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Quarta Ragione.

$ VI. Così si argomentava in quarto luogo: Se la terra non fosse inferiore all'acqua stessa, la terra sarebbe totalmente senza acqua, almeno nella parte scoperta di cui trattasi: e così non vi sarebbero nè fonti, nè fiumi, nè laghi; di che veggiamo l'opposto. Quindi l'opposto, che ne seguiva, è il vero; cioè che l'acqua sia più alta della terra. La conseguenza si prova per questo, che l'acqua naturalmente viene portata allo ingiù: ed essendo il mare principio di tutte le acque (siccome è dichiarato dal Filosofo nelle sue Meteore), se il mare non fosse più alto della terra, non sarebbe l'acqua mossa verso la terra stessa, come appunto avviene; avvegrachè in ogni natural movimento fa d' uopo, il principio dell'acqua essere più alto.

Quinta Ragione.

§ VII. Parimenti disputavasi in quinto luogo: L'acqua sembra seguire principalmente il moto della Luna, siccome appare nel flusso e riflusso del mare; quindi essendo eccentrico l' orbe lunare, sembra ragionevole che l'acqua nella sua sfera imiti l'eccentricità di quello, e per conseguenza sia eccentrica: e siccome questo non può essere, se non è più alta della terra, come fu dimostrato nella prima ragione; così ne consegue quello stesso, che superiormente fu detto.

Determinazione in due modi.

l'acqua considerata nella sua circonferenza, § X. Dico adunque in primo luogo: Se fosse in qualche parte più alta della terra, ciò sarebbe di necessità nell'uno o nell'altro eccentrica, come affermavano la prima e la di questi due modi; o perchè l'acqua fosse quinta ragione; o perchè, essendo eccentrica, fosse gibbosa in qualche parte, e perciò sovrastasse alla terra: nè altrimenti esser potrebbe, siccome è ben noto a chi sottilmente osserva.Ma nè l'uno nè l'altro di cotesti modi è possibile; e quindi nè quello da cui o per cui l'altro conseguiva. La conseguenza, come dicesi, è manifesta rispetto al luogo per la sufficiente, divisione della causa; l'impossibilità del conseguente apparirà per quelle cose che si dimostreranno.

Prima e seconda supposizione.

S XI. Ad evidenza dunque delle cose da dirsi, due sono le supposizioni da farsi : la prima si è, che l'acqua naturalmente si muove allo ingiù; la seconda, che l'acqua è un corpo labile naturalmente, e non terminabile per termine suo proprio. E se alcuno negasse questi due principii, o l'uno di essi, la determinazione non sarebbe per lui; poichè contra uno che nega i principii di qualche scienza, non deesi disputare in quella scienza, come desumesi dal I della Fisica; imperocchè sono questi principii ritrovati dal senso e dalla induzione, cui spetta ritrovar tali cose, com'è manifesto dal I a Nico

maco.

Distruzione del primo membro.

S VIII. Con queste ragioni adunque, e con altre da non curarsi, si sforzano di provare esser vera la loro opinione quelli che so- S XII. A distruggere adunque il primo stengono, che l'acqua sia più alta di questa membro conseguente dico, che è impossiterra scoperta ed abitabile, comechè a ciò bile esser l'acqua eccentricas; il che dimocontrarii siano il senso e la ragione. Impe: stro cosi: Se l'acqua fosse eccentrica, tre rocchè, quanto al senso, vediamo i fiumi effetti impossibili ne seguirebbero; de quali discendere per tutta la terra al mare tanto il primo è, che l'acqua sarebbe naturalmenmeridionale che settentrionale, tanto oriente mobile all'insù ed all' ingiù; il secondo, tale che occidentale; lo che non avverrebbe, se i principii dei fiumi e gli alvei loro non fossero più alti della stessa superficie del marc. Quanto alla ragione, si vedrà in seguito manifesto; e ciò sarà dimostrato con molte prove, nell'esporre o determinare il sito e la forma de' due elementi, siccome accennavasi superiormente.

Ordine della quistione.

SIX. Questo sarà l'ordine. Primamente si dimostrerà impossibile, che l'acqua in alcuna parte della sua circonferenza sia più alta di questa terra emergente e scoperta. Secondamente sarà dimostrato, che questa terra emergente è dovunque più alta della totale superficie del mare. Terzo s'insisterà contro le fatte dimostrazioni, e verrà sciolto il dubbio. Quarto dimostrerassi la causa finale ed efficiente di codesta elevazione, od emergenza della terra, Quinto si scioglieranno gli argomenti superiormente allegati.

che l'acqua non muoverebbesi all' ingiù per la medesima linea colla terra; il terzo, che si asserirebbe equivocamente la gravità di questi corpi le quali cose tutte non solo veggonsi essere false, ma eziandio impossibili. La conseguenza dimostrasi a questo

modo:

A B

Sia il cielo la circonferenza, nella quale sono poste tre croci; l'acqua ove due; la terra ove una; e sia il centro del cielo e della terra nel punto A; il centro poi dell'acqua eccentrica nel punto B, siccome apparisce nella figura qui appresso segnala. Dico adunque, che se l'acqua sarà in A, ed abbia un passaggio, è naturale che si muoverà in B; giacchè ogni parte grave naturalmente muovesi verso il centro della propria circonferenza: ed il muoversi da A a B essendo un muoversi all'insù; ed essendo A semplicemente all'ingiù, rispetto a tutte le cose; l'acqua si muoverà naturalmente all'insù: lo che era il primo impossibile, che dicevasi seguire. Inoltre sia una gleba della terra in Z, ed ivi sia una quantità d'acqua, nè siavi ostacolo: muovendosi dunque, come si è detto, ogni corpo grave verso il centro della propria circonferenza, la terra si muoverà per linea retta ad A, e l'acqua per linea retta a B; ma bisognerà che ciò avvenga per linee diverse, come vedesi nella sovrindicata figura; lo che non solo è impossibile, ma si farebbe a riderne lo stesso Aristotile, se ciò udisse: e questo era il secondo che doveasi dichiarare. Il terzo poi dichiaro a questo modo: Gravità e leggerezza sono passioni dei corpi semplici, che muovonsi con moto retto; e i corpi leggieri muovonsi all'insù, ed i

gravi allo ingiù: imperocchè per grave e leggiero intendo ciò ch'è mobile, secondo che dice il Filosofo nel Cielo e nel Mondo. Se dunque l'acqua si muovesse verso B, e la terra verso A; essendo ambidue corpi gravi, si muoveranno in diverso modo allo ingiù; di che non può essere una sola ragione, essendo uno semplicemente allo ingiù, l'altro invece secondo la qualità. E la diversità nella ragione de' fini mostrando la diversità in quelli, che sono per sè stessi; è manifesto, che sarà nell'acqua e nella terra una diversa ragione di fluidità; e la diversità di ragione facendo equivoco colla identità del nome, come apprendesi dal Filosofo ne' suoi Antipredicamenti; ne consegue che equivocamente si pronuncia la gravità dell'acqua e della terra: e ciò era il terzo membro della conseguenza, che dovea dichiararsi. Così adunque è manifesto per vera dimostrazione del genere di quelle, colla quale ho dimostralo non esser ciò, vale a dire che l'acqua non è eccentrică: il che formava il primo della successiva principal conseguenza, dovevasi distruggere.

Distruzione del secondo membro.

che

S XIII. A distruzione del secondo membro

F

+

Edella successiva principale conseguenza dico, essere pure impossibile che l'acqua sia =gibbosa; lo che dimostro così: Sia il cielo dove sono quattro croci, l'acqua dove tre, la terra dove due; ed il centro della terra e dell'acqua concentrica e del cielo sia D. E ritengasi, che l'acqua non può esser concentrica colla terra, se non sia la terra gibbosa in qualche parte sopra la centrale circonferenza, come sa chi è istruito nelle matematiche. Se in alcuna parte s'innalza la circonferenza dell'acqua, e per ciò la sua gibbosità sia nel centro dove è H, quella poi della terra dov'è G.; indi si tiri una linea da D ad H, ed un' altra da D ad F; egli è chiaro che Ja linca da D ad H è più lunga di quella da D ad F; e per questo la sua sommità è più alta della sommità dell'altra: e toccando ciascuDANTE. Opere Minori.

na nella sua sommità la superficie dell' acqua, nè oltrepassandola, è chiaro che l'acqua della gibbosità sarà allo insù per rispetto alla superficie dov'è F. Non essendo quivi adunque ostacolo (se sono vere le prime supposizioni), l'acqua della gibbosità scorrerà in giù, finchè sarà equiparata al punto D con circonferenza centrale o regolare: e cosi sarà impossibile che permanga la gibbosità, o vi sia; il che doveva dimostrarsi. Ed oltre a questa principalissima dimostrazione,si può anche per probabilità dimostrare, che l'acqua non abbia gibbosità fuori della regolare circonferenza: perchè ciò che può farsi per un mezzo, meglio è che si faccia per uno, che per più: ma tutto all' opposto può farsi per la sola gibbosità della terra, siccome fra poco sarà dimostrato; adunque non v'ha gib

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tutti i corpi, per ciò che dicesi principalmente: dal che seguirebbe (se l''acqua fosse concentrica, come si dice), che la terra sarebbe dovunque circonfusa e nascosta; di che vediamo il contrario. Che dalla conchiusione seguano le predette cose, così lo dichiaro: Poniamo per contrario, od di quel conseguente, che è il distare equaopposto bilmente in ogni parte, e diciamo che non disti; e poniamo che da una parte la super

bosità nell'acqua ; dacchè Dio e la natura fanno sempre, e vogliono ciò ch'è meglio, siccome appare dal Filosofo dove tratta del Cielo e del Mondo, e nel II della Generazione degli Animali. Quindi risulta chiaro sufficientemente intorno al primo; cioè, essere impossibile che l'acqua sia più alta in alcuna parte della sua circonferenza, vale a dire più lontana dal centro del mondo, di quello che lo sia la superficie di questa terra abitabile: lo che secondo l'ordine era da|ficie della terra disti per venti stadii, daldirsi primamente.

Conchiude, l'acqua essere concentrica.

l'altra per dieci ; e così un emisfero di essa sarà di maggior quantità dell' altro ; nè importa se poco o molto diversifichino nella distanza, purché diversifichino. Essendochè adunque d'una maggior quantità di terra sia maggiore la virtù del peso, l'emisfero mag

S XIV. Se adunque è impossibile che l'acqua sia eccentrica, come venne dimostrato per la prima figura; e che abbia qualche gib-giore per la virtù prevalente del suo peso bosità, come per la seconda si è pur dimostrato: ne viene di necessità che sia concentrica ed equiparata, vale a dire ugualmente in ogni parte della sua circonferenza distante dal centro del mondo; com'è chiaro da sè.

Argomenta al contrario; ed in prima.

§ XV. Ora così ragiono: Tutto ciò che sovrasta ad alcuna parte della circonferenza egualmente distante dal centro, è più lonta no dallo stesso centro, di quello che lo sia qualche parte della stessa circonferenza; Ma tutti i lidi tanto della stessa Anfitrite, quanto dei mari mediterranei, sovrastanno alla su. perficie del contiguo mare, come scorgesi coll' occhio: Dunque tutti i lidi sono più remoti dal centro del mondo, essendo il centro del mondo anche centro del mare (come si è veduto), e le superficie littorali essendo parti di tutta la superficie del mare. E come ogni cosa più remota dal centro del mondo è anche più alla, ne consegue che i lidi tutti siano sovrastanti a tutto il mare; e se i lidi, molto più le altre regioni della terra, quelli essendo parti inferiori di questa; lo che dimostrano i fiumi discendenti ai lidi. La maggiore poi di questa dimostrazione viene provata nei teoremi geometrici; e la dimostrazione è ostensiva, benchè abbia la sua forza, come nelle cose che si sono dimostrate superiormente per impossibili. E così è chiaro del secondo.

Argomenta contro le cose determinate.

S XVI. Ma contra le cose, che si sono determinate, si argomenta in questa guisa: Un corpo gravissimo tende equabilmente datutte le sue parti e principalmente al centro; La terra è corpo gravissimo: Dunque essa tende equabilmente da tutte le sue parti e principalmente al centro. Da questa conchiusione consegue, come dichiarerò, che la terra in ogni parte della sua circonferenza dista equabilmente dal centro, per ciò che dicesi equabilmente; e che sottostà a

spingerà l'emisfero minore, fino a che sia equiparata la quantità di ambedue, per la cui equiparazione si equiparerà il peso ; e così dovunque ridurrassi alla distanza di quindici stadii; siccome anche vediamo nella sospensione e nell'equilibrio dei pesi nelle bilance. Dal che risulta, essere impossibile che la terra equabilmente tendente al centro, disti diversamente o inequabilmente nella sua conferenza da quello. Necessario è dunque, che il suo opposto disti inequabilmente; il che vale equabilmente distare, quando disti; e così è dichiarata la conseguenza dalla parte di ciò, che è equabilmenle distare.Che ancora segua.essa sottostare a tutti i corpi (lo che anche dalla conchiusione dicevasi seguire) cosi dichiaro: La principale virtù tocca principalmente il fine; giacchè per questo èprincipale.perchè prestissimamente e facilissimamente può conseguire il fine; Principale virtù di gravità è quella, che ha un corpo principalmente tendente al centro, come appunto è la terra; Adunque essa priacipalmente conseguisce il fine della gravità, ch'è il centro del mondo; adunque sottostarà a tutti i corpi, se principalmente tende al centro e ciò doveasi dichiarare in secondo luogo. Per ciò dunque apparisce, essere impossibile che l'acqua sia concentrica alla terra; lo che sta contro alle cose determinate.

Si scioglie la ragione precedente per instanza.

S XVII. Questa ragione però non sembra dimostrare, perchè la proposizione della maggiore principate similmente non sembra essere necessaria. Imperocchè dicevasi, che un corpo gravissimo tende equabilmente da ogni parte e principalmente al centro:il che pare non essere necessario; poiché sebbene la terra sia corpo gravissimo paragonato ad altri corpi, paragonato tuttavia in sè, cioè nelle sue parti, può essere gravissimo e non gravissimo, mentre potrebbe una delle sue parti esser più grave dell' altra. Perciocchè l'adequazione del corpo grave non facendosi

per quantità, in quanto quantità, ma per, peso; potrà esser ivi adequazione di peso, dove non siavi adequazione di quantità: e così quella dimostrazione è apparente e non reale.

Sciogliesi l'instanza.

natura alla intenzione della natura universale; fu necessario ancora, oltre alla semplice natura della terra, la quale è d'essere allo ingiù, che le fosse inerente un'altra natura, per la quale ubbidisse alla intenzione della natura universale, come sarebbe il lasciarsi innalzare in una parte della virtù del ciclo, quasi obbediente ad un comando ; nella guisa che vediamo del concupiscibile ed irascibile nell'uomo; i quali, sebbene per proprio impeto si trasportino secondo l'affezione sensitiva, tuttavia, comechè inclinati ad obbedire alla ragione, si ritraggono talvolta per impeto proprio, come si ha dal I dell' Etica.

B

S XVIII. Ma tale instanza è nulla, come quella che procede dall' ignorare la natura degli omogenei e dei semplici: poichè omogenei o semplici sono i corpi; omogenei come l'oro depurato; e semplici, come il fuoco e la terra, che regolarmente nelle lor parti si qualificano per ogni naturale passioS XIX. E perciò, quantunque la terra, sene. Laonde essendo la terra un corpo semplice regolarmente nelle sue parti, si quali condo la semplice sua natura, equabilmente fica naturalmente e per sè, a così dire; per tenda al centro, come dicevasi argomentanlo che essendo naturalmente la gravità ine- | do della instanza; nondimeno è manifesto,che rente alla terra; e questa essendo un corpo per una certa natura si lascia elevare in parsemplice; necessario è ch'essa abbia in tutte te, ubbidendo alla natura universale, sicchè le sue parti una regolare gravità, secondo la mistione sia possibile; e stante ciò è salva la concentricità dell'acqua e della terra ; la proporzione della quantità: è così scompare la ragione della instanza principale. e niente segue d'impossibile presso i veri fiPerciò deesi rispondere, che la cagione del-losofi. Tanto apparirà da questa figura: la instanza è sofistica, perchè inganna secondo la qualità, e semplicemente per causa di ciò. Convien sapere, che la natura universale non rendesi vana nel suo fine: onde sebbene la natura particolare alcune volte per l'inobbedienza della materia devii dal fine cui tende; la natura universale tuttavia non può in alcun modo mancare dalla sua intenzione; mentre sì l'atto che la potenza delle cose, le quali possono essere e non essere, soggiacciono alla natura universale. Ma l'intenzione della natura universale si è, che tutte le forme, le quali sono nella potenza della materia prima, si riducano ad atto; e siano in alto secondo la ragione della specie; e che la materia prima, nella sua totalità, sia costituita di tutte le forme materiali, scbbene nelle parti sia sotto ogni privazione opposta, eccelto una. Imperocchè tutte le forme, che sono in potenza della materia idealmente, essendo in atto nel motore del cielo, come dice il Comentatore nel trattato Della sostanza dell' Orbe se tutte queste forme non fossero sempre in allo, il motore del cielo mancherebbe alla integrità della diffusione della sua bontà: lo che non è da credersi. E siccome tutte le forme materiali delle cose generabili e corruttibili, oltre le forme degli elementi, richiedono materia e soggetto misto e complessionato a quello cui, come a fine, gli elementi sono ordinali, in quanto elementi; e mistione non può esservi, dove cose miscibili insieme esser non possono, come per sè è manifesto: quindi necessita che nell' universo siavi una parte, in cui tutte le cose miscibili, cioè gli elementi, possano insieme trovarsi: ma questa non potrebbe esistere, se la terra non fosse in qualche parte emergente, come chiaro appare a chi guarda. Laonde ubbidendo ogni

Sia il cielo indicato dal cerchio A, l'ac-
qua dal cerchio B, la terra dal cerchio
C; nè importa, quanto al proposito ve-
го che l'acqua sembri distare poco o mol-
to dalla terra. E basti sapere che questa è
vera, perchè uguale alla forma e al sito dei
due elementi; le altre due superiori sono fal-
se, e poste non perchè così sia in fatti, ma
perchè il discente capisca, com'egli dice nel
I de Priori. E che la terra emerga per gib-
bosità, e non per centrale circonferenza, in-
dubitabilmente è manifesto, considerata la
figura della terra emergente: imperocchè la
figura di questa è quella del semilunio; nė
tale esser potrebbe, qualora emergesse se-
condo la circonferenza regolare, ossia cen-
trale. Poichè, siccome è dimostrato nei teo-
remi matematici, è necessario che la rego-
lare circonferenza emerga sempre con oriz-
zonte circolare da superficie piana o sferica,
quale appunto fa d'uopo che sia la superficie
dell'acqua. E che la terra emergente abbia
la figura pari a quella del semilunio, è ma-
nifesto e pei naturalisti che trattano di essa,
e per gli astrologi che descrivono i climi, é

|

mirare cominciarono gli uomini a filosofare intorno alla via della investigazione. Quindi è, che nelle cose naturali questa via dee muovere dagli effetti alle cause; la quale via però, sebbene abbia sufficiente certezza, noa ne ha tuttavia tanta, quanta ne ha la via della investigazione nelle matematiche, la quale procede dalle cause. ossia da'superiori, agli effetti, ovvero agl'inferiori; e perciò è da ricercarsi quella certezza, che con tal dimo

pei cosmografi che pongono le regioni della terra in tutte le parti. Imperocchè, siccome ritiensi da tutti comunemente, questa terra abitabile si estende per una linea di longitudine da Cadice, posta sopra i confini occidentali da Ercole, fino alle foci del fiume Gange, come scrive Orosio. La quale longi- | tudine è tanta, che tramontando il sole, mentre si trova nella linea equinoziale, per quelli che sono in uno dei termini, nasce per quelli che sono nell' altro, siccome fu rico-strazione si può ottenere. Dico adunque, che nosciuto dagli astrologi per mezzo dell'e- la causa efficiente di questa elevazione non clissi della luna. Fa d'uopo perciò che i ter- può essere la terra stessa, perchè essendo mini della detta longitudine distino per gra- l'alzarsi un essere portato in certo modo alto di CLXXX,distanza media di tutta la circonfe- insù; lo che è contro la natura della terra; e renza. Per la linea poi di latitudine, come noi niente per sè, a così dire, può esser causa medesimi sappiamo, si estende (la terra) da | di quello, ch'è contro la propria natura; riquelli il cui zenit è il circolo equinoziale, mane che la terra non può esser causa effisino a quelli il cui zenit è il circolo descrit- ciente di siffatta elevazione.E similmente anto dal polo dello zodiaco intorno al polo del cora nè l'acqua può esserlo; poichè essendo mondo, il quale è distante dal polo del mon- l'acqua un corpo omogeneo, in qual si voglia do circa XXIII gradi; e così l'estensione del- delle sue parti conviene che abbia uniformela latitudine è quasi di LXVII gradi, e non mente da sè, a così dire, la virtù ; e quindi più, come appare a chi guarda.E cosi è ma- non sarebbe ragionevole, ch' essa elevasse nifesta la necessità, che la terra emergente più qui, che altrove. Questa stessa ragione abbia la figura di semilunio, o quasi; perchè rimuove da tale causalità l'aria ed il fuoco; quella figura risulta da tanta latitudine e lon- e siccome altro non resta che il cielo, cosi gitudine, come fu dimostrato. Se poi avesse dee ridursi quest'effetto in esso, come nella l'orizzonte circolare, avrebbe la figura cir- propria causa. Ma essendo molti i cieli, recolare col convesso; e così la longitudine e sta ancora a ricercarsi in quale, come nella la latitudine non differirebbono nella distan- propria causa, abbiasi a ridurre. Non nel cieza dei termini, siccome può essere manife- lo della luna; perchè essendo la luna stessa sto eziandio alle donne. E così appare chia- l'organo della sua virtù od influenza e dero intorno al terzo proposto delle cose da clinando essa tanto per lo zodiaco della edirsi. quinoziale verso il polo antartico, quanto verso l'artico; cosi eleverebbe al di là della equinoziale, come di qua; al che ripugna il falto. Ne vale il dire, che quella declinazione non potè essere pel più avvicinarsi alla terra per eccentricità; perchè se questa virtù di elevare fosse nella luna (essendochê gli agenti più vicini operino più efficacemente), avrebbe di più elevato colà che qui.

Della causa efficiente dell'elevazione della Terra.

SXX.Resta ora a vedersi intorno alla causa finale ed efficiente di questa elevazione della terra, la quale è sufficientemente dimostrata: e questo è l'ordine artificiale; poichè la quistione se sia, dee precedere quella per qual causa sia. E circa la causa finale bastino le cose, che si sono dette nella precedente distinzione. Per investigare poi la causa efficiente, è da notarsi che il presente trattato non è fuori della materia naturale, perchè sta tra enti mobili, cioè l'acqua e la terra, che sono corpi naturali; e per ciò deesi cercare la certezza secondo la materia naturale, la quale qui è materia soggetta: imperocchè per ciascun genere in tanto è da cercarsi la certezza,in quanto la natura lo comporta, com' è dimostrato dal I dell' Elica. Essendo adunque innata in noi la via d'investigare la verità circa le cose naturali dalle più note noi, e dalle men note della natura le più certe e più note della stessa, come risulta dal I della Fisica; ed essendo a noi più noti in tali cose gli effetti che le cause perchè per essi siamo indotti nella cognizione di queste, com'è chiaro; atteso che l'eclissi del sole ci condusse alla conoscenza dell'interposizione della luna: perciò dall'am

S XXI. Questa stessa ragione rimuove da consimile causalità tutte le orbite de pianeti; ed essendo il primo mobile,cioè la nona sfera, uniforme per tutto, e per conseguenza virtuato da per tutto uniformemente; non vi ha ragione, per cui elevasse più da questa, che da altra parte. Non essendo pertan to molti i corpi mobili, oltre al ciclo stellato, ch'è l'ottava sfera; ne viene per necessità, che ad esso si riduca questo effetto. Ad evidenza di che è da sapersi, che sebbene il cielo stellato abbia unità nella sostanza, ha però moltiplicità nella virtù; per lo che fu necessario, che avesse quella diversità nelle parti, la quale vediamo,e che per organi diversi influisse diverse virtù: e chi queste cose non avverte, si riconosca fuori dei limiti della filosofia. Osserviamo in esso differenza nella grandezza e nella luce delle stelle,nelle figure ed imagini delle costellazioni; le quali differenze di certo esser non ponno inutili, come manifestissimo dev' essere a

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