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La Congregazione, nella quale fu destinata a dare le prime prove della sua abilità, e del suo vivissimo_impegno pel pubblico bene, fu quella del buon Governo. In seguito di straordinarie, e gelose commissioni egregiamente eseguite, meritò di essere aggregata con tutta la sua illustrissima famiglia (1), e discendenza alla Nobiltà di Bologna, da quel Senato, non solamente con i due terzi de' Voti, che l'antico S. Consulto esigeva, ma con piena unanimità, neppure un solo essendo stato discorde di quegli esatti Cavalieri, delle patrie costituzioni osservatori diligentissimi; e così nuovo lustro si accrebbe alla sua Cento, ove Ella nacque, parte la più illustre, e nobile della Diocesi di Bologna, come la dichiarò il gran Pontefice Benedetto XIV, nella notissima sua Bolla Apostolicae Sedis Majestati convenit. Nè Bologna sola, ma le altre Città di Anagni (2), di Alatri (3), di Ferentino, di Veroli, e di Fuligno, e nello scorso triennio, anche l'antichissima Sede degli Esarchi Ravenna, volle, senza che neppure il sapesse V. E., darle una nuova testimonianza di rispetto, e di riconoscenza alle sue indefesse cure per essa, aggregandola con tutta la sua Famiglia alla Nobiltà Ravennate.

Ma poi le si aprì un più largo campo per far risaltare la già sperimentata perizia nelle materie legali, ed economiche, essendole stato conferito dalla S. M. di Pio VI, l'impiego di Uditore dell' Eminentissimo Camerlingo, da Lui medesimo precedentemente esercitato.

Quindi fu promossa all' Uditorato della S. Rota Romana, nel posto destinato ad un Nobile Bolognese, per occupar quella Sede, che Bologna per la sua accreditata celebrità nelle Leggi, ottenne dalla sapienza de' Romani Pontefici, dai quali giustamente fra le altre sue Città, è sempre stata detta NVLLA CARIOR, come Giulio III esprimer fece in una Medaglia, che presenta questa epigrafe, per i Bolognesi molto onorevole, e consolante. L' E. V., per mostrarsi grato, ed affettuoso Cittadino, fece trasportare dal di Lei Palazzo in

(1) Robi Rusca il Rusco, ovvero dell' Historia della Famiglia Rusca Rusconi. Venezia 1677. 4. Series Episcop. Forocorneliensium T. II. p. 278. Diario Romano N. 41 22. Maggio 1816.

(2) Steph. Ant. Morcelli Inscript. Comm. subjectis. Romae 1783. 4. p. 379. et Pa tavii typ. Seminarii 1823. p. 17. 291. 292.

(3) Ib. pag. 20. 340, et in ejusdem Parergo novissimarum Inscriptionum Patavii ty pis Sem. 1818. 4. p. 219.

Bologna, a quel celebratissimo Istituto delle Scienze, secondando i replicati voti de' dotti Archeologi Bolognesi, l'intatta egregia Statua di Nerone giovanetto, e ancora a que'tempi non depravato ne' costumi, che arringando in Senato in favore de Bolognesi nella disgrazia di un rovinoso incendio, ottenne a favor di Bologna un generoso sussidio, degno della munificenza del Romano Senato.

Quanto ancora fece risplendere il suo zelo nella Congregazione di Stato, alla quale fu prescelto dall' avvedutezza del testè defunto Sovrano, nella fausta circostanza del sospiratissimo suo ritorno alla suprema sua Sede!

Ebbi perciò anch' io tutta la ragione di manifestare con pubblici contrassegni di giubilo la mia gioja, per la sua applauditissima esaltazione alla Sacra Porpora (1), e per la sua preconizzazione alla Cattadra Imolese, rinunziatale dall' augustissimo suo Predecessore, il quale ben sapendo essere state da Lei ricusate le Mitre di Como, e di Cremona, la giudicò degnissima di questa, di cui volle insignirla di propria mano, ungendola Egli stesso col sagro Crisma (2), con averla inviata alla sua Cattedrale col ricco dono di quattro Calici, uno de' quali d' oro giojellato, con un consimile Reliquiario del più eccellente lavoro (3); ed avendole inoltre affidate le redini della nobilissima Legazione Ravennate, da altri due

(1) Per la promozione alla S. Porpora di S. E. il Sig. Card. Antonio Rusconi, detto Vescovo d' Imola, Prose, Iscrizioni, e Versi. Roma Stam. de Romanis 1816. 4. Diario Rom. 1816. N. 20. 1. Maggio N. 33, ove si riferisce la collazione del Titolo de'SS. Gio., e Paolo, seguita nel Concistoro de' 29. Aprile N. 36. 4. Maggio, ed anche si enunciano le Congregazioni conferitegli del Concilio, de' Vescovi, e Regolari, dell' Esame de' Vescovi in S. Canoni, e delle Indulgenze.

(2) Diario Romano N. 33. 1816. Oltre varie altre beneficenze, conferite al predetto suo Titolo, vi ha fatto a sue spese rinnovare la rotta Campana, in misura di passetto di pal. tre di diametro, ed un terzo di altezza pal. 4. Nella sua circonferenza vi è inciso il motto Omnis spiritus laudet Dominum. Nell' inferiore. Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat, Christus ab omni malo nos defendat. Petrus Blasius fecit anno MDCCXXXXIIII. Nel Corpo della Campana, sono effigiati i SS. Giovanni, e Paolo, e S. Vincenzo de' Paoli con lo stemma del Card. Camillo Paolucci. Nella nuova è impressa l'effigie di S. Antonio di Padova, con lo stemma dell' Eminentissimo Titolare, che con le consuete Cerimonie ne ha fatta la solenne benedizione nella mattina de' 13 di Ottobre e con questa Iscrizione

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CAMILLVS · PAOLVCCIVS CARD TIT IOAN ET PAVLI· MARTT AMD CC XXXXIIII CONFL⚫ CVR

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ANTONIVS CARD RVSCONVS CARD TIT EOD EPIS FOROCORNELIEN LEG RAV CASV CONFRACT EX REDIVIVA. MDCCCXXIII. REF.

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(3) Diario Romano N. 41. 22. Maggio 1816.

Cardinali, Vescovi anch'essi d' Imola, Filippo Antonio Gualtieri nel 1707, e Giuseppe Ulisse Gozzadini nel 1714. governata (1); e che ne' più scabrosi, e difficili tempi, ha saputo regolare con la più lodevole prudenza, avendo meritata la generale riconoscenza, specialmente per la definita vertenza su la strada Faentina, inceppata da tre anni, e dalla sua vigilanza fatta proseguire, e ridurre quasi al suo termine, con applauso comune. E perciò quanto giustamente si è esultato dall' intiera Provincia, nel ricevere il fausto annunzio della conferma nella stessa Legazione, accordatale dalla somma avvedutezza del nuovo Pontefice LEONE XII, succeduto all'immortale Pio VII, alla gloriosa di cui memoria ha fatto celebrare i più solenni, e magnifici Funerali, decorati dalle più eleganti Iscrizioni; avendo inoltre prima di partire pel Conclave, eccitato il suo dilettissimo Clero, e Popolo Imolese, con una eloquentissima Pastorale, ad innalzare i più ardenti voti all'Altissimo per la sollecita elezione del successore (2).

A chi poi non è noto, come abbia pienamente corrisposto alle sue ben fondate speranze col retto, e prudente regolamento delle medesime, e con aver ricolmato d' innumerabili benefizj l'avventurata sua Cattedrale? Poichè la medesima è stata decorata del maestoso Altar Maggiore, tutto di scelti marmi, quale la magnificenza di quel Tempio pareva richiedere. Inoltre ha nella Diocesi eretta dai fondamenti, con soda Architettura, e con la vistosa spesa di circa cinque mila Scudi, la Chiesa Parrocchiale di Poggiolo, ed annessa Canonica; la cui solenne Consecrazione, è stata dall' E. V. eseguita nella seconda Domenica di Ottobre dell' Anno 1822, con plauso universale, perpetuato da varie stampe di Sonetti, e di Iscrizioni; avendo così liberata dalla Parrocchia la Chiesa unita al Casino dei Vescovi, nella Villa di Torrano; ed essendosi rinnovata la non picciola Fabbrica, accresciuta di nuovi commodi, e decentemente ammobiliata.

Alle sue Pastorali cure non è sfuggita quella del più

(1) Serie Cronologica degli Eminentissimi Cardinali Legati, che hanno governata la Provincia di Romagna, dall' Anno 1509 sino al 1822. raccolte da G. B. Ravenna dalla Stamperia Roveri 1822.

(2) Descrizione de' Funerali celebrati in Imola alla memoria dell' immortale Pontefice Pio VII, e Lettera Pastorale dell' Eminentissimo, e Reverendissimo Sig. Card. Vescovo d'Imola, e Legato di Ravenna al Clero, ed al Popolo d' Imola, Poi nella Tipografia del Seminario 1823. 8. Diario N. 76. 24. Sett, 1823.

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sollecito ristabilimento degli Ordini Regolari de' Cappuccini in Imola, come nella Città di Lugo; e de' Minori Osservanti Riformati nella Città stessa d' Imola, e nel suburbano santuario della Madonna, detta il Piratello, come nella Terra di Massalombarda. Egualmente, e con non inferior cura ha ristabilito il vasto Monastero in Imola delle Domenicane, in cui attualmente con vera edificante pietà convivono fino al numero di 47, comprese l'Educande, essendo seguita la stessa ripristinazione delle Domenicane in Castel Bolognese; mentre con generale applauso, ha mostrato lo stesso zelo nel riaprire nella Città d'Imola l'altro Monastero per le Religiose Francescane, fino al numero di quaranta, collocandole in quello magnifico, prima abitato dalle Stefane, d'onde le alunne di S. Giuseppe sono state trasferite all' adattato locale del Monastero delle Cappuccine, ora occupato dal Seminario Vescovile, e restituito, mercè le indefesse sue cure, all'antico lustro, e ad un miglior sistema pel nuovo pubblicato Regolamento.

Seguendo V. E. gli esempj luminosi dei Predecessori Vescovi Imolesi, le cui memorie già stese dal rinomatissimo P. Francescantonio Zaccaria della Compagnia di Gesù, e proseguite dalla dotta, ed elegante penna del Sig. Abate D. Domenico Marsella, Professore di eloquenza latina, e Storia Romana nell' Archiginnasio Romano, e nell' Università Gregoriana, sono state recentemente impresse con la più splendida magnificenza (1). Ella non tralascia giammai veruna fatica, per promuovere il maggior bene della sua Diocesi, benchè assai vasta (2), da Lei amorosamente di già visitata in ogni parte, senza risparmiarsi di salire anche nè siti più alpestri, per eccitarla alla fedele, e costante esecuzione de' proprj doveri, non meno coll' esempio, che con la paterna voce delle sue fervorosissime Omelie (3), e Notificazioni, varie delle

(1) Series Episcoporum Forocorneliensium, a Ferd. Ughellio digesta, deinde a Nicolao Coleto emendata, et aucta, postremo a Franc. Ant. Zaccaria restituta, quinque cum Dissertationibus in Ughelli Proemium. Accedunt tunc gesta Pii VII. Pont. Max. Forocorneliensis jam Episcopi, duos in Tomos distributa. Forocornelii 1820. typis Seminarii apud Jo. Benacium T. II. 4. fig.

(2) La Diocesi d'Imola comprende 125. Parrocchie, sorvegliate da 18. Vicarie, e composte da N. 70. mila Anime. Ha per confine quelle dell' Arcivescovado di Firenze, di Bologna, e di Ravenna, ed il Vescovado di Faenza; ed è governata nel temporale dagli Eminentissimi Legati di Ravenna, Ferrara, e Bologna.

(3) Epistola Pastoralis ad Clerum, et Populum Cornelien. Romae 1816. apud Franciscum Bourliè. Editto per la Sagra Visita della Città, e Diocesi d' Imola 20. Giugno 1822. Stampatore Vescovile Francesco dal Monte Casoni.

quali (1) ha dato alla luce, oltre diverse Iscrizioni, di cui ha nobilitato, ed abbellito le Città d'Imola (2), e di Ravenna (3), e che giustamente riscuotono l'approvazione degl' Intelligenti, per la loro eleganza, da Lei appresa pel sommo trasporto, che ha sempre avuto per la scienza Epigrafica (4), in grazia di cui aveva unita una doviziosa collezione di antiche Iscrizioni, delle quali ha fatto generoso dono all' impareggiabile Museo Lapidario Vaticano (5), che meritò le più benigne espressioni del Sovrano gradimento, partecipatole di espressa commissione di S. S. dall' Eminentissimo Sig. Cardinal Benedetto Naro, allora sua Maggiordomo, ed anche i pubblici applausi (6).

(1) Circolare ai Vicarii Foranei 19. Aprile 1817. Editto, e Notificazione sulla osservanza delle Feste, 11. Maggio 1817. Circolare alle Monache dimoranti in Imola 30. Agasto 1819. Editto su l' emendazione dei danni apportati alle vacanti Chiese Parrocchiali, Luoghi Pii, e Benefizj Ecclesiastici 16. Ottobre 1820. Omelia recitata nella solenne Benedizione al Cimitero Comunale d' Imola, e stampata pel dal Monte Casoni. Novembre 1821, ommettendosi varj altri Editti, Circolari ec. tutto tendente al bene spirituale dell' amato Gregge.

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(2) Veggonsi nelle parti laterali dell' Altar Maggiore nella ripristinata, ed abbellita Chiesa delle Domenicane, in lode di sua Santità Pio VII.

(3) Iscrizioni poste ai lati del Piedistallo, sostenente la Statua in bronzo della S. M. di Alessandro VII; fatta eriggere dopo le passate vicende, nella Piazza di S. Francesco, dall'Eminentissimo Rusconi Legato, nell' Ottobre 1821, e pubblicate dalla Stamperia Roveri.

Altre situate nell' Aula del Palazzo Apostolico della Legazione, dove con generale esultanza ha fatto nella Volta dipingere in elegante modo lo stemma Gentilizio della Santa M. di Pio VII; ed alle pareti, rinnovare quelli, già nei passati tempi cancellati, degli Eminentissimi Legati, cominciando sotto il Pontefice Giulio II, sino al testè defunto.

(4) Il.ch. Mons. Gaetano Marini nella Lettera al P. Abate Pier Maria Rossini Olivetano sopra due Latercoli, o Ruoli de' Soldati Pretoriani scoperti fra rottami delle Terme di Tito. Roma 1796 presso il Salomoni p. 1. scrisse; sono ora nel Museo di Mons. Rusconi, il quale con grande, e fervido animo va preparando per sè, e per tutti gli eruditi, un' assai copiosa, ed interessanse collezione d' Iscrizioni.

(5) Giuseppe, ed Alessandro d'Este, Elenco dei soggetti esistenti nel Museo Vaticano. Roma 1821. dalle Stampe di Paolo Salviucci p. 70.

(6) Nella Prefazione del Museo Chiaramonti descritto, e illustrato da Fil. Aurelio Visconti, e Gius. Ant. Guattani. Roma 1808. fol., e nella ristampa fattane dall' altro non men dotto, ed erudito mio amico, Sig. Dott. Gio. Labus 4. p. XLII, si legge. Il Museo in questi ultimi giorni ha avuto un pregiabile accrescimento coll' insigne raccolta, data da Mons. Antonio Lamberto Rusconi, Uditore della S. R. R. Questo intelligente amatore delle antiche cose, col quale allora Uditore del Camerlengato, noi, uno nell' impiego di commissario della Antichità, l'altro in quello di Assessore per la Scultura, cooperammo per la conservazione degli antichi monumenti, per più lustri, seppe riunire in una sua delizia Suburbana, quasi tutte le celebri Lapidi Capponiane, e molte altre recentemente trovate; e ne fece un dono al S. Padre, in contrassegno del suo attaccamento a quest' inclita Città. Ognun sa, che questo incomparabile Museo fu inco-, minciato dalla sa. me. di Clemente XIV, il quale, come si nota al N. 8602 del Diario del Chracas de' 6 Agosto 1774, fece alle Monache de' SS. Domenico, e Sisto il bellissimo, e particolare regalo del Modello del famoso Museo Clementino, composto tutto di Zucchero impietrito, con statue, fiorami, pitture, ed iscrizioni, di vago, e perfettissimo lavoro, non potendosi in questo genere ammirare cosa più sorprendente.

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