 4. V. Annali della Famiglia Paolucci. Rimini 1812. Elogio ai Sig. Baroni Luigi de' Calvoli Paolucci, e D. Maria Beatrice de' Principi Albani. Forli 1812.

Pro-Commissario, Pater Aldobrandinus Malvezzi Congr. Oratorii S. Philippi Neri Presbyter, et Abbas Marius Bolognetti. Demum Abbas Raynerius Aldovrandus, et Petrus Martelli Bononienses.

Ma molto più distintamente se ne spiega l'ordine in quest' altra relazione di Francesco Valesio. Nella 4 Oblazione per S. Cattarina da Bologna, il Sig. Card. Paulucci offeri li soliti due Cerei grossi di 60 libbre, e dal Senatore Filippo Conte Aldovrandi Ambasciadore di Bologna appresso la S. di N. S. accompagnato da due Camerate Bolognesi, che furono il Sig. Ab. Conte Catalano Castelli, e Sig. Ab. Ludovico Beccadelli portò il cereo piccolo, e dalli Reverendissimi PP. Fra Celestino da Milano, Vice Commissario Generale degli Osservanti, Osservanti, e P. Fr. Diodato da Roma Vice Commissario Gen. de' Min. Osserv. Riformati, si portò il canestro dorato colle Tortore, e dal Sig. Card. Tommasi, furono presi li due pani, e dal P. Aldobrandino Malvezzi Prete della Congr. dell' Oratorio fu portato il cereo piccolo, e dal Sig. Abb. Gio. Mario Bolognetti, il canestro inargentato con le due colombe, ed il Sig. Card. Barberini presentò anch'esso li due barilozzi, tenendosi sempre il medesimo ordine, ed il Sig. Conte Rinie ro Aldovrandi portò il cereo piccolo; ed il Sig. Ab. Pier Jacopo Martelli Secretario del Senato di Bologna portò il canestro dorato, ed inargentato degli Uccelletti. A tutti li suddetti cerei grossi di ciascuna oblazione vi era l'effigie di quel Santo, e l'impronta del regnante Pontefice (1).

In una Miscellanea di notizie spettanti a questa Chiesa, esiste il conto della cera di Venezia, impiegata per la Processione fatta collo Stendardo, che ascese alla somma di scudi mille, essendosi distribuite le candele a 2400 persone, cioè a mille Fratelli delle Stimmate, a 200 di S. Carlo al Corso, a 250 Bolognesi, a 300 Cappuccini, a 160 di S. Francesco a Ripa, e di S. Pietro in Montorio, a 70 di SS. Cosma, e Damiano, e di S. Paolo alla Regola, a 60 di S. Bartolommeo all' Isola, a 150 de' SS. Apostoli, e a 200 PP. della Minerva.

In altra Memoria, si narra, che alla Statua di Costantino (2) fu consegnato lo Stendardo ai Festaroli, vestiti col Sacco de' Fratelli Bolognesi, perchè furono stimati più abili a portarlo; e che per la Piazza di S. Pietro andò verso la Guglia, ed entrò nella Ba

(1) Benedictus XIV. Lib. IV. de Servorum Dei Beatificatione, et Beatorum Canonizatione. Bononiae 1734. f. et Romae 1747. f. et 1748. 4. Angelus Rocca de SS. Canoniz. in ejus thesauro antiq. Sacr. T. I. pag. 101--150. Romae 1745. ff. Daniel. Papebrochii Dissert. de solemnium Canonizationum initiis, atque progressibus. In conatu Chron, Hist. in Propylaeo ad Acta SS. Maii p. 171--174. Franciscus de Berlendis de oblationibus ad altare comunibus, et peculiaribus. Diss. Hist. et Theologica, Editio I. Lat. post duas Italicas emendatior, et auctior. Venet. 1743. 4. De ritu oblationes in Canonizatione Sanctorum, ad Altare deferendis in Sacrario servandi, usque ad Offertorium, in T. II. de Secretariis p. 850.

(2) Vedine la descrizione nella I. Parte delle mie Cappelle Pontificie, e Cardinali zie p. 14.

silica, ove fu posato, con quello di S. Felice, nella Cappella Gregoriana, essendo stati lasciati gli altri due nell'altra di S. Gregorio M. Ma ivi si soggiugne, che, essendosi fatta tutta la spesa dalla Città di Bologna, i soli Fratelli Nazionali doveano essere invitati a portare i fiocchi de' Cordoni, e le Torcie, e i Candelotti, e non i Francescani, benchè la Santa fosse del loro Ordine, e che vi furono ammessi a forza d'impegni.

Per questa solenne Processione erano state ideate queste altre due cose, che non furono eseguite. Una macchina della Statua di S. Caterina sedente, con la Reliquia del suo Sangue in mano, coperta da uno strato, con quattro fiocchi agli angoli, sostenuti da quattro Angeli, all'uso di Bologna; trasportata da' facchini, e preceduta da otto Putti vestiti da Angeli, sei con i Cornucopj con le candele accese, e sei con Vasi pieni di profumi, come si usa in Bologna, avanti l'Immagine della B. V. L'altra di fare un fuoco d'artifizio, attorno al Cornicione del Palazzo del Duca Farnese, allora sfittato, e da chiedersi in grazia al medesimo dal Senato di Bologna, a quest' oggetto, facendovi formare una Balaustrata di legno intorno al giro di tutto il Tetto. Ma come potea sperarsene il permesso, in vista del pregiudizio che potea derivarne alla Fabbrica?

CAPO XXIV

Dell' Incorruzione del Corpo di S. Caterina, che si conserva sedente ; dell'uso di rivestirlo, di lavarlo, e di distribuirne l'acqua, ed i ritagli agl' infermi; delle lodi della fertilità di Bologna, e di varj suoi prodotti; degli Scrittori della Vita, e delle Opere della Santa.

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1 suo Corpo si conserva tuttora sedente, intiero, e trattabile, e spirante il più grato, e soave odore (1). Il Masini, dopo di aver narrato varj prodigj da Lei operati p. 250, così la descrive p. 504. Nella Chiesa delle Monache del Corpus Domini, si vede il corpo della B. Caterina da Bologna, in carne, et ossa, assisa sopra di una Se

(1) Jos. Raymundus de incorruptione Cadaverum, occasione demortici foeminci Corporis, post aliquot soecula incorrupti, nuper refossi Carpentorati. Avenione 1663. Hier. Cardanus L. VIII. Variarum C. 4. Elia di Amato Pensieri diversi su l'incorruzione del Cadavere di Alessandro M. lettere erud. P. I. p. 349. Dom. M. Manni sopra i Corpi che per anni, ed anni si trovano preservati dalla corruzione nel T. VII. Opusc. Calogera p. 371. Benedictus XIV. de Beat. et Can. L. IV. P. I. c. 3o. Affò Vita del B. Orlando de' Medici Eremita. Parma 1784. p. 88. Ducange in Manna, liquor, vel Pulvis odorus, qui de sepulchris, aut Corporibus Sanctorum effunditur, et affluit; il Colombe p. 31. il Mercato p. 211. SS. Simplicia, ed Orse p. 39.

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