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dia, che rende stupore a' riguardanti, essendo continuati molti anni, che ancora le crescevano l' unghie; et nelle solennità, e sue feste la spogliano, e rivestono, come se naturalmente fosse viva. Nel 1465 fu visitata dalla Regina Isabella, Moglie di Federico d'Aragona, Re di Napoli, per un suo particolar voto, et oltre li presenti fattovi, le donò la corona Reale, e posta sopra il capo della Beata; la qual corona di continuo, da quel tempo in quà, sempre si è tenuta sopra il Capo della suddetta Beata. E perciò in tal guisa si vedono tutti li Ritratti di Lei coronati. Nel 1584 fu posta nella suddetta Sedia; e la prima, in cui stette posato 338 anni il suo Santo Corpo, si conserva alle Monache di S. M. degli Angeli, che è macchiata in più luoghi del Sangue della B. ora però l'hanno le sue Monache. Asserisce il Boldetti (1), che usci vivo sangue dal piede di S. Catarina, allorchè da una Religiosa ne fu tagliato per divozione un pezzetto di pelle.

Odasi a questo proposito l' eloquentissimo squarcio dell' Orazione recitata da Mons. Carlo Majella (2), in Campidoglio, per l'Accademia del Disegno, nel 1713. Dopo di aver detto, che la Gentilità Romana non ardiva di porre a fronte de' quattro fortissimi Eroi della Cristianità, Pio, Andrea, Felice, e Cattarina, i suoi Camilli, i suoi Decj, i suoi Cesari, e le sue Clelie, soggiugne. Alla Vergine di Bologna sembrerà per avventura farsi onta, con invitare le industrie dei vostri studj a convertire le tenebrose memorie di Venere Ericina, detta Capitolina, e di Venere Calva, e di Ebe, e d'Iside, e di Giunone, negli onori dovuti a quell' integrità, che ritratte avendo dal Cielo le forme per imitarle in terra, meritò di conversare cogli Angeli del Cielo, e di tener sovente al suo Sposo divino dolcissima compagnia. Essendo però degna della Grazia onnipotente quelle prove antivedute da Isaia cap. 35 di far nelle putride tane de' Draghi, e de' Serpenti, fiorire i bianchi gigli, a maggior gloria di Caterina ritorni, che si glorifichi questa mutazione della destra dell' Altissimo, e spargano odore, e fragranza le di lei purissime virtù, dove la sfrontata impudicizia aveva regnato. Ma per dir vero, a Lei, men che ad ogni altra, l'opera vostra abbisogna. Imperocchè, dove per

10

() Sucri Cemeterii p. 143.

(2) Il celebre Niccolò Capassi ne fece il Ritratto con questo Distico.

Et sancte vixit Sophos hic, et vixit in Aula,

Non modo sprevit opes, sprevit et ingenium.

Il P. Bonafede ne ha inserito uno fra i suoi Kitratti Poetici. Ven. 1788. T. II. p. 57. Mons. Filippo Bonamici ne parla de Cl. Pontif. Epistolar. Scriptoribus. Monsig. Evodio Assemanni nella P fazione agli Atti de' SS. Martiri Orientali ne ha scritta la Vita. Un altra n'è stata pubblicata in Napoli nel 1780., col titolo Caroli Majelli Vita, et Epistolae aliquot; ed anche da Gio. Lami nel Memorab. Dialog. erudit. praestantium. Florent. 1747. 8. T. II. P. I. p. 97. Nel Diario delle Villeggiature di Clemente XI. scritto da Monsig. Lancisi, pubblicherò varie sue Lettere inedite. Ma assai più, che da tutti i precedenti, possiamo aspettare dalla singolare erudizione del Ch. Sig. Marchese D. Carlo di Villarosa, che ne ha preparata una nuova Vita con le sue Opere inedite.

ritogliere alla corruzione inevitabile della Morte le vere sembianze de chiarissimi Personaggi, fu mestiere di effigiarle nelle tele, o ne' duri sassi, e metalli, ci ha serbato Iddio l' Originale di Caterina, facendo, che il Corpo verginale, e l'Angelico sembiante, nella propria carne, quasi vivo, e spirante, ci rimanesse rivestito innanzi tempo dell' incorruzione, e come quello, che visse in terra celeste vita, qui nella terra ancora delle doti celesti arricchito .

Imperciocchè le Tele, rappresenta nti i fatti i più memorabili di questi gran Santi, dopo aver contribuito alla magnificenza del primo loro trionfo nell' augustissimo Tempio Vaticano, concorsero a formare anche il secondo nella Sala del Palazzo Senatorio di Campidoglio, dove furono esposte per l'indicata Accademia del Disegno, ivi celebrata. Fra queste si vedeva il Medaglione di S. Caterina, rapita in estasi, per la visione di G. C. cantando con un Angelo, ivi espresso, Catharinam Jesus amabili sui specie delectat cum Angelo modulantem, et gloria ejus in te videbitur; ed un altro, in cui era espressa la Santa in estasi, mostrandole G. C. preparate nel Cielo Sedie molto più nobili delle terrene, con la seguente iscrizione. Nobiliorem in Coelo sedem Catharinae Virgini Bonon. paratam Jesus declarat.

l'uso

E' degno di essere riferito, cio, che ne ha scritto Teodoro Sprengero, non meno sopra il color nero della sua pelle, e la sua conservazione, per cui, quasi che sia ancor viva, seguitano, com' egli asserisce, a crescerle i capelli, e le unghie; ma anche sopra di rivestirla ogni mese, per distribuire in minuti ritagli la sua Camicia ai devoti Pellegrini, che concorrono a venerarla, con altre curiose notizie su la fertilità di quel suolo, e la squisita qualità de' Capponi, delle Mortadelle, e delle saponette. Egli dunque racconta (1). In Civitate Bononiae apud Virgines Vestales Mendicantes, Catharina Bononiensis monstratur, quam singulis mensibus novo indusio tegunt, vetus in minutas partes scindendo, et Peregrinis in memoriam Sanctae distribuendo. Illa tota adhuc pelle sua tegitur, nigra, et quasi aethiopica, licet aliquot saeculis mortua, cuique adhuc ungues (2), et capilli crescunt. Dicitur Bononia a fertilitate terrae la Grassa. Vivitur heic bene, et quidem exiguo pretio, Caponibus, qui, sicut Genevae optimi sunt, et Sarciminibus, quae Mortadelle appellant, quae heic melius, quam in ulla alia terrarum parte parantur, dentes odium plus quam capitale indixerunt. Commendatur praeterea locus a Savonettis grati odoris.

(1) Roma nova. Francof. 1668. 12.

(2) Paul. Christ. Werner Diss. de Unguibus humanis, varioque modo, quo possunt corrumpi. Lips. 1773. Costantino Gatta Dissertazione di un strano crescimento di peli, barba, ed ugne in due Donne Napoletane. Calogerà Opusc. Scientif. T. XIII. p. 403,

Nella Cronica di Bologna (1) narrasi, che i Bolognesi, quasi ogni anno, mandavano in regalo Salciccie grosse, con le Olive acconcie in Bariletti ai Duchi di Milano, in corrispondenza di un Bue, della più smisurata grandezza, che soleano regalare a quel Reggimento (2). Il Senator Vincenzo da Filicaja, nella sua accurata descrizione del Pellegrinaggio della Ven. Compagnia di S. Benedetto Bianco nel 1676. alla S. Casa di Loreto, pubblicata in Firenze nella Stamperia Daddi 1821 dal mio dottissimo amico Sig. Canonico Domenico Moreni, si racconta p. 65, che le RR. MM. del Corpus Domini dell' Ordine di S. Francesco per un lor Prete, ci facciono intendere il particolar desiderio, che avevano di mostrarci il Corpo della B. Caterina di Bologna. Giunse a tutti quanti affatto nuova, ed improvvisa l'offerta di quel favore, che si sarebbe volontieri comprato, a costo di molti prieghi. E però senza por tempo a mezzo, colla scorta del medesimo Prete alla detta Chiesa pervenuti, vedemmo per la finestra dell' Altare il Sacro Deposito, saziandone gli occhi, che n'erano a dismisura famelici. E' quel corpo sovranamente maraviglioso; perciocchè essendo trattabile alla guisa de' corpi vivi, e non come gli altri giacendo, ma stando a sedere da quelle Madri si veste, spogliasi tuttodì, lavasi eziandio, mirabile riuscendo l'uso di quell'acqua a pro degl'infermi. Fecero appresso quelle RR. Suore distribuire a ciascuno un pezzetto di veste della Beata; onde del primo, e secondo favore oltre modo lieti, dopo averne dato loro ben mille grazie, ci ritirammo.

Questa Santa scrisse la sua vita da sè medesima, nel libro intitolato Sette armi spirituali, che dopo aver dato alle fiamme per umiltà, tornò poi a ricomporre per una speciale ispirazione. Ne parla il P. Lucca Wuddingo (3), che ha tessuto il Catalogo degli altri suoi scritti. Possono però vedersene molte altre compilate dei sottoposti Autori (4)·

(1) Muratori Rer. Ital. T. XV'II. Col. 778. (2) Nic. Ratti Famiglia Sforza T. I. p. 49.

(3) Script. Ord. Minor. p. 88. et in T. VI. Annalium.

(4) Vita S. Catharinae Bononiensis Virginis ex Ordine S. Clarae, ex italico sermone latine reddita per Jo. Ant. Flaminium, cum commentario praevio, et notis. In T. II. Martii Bolland. p. 34 Alia ex italico Jac. Grassetti cum notis ibid. p. 44; ed in Bologna 1620. 163. 1639. 1652. 1712. 1724. ed in Roma 1775.

Dionisio Paleotti la Vita della B. Catarina Bolognese dell'Ordine del Serafico Francesco, con varie Poesie di Tommaso Beccadelli sopra la Vita di essa Santa. Bologna per gli Her. di Hieron. de' Benedetti 1502. 1536.

Officium proprium de B. Catharina Bononien.

Gio: Bertolotti Vita di S. Caterina di Bologna. Mantova 1619.

Giacomo Grassetti Vita di S. Caterina di Bologna. Ivi pel Cocchi 1620. 1630. 1639.

1652. 1724, ed in Roma 1725.

Girolamo Alle Nuova Rappresentazione Spirituale della B. Caterina da Bologna del

l' Ord. di S. Chiara. Bologna pel Ferroni 1641.

Pietro Azzoguidi Vita di S. Caterina Vegri. Bologna 1679.

Compendium Actorum in Causa Cauonizationis B. Catharinae de Bononia; Romae Typ. R. C. A. 1717.

CAPO XXV.

Abbellimenti della Chiesa, e sue misure. Festa di S. Caterina. Eredità di Giuseppe Sabbatini. Possesso del Card. Davia. Organo acquistato dalla Chiesa di Monte Santo, fabbricata dal Card. Girolamo Castaldi con i danari, che non avea potuto impiegare nella Facciata di S. Petronio, mentre era Legato in Bologna. Visita aperta nel 3728 dal Card. Davia, con Mons. Girolamo Guglielmi Convisitatore, e chiusa agli 33. Settembre nel 1729. Escquie del Card. Jacopo Buoncompagni; ed Iscrizione della Marchesa Maria Maddalena Sacchetti Grassi. Altra Iscrizione a Gio, Carlo Vanni di Gallese.

Seguita

eguita la Canonizzazione di questa Santa, l'Archiconfraternita fece rimordernare, ed abbellire di tal modo la Chiesa, che essendo già di vago disegno, per la sua Archittettura a Croce Greca, venne a fare una più nobile, e decorosa comparsa, per i suoi nuovi ornamenti, e per gli apparati di Damasco trinati d'oro, che le furono mandati in dono dal Senato.

L'altezza del suo Cupolino, presa dal piano della Chiesa, è di metri 20, 75 centimetri, corrispondenti a palmi Rom. 92. 10. 6.

in circa.

L'altezza del Cornicione, presa ugualmente dallo stesso Piano, è di metri 9. 70, uguali a Pal. Rom. 43. 5. o. per approssi

mazione,

Ercole Covazzi il trionfo della Carità, ovvero S. Cattarina da Bologna, Oratorio a 4. voci da cantarsi nella Chiesa de' PP. dell' Oratorio di S. Filippo Neri, detto della Madonna di Galiera, la sera della Dom. II. di Quaresima 9. Marzo 1721. Festa insieme della S. Med. Bologna per Costantino Pisarri 1721. 4.

Giangiuseppe Cremona Orazioni Panegiriche di S. Caterina di Bologna, e di S. Petronio Vesc. e Protettore Bol. 1727. 4.

Lorenzo Fiorini Vecchi Orazioni Panegiriche in lode di S. Caterina di Bologna, e di S. Petronio Vescovo, e Protettore. Bologna nella Stamp. di S. Tommaso di Aquino 1741. 4.

Sebastiano Paoli Orazioni, e Ragionamenti Sacri. Ven. per Gir. Dorigny 1762. di S. Caterina di Bologna, recitato in S. Petronio, nel 2. Corso Quaresimale del 1725, e allora stampato p. 132.

Fogginio Grassetti Vita di S. Caterina da Bologna ivi 1774.

Pietro da Sassuolo Orazioni Panegiriche in lode di S. Petronio, e di S. Caterina da Bologna, ivi 1780.

Illuminato Bembo specchio d'illuminazioni su la vita di S. Catarina da Bologna aggiunto alle armi necessarie alla Battaglia di detta Santa. Bologna 1787.

Giuseppe Rusca Lettera di ragguaglio sopra l' Ottavario fatto con grandissima pompa

in Ferrara per la Canonizzazione di S. Caterina Vegri Ferrarese pel Pomatelli.

Lorenzo Maria Kiario Scrittura in risposta al Memoriale dato dai Sigg. Ferraresi a N. S. P. Clemente XI, per la pretensione, che S. Caterina da Bologna fosse di Ferrara. Vedi Fantuzzi scritt. Bolognesi T. VII. p. 184.

La lunghezza della Chiesa, dal muro, presa dietro l'Altar maggiore, fino alla soglia della Porta, è di metri 19. 44, ovvero di Pal. Rom. 97. o. 2. in circa.

La larghezza dall' Altare di S. Caterina, a quello di S. Giuseppe, è di metri 13. 38, equivalenti a pal. Rom. 59. 10. 7. in

circa.

Queste misure, nelle quali però non è compresa la grossezza de' muri, mi sono state favorite dalla singolare gentilezza dell' abilissimo Ingegnere Bolognese, Sig. Raffaele Badini,

Giovedì 14 Aprile nel 1721, come si rileva dal Diario del Chracas n. 586. 16. Apr. La Confraternita di S. Petronio della Nazion Bolognese, fu a visitare il SS. Sagramento esposto nella Chiesa di S. Crisogono (1).

Ai 16. di Marzo nel 1722 fu celebrata la Festa di S. Caterina con magnifico apparato, e con una scielta musica, e vi recitò in onor suo un eloquente Panegirico il P. Gabriele Maria Valenzuela Barnabita (2).

A' 26 di Settembre nel 1726, cessò di vivere nell' Ospedal grande di Viterbo Giuseppe Sabbatini, Bolognese, che lasciò all'Archiconfraternita, tutta la sua Eredità.

Ai 27 di Dicembre nel 1726, il Sig. Card. Giannantonio Davia (3) prese il solenne possesso di Protettore di questa Chiesa, e Na

zione.

Nel Novembre del 1723 affinchè non mancasse più lungamente il suono dell' Organo nelle loro sacre funzioni, i pii Confratelli somministrarono la somma di settanta Scudi, con la quale fu acquistato dai Religiosi di Monte Santo (4).

(2) Chracas Marzo 1722. N. 729.

(1) Bart. Piazza Gerarchia Cardinalizia p. 376. (3) Chracas 4. Gennajo 1737. N. 1468. Cardella T. VIII. p. 119. Novaes T. XII, pag. 180.

(4) Era stato proposto d'innalzar questa Chiesa, con l'altra sua gemella, dirimpetto al Ponte S. Angelo, fra i due spazj, situati in mezzo alle tre strade, che ivi si vedono. Ma poi essendosi riflettuto, che quel luogo era troppo sottoposto alla Fortezza della Mole Adriana, furono fatte edificare nella Piazza del Popolo, a capo di altre tre strade, molto più lunghe, in sito più spazioso, e più bello, con l'Architettura del Cav, Rainaldi. Alessandro VII fece incominciar quella di Monte Santo; ma poi fu proseguita dal Bernini, e dal Fontana, a spese del Card. Girolamo Gastaldi. Il medesimo non avendo potuto innalzare in Bologna, ov' era Legato, la Facciata della Chiesa di S. Pctronio, per non essergli stato accordato da que' Fabbricicri, che non vollero veder usurpato da un privato il pubblico diritto, di porvi il suo stemma, come esigeva, volle sfogare in quest' altro modo il suo genio edificatorio, come si è graziosamente espresso il mio celebratissimo amico Sig. Conte Cavalier Leopoldo Cicognara nella sua classica Storia della Scultura, del suo risorgimento in Italia fino al presente. Ven. 1813. fol. pag. 246. La Chiesa è ovale, con 7. Altari, Cupola, e Tribuna, dentro l'ordine corintio, col Portico di travertino, con otto Statue di sopra dello stesso marmo, sostenute da 4. Colonne, benchè sieno otto, comprese le altro 4. che servono per ornamento dell'edificio, cioè due per parte nè bracci laterali, e che prima aveano servito al distrutto Campanile della Bas. Vaticana eretto dal Bernini, come ho riferito nella mia Sagrestia Vaticana p.

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