Liriche scelte: I sepolcri e Le grazie

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Sansoni, 1903 - 154 sayfa
 

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Sayfa x - Teneri sdegni, e placide e tranquille repulse, e cari vezzi, e liete paci, sorrise parolette, e dolci stille di pianto, e sospir tronchi, e molli baci: fuse tai cose tutte, e poscia unille, ed al foco temprò di lente faci; e ne formò quel sì mirabil cinto, di ch'ella aveva il bel fianco succinto.
Sayfa 43 - Contende. E senza tomba giace il tuo Sacerdote, o Talia, che a te cantando Nel suo povero tetto educò un lauro Con lungo amore, e t'appendea corone ; E tu gli ornavi del tuo riso i canti Che il lombardo pungean Sardanapalo, Cui solo è dolce il muggito de' buoi Che dagli antri abduani e dal Ticino Lo fan d'ozi beato e di vivande.
Sayfa 83 - Splendea tutto quel mar quando sostenne Su la conchiglia assise e vezzeggiate Dalla Diva le Grazie: ea sommo il flutto. Quante alla prima prima aura di Zefiro 7o Le frotte delle vaghe api prorompono, E più e più succedenti invide ronzano A far lunghi di sé aerei grappoli, Van aliando su...
Sayfa 53 - Roma d'un velo candidissimo adornando, rendea nel grembo a Venere Celeste...
Sayfa 8 - Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme che vanno al nulla eterno; e intanto fugge questo reo tempo, e van con lui le torme delle cure onde meco egli si strugge; e mentre io guardo la tua pace, dorme quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.
Sayfa 63 - Un dì vedrete mendico un cieco errar sotto le vostre antichissime ombre, e brancolando penetrar negli avelli, e abbracciar l'urne, e interrogarle. Gemeranno gli antri secreti, e tutta narrerà la tomba Ilio raso due volte e due risorto splendidamente su le mute vie per far più bello l'ultimo trofeo ai fatati Pelidi.
Sayfa 55 - Numi, errava muto ove Arno è più deserto, i campi e il cielo desioso mirando; e poi che nullo vivente aspetto gli molcea la cura, qui posava l'austero; e avea sul volto il pallor della morte e la speranza.
Sayfa 49 - ... beati Elisi. Pietosa insania che fa cari gli orti de' suburbani avelli alla britanne vergini dove le conduce amore della perduta madre, ove clementi pregaro i Genj del ritorno al prode che tronca fe' la trionfata nave del maggior pino, e si scavò la bara.
Sayfa 50 - Ma ove dorme il furor d'inclite geste e sien ministri al vivere civile l'opulenza e il tremore, inutil pompa e inaugurate immagini dell'Orco sorgon cippi e marmorei monumenti. Già il dotto e il ricco ed il patrizio vulgo, decoro e mente al bello italo regno, nelle adulate reggie ha sepoltura già vivo, ei stemmi unica laude. A noi Morte apparecchi riposato albergo, ove una volta la fortuna cessi dalle vendette, e l'amistà raccolga non di tesori eredità, ma caldi sensi e di liberal carme l'esempio....
Sayfa 12 - Così gl'interi giorni in lungo incerto sonno gemo! ma poi quando la bruna notte gli astri nel ciel chiama e la luna, e il freddo aer di mute ombre è coverto; dove selvoso è il piano e più deserto allor lento io vagando, ad una ad una palpo le piaghe onde la rea fortuna e amore, e il mondo hanno il mio core aperto.

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